di Andrea Gagliardi
Covid, Rezza: "Lieve inversione di tendenza. Aumenta il tasso di incidenza"
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Ultimo weekend in cui viaggiatori che volano negli Usa dovranno sottoporsi ai test per il Covid-19 prima di mettere effettivamente piede sul suolo statunitense, previo esito negativo naturalmente. L’obbligo decade infatti alla mezzanotte di domenica 12 giugno. Un sospiro di sollievo per compagnie aeree e l’intero indotto, nonché per i tanti stranieri che dall’inizio della pandemia hanno dovuto osservare stringenti regole anti-Covid.
L’autorità sanitaria (i Centers for Desease Control and Prevention) ha stabilito che, «sulla base delle informazioni scientifiche e dei dati» a disposizione, sottoporsi al test all’arrivo non è a questo punto più necessario. Una decisione che verrà riesaminata alla scadenza dei 90 giorni quando potrà anche essere revocata in caso di nuova impennata dei contagi o di una forte diffusione di nuove varianti. La misura era stata introdotta nel gennaio 2021. La revoca arriva dopo la decisione ad aprile di abolire l’obbligo di mascherine per i viaggiatori sugli aerei.
La pressione si alleggerisce - in parte - anche dall’altro lato del Pacifico: in Giappone in particolare, che riapre le frontiere ai turisti stranieri per la prima volta in due anni, sebbene ancora con molti limiti. La decisione riguarda 98 Paesi con al momento un basso rischio Covid, tra cui l’Italia. I visitatori dovranno però far parte di gruppi organizzati e seguire le linee guida che includono la sottoscrizione di una polizza sanitaria per le prestazioni mediche nel Paese, oltre all’utilizzo della mascherina anche all’aperto.
Intanto in Europa sono state revocate recentemente le restrizioni anti-Covid anche per entrare in Spagna, Portogallo e Germania. In Italia sono state abolite a partire dal 1° giugno. In nessun paese della Ue è necessario ormai fornire prove di vaccinazione, recupero dalla COVID-19 o risultati negativi dei test.
L’unica eccezione è la Francia. I viaggiatori per non essere soggetti a quarantena devono infatti ancora presentare un certificato di vaccinazione o guarigione oppure un tampone negativo pre-partenza. Ma tutto lascia pensare che a breve cadrà anche in Francia dove a partire dal 16 maggio la mascherina non è più obbligatorio neppure sui mezzi di trasporto pubblici, l’unica situazione in cui tale obbligo permaneva. La fine dell’obbligo della mascherina nei luoghi chiusi risale a febbraio. Resta valido l’obbligo soltanto per chi entra in ospedali o istituti sanitari.
La prima semplificazione per i turisti e tutti gli arrivi nel nostro Paese era già scattata a fine aprile quando il ministro Speranza aveva cancellato l'obbligo di compilare il «Passenger Locator Form» (Plf), il documento introdotto nell’estate del 2021 per regolare le partenze. Il Plf doveva contenere tutte le informazioni necessarie per localizzare il viaggiatore in caso di eventuale contagio da Covid durante lo spostamento. Allora però il ministro Speranza aveva prorogato comunque fino al 31 maggio l'obbligo di possedere il green pass base che si ottiene con la vaccinazione ma anche con un tampone negativo. Dal 1° giugno è stato abolito anche questo ultimo adempimento, per favorire la ripresa del turismo che sta entrando in queste settimane nella piena stagione non solo con le città d'arte piene, ma anche con le prime località di villeggiatura che saranno presto prese d'assalto.
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Andrea Gagliardi
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