di Alessia Maccaferri
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Con l’11 novembre 2022 l’Arco della Pace entra di fatto nel Metaverso. È in corso infatti la vendita di 7.777 Nft generati da Reasoned Art in un progetto condotto assieme alla Sovrintendenza ai Beni culturali di Milano. La start up ha dato vita a Monuverse, un progetto di criptoarte basato sui Nft che ha l’ambizione di essere la casa virtuale di monumenti iconici a livello internazionale. L’obiettivo non è la compravendita speculativa di Nft ma la creazione di un ambiente di edutainment. Una quota della cessione degli Nft andrà inoltre alla conservazione del patrimonio culturale.
L’anno scorso, per capodanno, il collettivo internazionale Ouchhh di Instanbul ha trasformato l'Arco in un'installazione artistica, proiettando a 360 gradi luci colorate e immagini generate dall’intelligenza artificiale sulle pareti del monumento. «A seguito di questa esperienza abbiamo scelto di non limitarci all’elemento fisico - spiega Giulio Bozzo, ceo di Reasoned Art - Abbiamo deciso, di accordo con la Sovrintendenza, di andare a digitalizzare, commercializzare e tokenizzare il monumento con l’opera d’arte annessa ».
Il fondatore della startup e società benefit vuole sgomberare subito il campo rispetto all’equivoco generato dalla vicende del Tondo Doni alla Galleria degli Uffizi di Firenze. «La nostra operazione è differente. Noi non andiamo a vendere la copia digitale del monumento ma commercializziamo gli Nft di una terza opera. Ovvero un’opera d’arte digitale che deriva dalla proiezione del collettivo Ouchhh sul monumento dell’Arco della Pace che viene utilizzato come canvas» precisa Bozzo.
L’accordo firmato con la Sovrintendenza per i Beni culturali di Milano, prevede che rispetto all’ammontare delle vendite di Nft, il 12% di introito lordo andrà all’Erario sulla base del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (articoli 107-108) . Le risorse saranno destinate alla conservazione dell’opera. «Poi per propria iniziativa Reasoned Art devolverà l’1% dell’introito derivante dal mercato secondario direttamente alla Sovrintendenza di Milano» aggiunge Bozzo.
L’11 novembre 2022 saranno dunque venduti 7.777 Nft su OpenSea, la maggior piattaforma di Nft e interoperabile con le maggiori piattaforme che fanno da aggregatori. Poi si aprirà il mercato secondario con la possibilità di vendere gli Nft acquistati. Intanto Bozzo e il suo team stanno pensando ad altri monumenti in Italia e nel mondo. Infatti l’intenzione della business unit Monuverse è creare un’installazione fisica in un monumento per coinvolgere sempre più persone nel mondo fisico. Poi tramutare il tutto in esperienze virtuali e metaversi, costruire una community e vendere gli Nft. La visione sottostante è quella dell’edutainment, ovvero l’educazione alla cultura attraverso processi di gamification. «Ci immaginiamo per un domani una piattaforma, un ecosistema in cui l’utente può trovare i beni culturali e paessagistici con avatar del contesto storico che può interagire attraverso l’intelligenza artificiale: per esempio potrei parlare con Napoleone sotto all’Arco della Pace» aggiunge Bozzo.
Monuverse è l’ultima business unit di Reasoned Art che sviluppa il maggior fatturato come marketplace in cui vengono trattati artisti digitali e grazie a collaborazioni con i brand (con Bulgari al Pantheon di Roma, con Pasqualini a Palazzo Maffei a Verona, con Adidas). Reasoned Art è anche una società benefit (nello statuto è specificata la missione sociale) nata nel gennaio 2021 che ha raccolto 1,3 milioni su due round: il primo con LVenture e di Rosario Bifulco, investitore di private equity e presidente di Finarte, il secondo round con ingresso Metaventure Holding, nuovo fondo legato al web3 e vari business angel.
Per la parte filantropica e Esg Reasoned Art ha stretto un’alleanza con l’imprenditore Francesco Rulli, proprietario di Querlo, società specializzata nell'intelligenza artificiale, che da anni è dedito al mecenatismo e alla filantropia. E che da decenni vive negli Stati Uniti: «Qui si sta iniziando a comprendere che il sistema tradizionale capitalista basato solo sull’aumento dei profitti non è necessariamente il migliore. Credo che la cultura italiana ed europea possano contribuire a costruire un futuro diverso. Se oggi Michelangelo o la famiglia Strozzi di Firenze fossero vivi utilizzerebbero questi strumenti per educare le nuove generazioni. Allo stesso tempo oggi le persone, le aziende, la finanza hanno l’occasione di investire sulla cultura, unendo passato, presente e futuro. Per questo motivo sarò ambasciatore del progetto negli Stati Uniti».
Alessia Maccaferri
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