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Colpo di scena agli Oscar: «Moonlight» vince come miglior film. A «La La Land» 6 statuette

di Andrea Chimento

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Moonlight

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27 febbraio 2017
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3' di lettura

Un finale che nessuno avrebbe potuto prevedere: «Moonlight» di Barry Jenkins ha vinto l'Oscar come miglior film dell'89ª edizione degli Oscar, superando la concorrenza del favorito «La La Land». Al di là di una vittoria già sorprendente di per sé, ancora più incredibile è stato il modo in cui è arrivata. Warren Beatty e Faye Dunaway hanno annunciato «La La Land» come vincitore del premio principale della serata e, soltanto dopo che i produttori del musical sono saliti sul palco per ritirare il prestigioso riconoscimento e iniziare il discorso di ringraziamento, è arrivata la clamorosa smentita e l'annuncio che «Moonlight» era il film da premiare (Beatty ha dichiarato che gli era stata data la busta sbagliata, con scritto il nome di Emma Stone come miglior attrice protagonista per «La La Land»). Una conclusione della cerimonia a dir poco scioccante e che, indubbiamente, verrà ricordata per moltissimi anni. PriceWaterhouseCooper, la società che si occupa del conteggio dei voti agli Oscar, ha annunciato di aver aperto un'inchiesta sull'errore.

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«La La Land», invece, si è guadagnato sei Oscar, tra i quali svetta quello per il miglior regista andato a Damien Chazelle (classe 1985), il più giovane di sempre a ottenere questo riconoscimento.
Il musical ha inoltre vinto il premio per la miglior attrice protagonista (Emma Stone) e quattro Oscar tecnici: dalla fotografia alla colonna sonora, passando per la miglior canzone originale e la scenografia.
Nella categoria del miglior attore protagonista ha meritatamente trionfato Casey Affleck, straordinario in «Manchester by the Sea» di Kenneth Lonergan, film che ha anche svettato per la miglior sceneggiatura originale.

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42 foto

Nicole Kidman in Armani Prive. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Nicole Kidman in Armani Prive. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Nicole Kidman in Armani Prive con suo marito Keith Urban. (REUTERS/Mike Blake)
Emma Roberts in Vintage Armani. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Emma Roberts in Vintage Armani. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Ruth Negga in Valentino. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Ruth Negga in Valentino. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Ruth Negga in Valentino. (REUTERS/Mario Anzuoni)
Isabelle Huppert in Giorgio Armani Privé. (Photo by Jordan Strauss/Invision/AP)
Teresa Palmer in Prada. (Christopher Polk/Getty Images/AFP )
Teresa Palmer in Prada. (Ian West/PA Wire)
Teresa Palmer in Prada. (EPA/ANDREW GOMBERT)
Viola Davis in Armani Privè. (REUTERS/Mike Blake)
Viola Davis in Armani Privè. (Ian West/PA Wire)
Viola Davis in Armani Privè. (AFP PHOTO / FREDERIC J. BROWN)
Cheryl Boone Isaacs in Giorgio Armani. (Kevin Winter/Getty Images/AFP)
Cheryl Boone Isaacs in Giorgio Armani. (Photo by Chris Pizzello/Invision/AP)
Pauletta Washington e Denzel Washington in Giorgio Armani. (Xinhua/Yang Lei)
Denzel Washington in Giorgio Armani. (EPA/PAUL BUCK)
A destra Mel Gibson in Giorgio Armani con Rosalind Ross. (Photo by Lionel Hahn/ABACAPRESS.COM)
Mel Gibson in Giorgio Armani.(REUTERS/Mike Blake)
Leonardo DiCaprio in Giorgio Armani. (Kevin Winter/Getty Images/AFP)
Leonardo DiCaprio vestito Giorgio Armani e Emma Stone. (Christopher Polk/Getty Images/AFP)
John Cho in Emportio Armani e sua moglie Kerri Higuchi. (Xinhua/Yang Lei)
John Cho in Emportio Armani. (AFP PHOTO / VALERIE MACON)
Il cantante Keith Urban vestito Giorgio Armani. ( AFP PHOTO / Robyn BECK)
L’attore Glen Powell in Giorgio Armani. (AFP PHOTO / ANGELA WEISS)
L’attore Glen Powell in Giorgio Armani.. (Photo by Richard Shotwell/Invision/AP)
Da sinistra: Jovan Adepo vestito Emportio Armani, Russell Hornsby, Saniyya Sidney, Stephen Henderson e Mykelti Williamson. (EPA/MIKE NELSON)
Aldis Hodge vestito Giorgio Armani. (AFP PHOTO / ANGELA WEISS)
Aldis Hodge vestito Giorgio Armani. (Photo by Richard Shotwell/Invision/AP)
Zoe Kravitz in Armani Privé. (Pascal Le Segretain/Getty Images/AFP)
Zoe Kravitz in Armani Privé. (Photo credit should read: PA/PA Wire)
Taraji P. Henson in Alberta Ferretti. (EPA/PAUL BUCK)
Taraji P. Henson in Alberta Ferretti. (Photo by Jordan Strauss/Invision/AP)
Taraji P. Henson in Alberta Ferretti. ( AFP PHOTO / ANGELA WEISS)
Dakota Johnson in Gucci. (Kevork Djansezian/Getty Images/AFP)
Dakota Johnson in Gucci. (Ian West/PA Wire)
Dakota Johnson in Gucci. (EPA/MIKE NELSON)
Halle Berry in Versace. (Kevin Winter/Getty Images/AFP)
Halle Berry in Versace. (Kevin Winter/Getty Images/AFP)
Halle Berry in Versace. (Kevin Winter/Getty Images/AFP)

Come da pronostici, inoltre, la statuetta per la miglior attrice non protagonista è andata a Viola Davis, intensa più che mai in «Barriere» di Denzel Washington.
Niente da fare, purtroppo, per «Fuocoammare» di Gianfranco Rosi nel gruppo dei migliori documentari: anche in questo caso le previsioni hanno avuto ragione e ha vinto «O.J.: Made in America», monumentale documentario di quasi otto ore, diretto da Ezra Edelman e incentrato sul caso O.J. Simpson.

Una soddisfazione tutta italiana arriva invece nella categoria per il miglior trucco, dove Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini (insieme a Christopher Allen Nelson) hanno trionfato per «Suicide Squad» di David Ayer.

Praticamente scontato il successo di «Zootropolis» della Disney come miglior lungometraggio d'animazione, mentre il miglior corto d'animazione è il bellissimo «Piper» della Pixar, diretto dal canadese di origini italiane Alan Barillaro. Come miglior corto in live action, invece, ha avuto la meglio l'ungherese «Sing» di Kristof Deák e Anna Udvardy.


Tra i film stranieri l'iraniano «Il cliente» di Asghar Farhadi ha superato il testa a testa con il tedesco «Vi presento Toni Erdmann» di Maren Ade: Farhadi non era presente alla cerimonia e in una lettera ha spiegato la sua assenza e protestato contro la chiusura delle frontiere decisa da Trump nei confronti di sette paesi a maggioranza musulmana (tra cui l'Iran).

Un riconoscimento fortemente politico è anche quello per il miglior corto documentario, andato a «The White Helmets» di Orlando von Einsiedel, un film sugli scontri in Siria che ha fatto molto parlare di sé negli ultimi giorni perché le autorità statunitensi per l'immigrazione hanno vietato l'ingresso in America al direttore della fotografia Khaled Khateeb, siriano di ventuno anni.

Da segnalare inoltre che l'Oscar per il miglior sonoro e quello per il miglior montaggio sono andati a «La battaglia di Hacksaw Ridge» di Mel Gibson, quello per il montaggio sonoro a «Arrival» di Denis Villeneuve, quello per i migliori costumi a «Animali fantastici e dove trovarli» di David Yates e quello per i migliori effetti speciali a «Il libro della giungla» di Jon Favreau.

Infine, va sottolineato che in questa edizione degli Oscar fortemente connotata politicamente, il conduttore Jimmy Kimmel ha voluto ironizzare contro Donald Trump fin dalle primissime battute della serata, facendo riferimento anche ai commenti del neopresidente americano contro Meryl Streep, definita da Trump una delle «attrici più sopravvalutate di Hollywood» e che quest'anno si è guadagnata la ventesima nomination della sua carriera per «Florence» di Stephen Frears.

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