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Accordo Adac - Faita per gli ospiti tedeschi che scelgono i campeggi italiani

di Enrico Netti

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Premiate le strutture che garantiscono confort e sostenibilità ambientale, così le strutture dell'open air italiane possono essere la prima scelta. Positivo il trend delle prenotazioni per l’estate

27 aprile 2022
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4' di lettura

Aumentare gli arrivi degli ospiti tedeschi nei campeggi italiani. Questo lo spirito della partnership triennale siglata a Cavallino-Treporti (Venezia) dall’Adac (Automobile club tedesco) e Faita FederCamping che permetterà ai soci Adac di scegliere tra i campeggi associati a Faita le location migliori a condizioni più vantaggiose grazie ad uno specifico sistema di prenotazione dedicato nel sistema Pincamp di Adac. Prima della pandemia gli arrivi dalla Germania erano circa il 40% dei 5,5 milioni di arrivi di ospiti esteri e grazie alla partnership si punta a recuperare quote di mercato grazie all’importante aumento (+14%) delle immatricolazioni di camper e roulotte in Germania. L’accordo prevede anche una promozione mirata ed incrociata, anche attraverso i canali social, ed una scontistica dedicata oltre ad un agreement sugli standard qualitativi di prodotto e di servizio offerti dalle strutture aderenti. Attività gestita dalla divisione Acg dell’Adac pubblica diversi prodotti con informazioni e opzioni di prenotazione dei campeggi. Acg gestisce anche il portale Internet PiNCAMP, dove gli utenti possono cercare e prenotare campeggi online il cui coinvolgimento attivo rappresenta il principale punto di forza dell'accordo. «Gli ospiti tedeschi mostrano una attenzione e propensione per le strutture in grado di garantire e coniugare il confort alla sostenibilità ambientale ed alla digitalizzazione, in questo senso le imprese dell'open air italiane possono essere la prima scelta» spiega Uwe Frers, Ceo PiNCAMP Adac Camping. Da parte sua Alberto Granzotto, presidente Faita Nord-Est e Faita Nazionale commenta: «Il recupero del mercato tedesco è strategico per il rilancio del settore e l'accordo con Adac costituisce uno strumento adeguato per accelerarne i tempi».

Sono 2.650 le imprese attive con campeggi e villaggi turistici in Italia con l’offerta di 1,4 milioni di posti letto, con 150mila addetti compreso l’indotto, 69 milioni di presenze annue, 3 miliardi di fatturato diretto e altri 3 di indotto. Metà degli arrivi è costituita da turisti stranieri. Nel Nord-Est, tra Veneto e Friuli, ci sono 210 imprese in attività offrono 258mila posti letto, di cui 215mila sono di soci Faita, occupano 8.500 addetti e producono 20 milioni e 200mila presenze, con 1 miliardo e 100 milioni di euro di fatturato e un indotto equivalente. Le presenze straniere nelle due regioni è più consistente rispetto alla media italiana, raggiungendo il 70%. Il bilancio di Pasqua e le previsioni per l'estate elaborati da H-Benchmark per Faita-Federcamping confermano il boom del settore, con un vero e proprio exploit nelle strutture del lago di Garda. Per quanto riguarda il mare ad aprile, nei campeggi del litorale veneziano l'occupazione media delle strutture è stata infatti del
27,4%, con punte tra il 50% e il 60% fra il 15 e il 17 aprile. Tra le nazionalità di provenienza degli ospiti, spicca la Germania, con il 45,2%, seguita dall'Italia con il 31,9%. Seguono, a distanza, la Svizzera (9,5%), l'Austria (7,2%) e i Paesi Bassi (0,8%). Buone anche le prenotazioni per l'estate, con il 48,3% delle strutture occupate, con punte - in coincidenza
con le festività tedesche - del 74%. Le prenotazioni per i mesi che vanno da luglio a settembre sono mediamente intorno al 70%. Un ottimo risultato finora acquisito, che supera di 22 punti percentuali quello dell'anno precedente, considerato che le prenotazioni al 21 aprile di quell'anno si attestavano, per l'estate, intorno al 26%.La sponda veneta del lago di Garda ha registrato un vero e proprio boom nel periodo di Pasqua 2022, con
una media di occupazione di circa il 57% delle strutture e punte dell'86% nelle giornate del 15 e 16 aprile. Tra le nazionalità di provenienza, in testa è la Germania (73,6%). L’Italia segue a distanza (12,5%), assieme, con percentuali più basse, alla Svizzera, all'Austria e ai Paesi Bassi. Nelle prenotazioni per l'estate – che fanno registrare quasi 30 punti percentuali in più rispetto a quelle pervenute ad aprile dell'anno precedente - l'occupazione delle strutture acquisita (da aprile a settembre) supera il 50%, con punte di occupazione giornaliera tra l'85% e il 98% rispettivamente per la Pentecoste e per la seconda metà di agosto-inizio settembre.In base alle prenotazioni per l'estate, tra i Paesi di provenienza spicca la Germania con il 60,4%, che predilige i mesi di giugno e settembre. Seguono i Paesi Bassi, che invece hanno prenotato prevalentemente per i mesi centrali di luglio e agosto, con il 21,3%, la Danimarca con l'8,4%, l'Italia con il 3,4%, l'Austria (2,5%), la Svizzera (2,1%) e il Belgio (1,7%). Il tempo di permanenza media varia dai 10 giorni alle 2 settimane. I canali di prenotazione sono al 50% dirette offline, al 36% attraverso il sito web delle strutture. Un trend di crescita che il turismo all'aria aperta registrava già prima del covid, e al quale la pandemia ha impresso un'accelerazione mettendo in moto il boom del mercato outdoor, che andrà ad affermarsi nei prossimi 5 anni. Il turista sta riscoprendo in particolare la necessità di un maggiore contatto con la natura, di una vacanza proiettata nel verde.

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