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Criptovalute «Val di Non Dop»: centrale idroelettrica del Trentino farà mining

di Jacopo Giliberto

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Il piccolo Comune in provincia di Trento ha deciso di trasformare l’impianto energetico in un centro di supercalcolo

17 gennaio 2022
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2' di lettura

Dagli avvisi dell’albo pretorio di Borgo d’Anaunia, 2.500 abitanti fra i monti della val di Non, provincia di Trento: 
- Bando per la gestione del bar El Bròilo ; 

- Prenotazione del legname nel bosco pubblico;

- Avviso per istallare nella centrale idroelettrica municipale un centro di supercalcolo per fare il “mining” di Bitcoin.

Tutti pazzi per le criptovalute

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Nel mondo milioni di persone vanno pazze per le criptovalute, e infatti si cercano fonti di energia per alimentare i centri di calcolo, i quali assorbono elettricità a vagonate.
Stima: l’ attività di “mining” delle criptovalute assorbe nel mondo 130 miliardi di chilowattora l’anno.
A titolo di confronto, l’intera Italia ha consumi elettrici annui per circa 320 miliardi di chilowattora.
Nasce da questa voglia di arricchirsi in fretta con la sola fatica del polpastrello sul mouse anche il rincaro delle tariffe elettriche da cui ha preso le mosse la turbolenza in Kazakhstan.

La centrale idroelettrica per il mining

Senza le turbolenze dell’Asia Centrale, a Borgo d’Anaunia la soluzione per incassare soldi a palate è abbarbicata nel primo tratto, il più alto, del torrente Novella tra le abetaie sopra la contrada Fondo, dove c’è la piccola, storica e ancora efficiente centrale idroelettrica municipale.

Costruita nel 1925 dal Consorzio idroelettrico Alta Novella per alimentare di corrente le attività produttive della valle, fu nazionalizzata dall’Enel nel 1972, poi la centrale è rimasta abbandonata e inattiva per decenni finché non è stata rilevata dal Comune e riattivata circa 25 anni fa. La concessione idroelettrica scadrà nel 2026.

La centrale è una costruzione piccola a cavallo del rivo dopo 92 metri di caduta d’acqua; alcuni finestroni danno luce alla sala macchine nella quale c’è una turbina modello Pelton della potenza di 476 chilowatt, produzione media 3,2 milioni di chilowattora l’anno.

La decisione del Comune

Il 31 dicembre alle 15,30 la Giunta comunale si è riunita attorno al sindaco Daniele Graziadei e ha approvato l’ accordo con l’Idm di Trento per la fornitura di 40 supercomputer (di cui 20 di proprietà) da installare nella centrale elettrica la quale, con i lavori condotti in estate per 70mila euro, è stata adeguata per accogliere il centro di supercalcolo della potenza di 100 terahash a macchina, pari a 4mila terahash ovvero 4 petahash, e del costo di 132mila euro, Iva esclusa.
Il costo del noleggio del centro per il mining viene fissato in euro 2,78 per ciascun giorno. La potenza di calcolo dei 20+20 supercomputer sarà rivenduta a un corrispettivo di 0,10 centesimi per terahash al secondo.

(I dati complessivi sul numero di macchine di calcolo e sulla capacità di calcolo sono stati aggiornati).

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