Economia
Pubblicità

Economia

Di 12 progetti presentati nessuno realizzato

di Vincenzo Rutigliano

1 aprile 2022
Pubblicità

2' di lettura

Si trovano tutti al Nord gli unici tre rigassificatori esistenti in Italia. Nelle regioni meridionali solo tanti progetti – una dozzina quelli presentati da società italiane ed estere a partire dal 2005 e via via arenatisi – e nessuna opera realizzata. L’unico progetto più avanti di tutti, tra quelli rimasti ed ancora sul “tappeto”, è quello previsto nell’area demaniale di Porto Empedocle, nell’agrigentino. Presentato da Enel, attraverso la controllata Nuove Energie, oltre 15 anni fa e dotato, dopo varie battaglie giudiziarie, di tutte le autorizzazioni (la Via ministeriale è arrivata nel 2008) il progetto prevede un rigassificatore da 8 miliardi di metri cubi di gas, un investimento di oltre 800 milioni (ora da aggiornare), lavori per 4 anni e mezzo, 900 occupati in cantiere, 120 addetti a regime nell’impianto, gettito Iva da 30 milioni l’anno e opere “compensative” per circa 50 milioni, dedicate allo sviluppo della zona. Dell'opera si torna a parlare in questi giorni come strategica per lo sviluppo dell'area Logistica Integrata della Sicilia occidentale e pronta per l’avvio della fase realizzativa, tanto che Enel ha rinnovato le concessioni dei terreni nell’area destinata alla costruzione del rigassificatore.

In Puglia si torna a parlare di Brindisi (si veda articolo a fianco), ma per un rigassificatore offshore, dopo che quello previsto nel porto della città, proposto da British Gas, non ha mai visto la luce con l’abbandono da parte della società inglese, nel 2016, dopo oltre 10 anni di tormentatissimo iter.

Pubblicità

Nulla di fatto anche per la proposta di rigassificatore, datata 2005, avanzata dalla catalana Gas Natural che concorreva per Taranto, mentre altri gruppi (Belleli, Sensi e Sorgenia) puntavano su Gioia Tauro e, in Puglia, non solo su Taranto, ma anche su San Ferdinando di Puglia, nell’entroterra della Bat. Il progetto di Sorgenia prevedeva la costruzione di un approdo al largo per consentire alle navi metaniere di scaricare il metano liquido lontano dalla costa, ma il comune marinaro di Margherita di Savoia (sempre nella Bat) era contrario e non se ne è fatto più niente.

In Calabria, a Gioia Tauro (Rc), primo proponente Sorgenia, il progetto per un rigassificatore da 12 miliardi di metri cubi è stato presentato nel 2005. A settembre 2008 l’allora amministratore delegato Massimo Orlandi diceva: «Il progetto procede bene e dopo l’approvazione della Via del ministero ora rimane l’ultima conferenza dei servizi».Poi più nulla. Oggi, dopo 14 anni, l’amministratore delegato in carica di Sorgenia, Gianfilippo Mancini, commenta le accelerazioni del governo di questi giorni e dice: «Se le autorità decideranno di velocizzare le cose il progetto potrebbe essere pronto in 4 anni». In pista anche il progetto di terminale Gnl nel porto Canale di Cagliari, impianto di stoccaggio e rigassificazione della Sardinia Lng. A marzo 2021 i ministri della Transizione ecologica e della Cultura hanno firmato il decreto di compatibilità ambientale positiva che ha dato il via libera alla Via. Ora, come stabilisce il decreto, ci sono 5 anni per realizzare il progetto.

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy