di Barbara Fiammeri
(ANSA)
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Rafforzare le relazioni tanto sul fronte economico che politico è l’obiettivo della trasferta a Roma del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che oggi sarà a Palazzo Chigi a colazione con la premier Giorgia Meloni dopo l'incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Una visita che però assume un valore specifico per il momento in cui avviene. E lo si è visto già nelle ore precedenti la partenza, con il premier costretto a ritardare il decollo del suo aereo per l'Italia a causa delle manifestazioni e dello sciopero, che ha coinvolto piloti dell'aviazione civile e militare, contro le riforme del suo governo e in particolare contro quella sulla giustizia che, secondo le opposizioni, mina fortemente l'indipendenza del potere giudiziario rispetto a quello politico mettendo a rischio lo status democratico di Israele.
Una protesta trasversale che si riflette anche nelle diverse prese di posizione qui in Italia della comunità ebraica. I rapporti tra il primo ministro del Likud e l'Italia si vanno sempre più intensificando. Prova ne è anche la recente visita del presidente del Senato Ignazio La Russa e il viaggio già in programma la prossima settimana del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
L'incontro di oggi con la presidente del Consiglio italiana offre però a Netanyahu l'opportunità di dirottare l'attenzione sul fronte internazionale rispetto a quello interno. A maggior ragione dopo l'assist lanciatogli nelle scorse ore da Matteo Salvini. Il leader della Lega ha voluto manifestare pubblicamente il proprio assenso alla richiesta del Capo del governo israeliano di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. Una dichiarazione accolta dal silenzio tanto di Palazzo Chigi che della Farnesina.
L'attenzione del governo è concentrata al momento sulle relazioni economiche e in particolare su quelle industriali ed energetiche (vedi il progetto del gasdotto EastMed). Israele rappresenta infatti un partner strategico anche sul fronte della diversificazione delle fonti di approvvigionamento e l'interscambio commerciale con l'Italia è in costante crescita. Lo scorso anno le esportazioni verso Israele sono cresciute di circa il 16% rispetto all'anno precedente e una crescita ancora più significativa si è registrata sul fronte delle importazioni in Italia che rappresenta attualmente il 14° mercato di destinazione dell'export di Israele.
Barbara Fiammeri
Inviata parlamentare
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