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Sciame sismico nella zona di Perugia, seconda scossa di magnitudo 4,6 in serata

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L’epicentro del terremoto alle  16.05 del 9 marzo, a est di Umbertide (dal sito dell’Ingv)

L’epicentro del terremoto alle 16.05 del 9 marzo, a est di Umbertide (dal sito dell’Ingv)

Epicentri vicino a Umbertide. Scuole chiuse venerdì e sabato a Perugia,venerdì a Gubbio

9 marzo 2023
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2' di lettura

Sciame sismico nella zona di Perugia. Una prima scossa di magnitudine 4,4 è avvenuta alle 16.05 di giovedì 9, seguita da una successiva alle 20.08 di magnitudo 4,6 e da altre più lievi.

L’amministrazione comunale del capoluogo umbro ha deciso di tenere chiuse le scuole, di ogni ordine e grado, in via precauzionale, nelle giornate di venerdì e sabato. Scuole chiuse anche a Gubbio venerdì.

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Il Comune e la Protezione civile stanno allestendo posti letto per ospitare le persone che non se la sentono di dormire in casa nella notte tra giovedì e venerdì a Umbertide dopo le forti scosse di terremoto di oggi. Secondo quanto si è appreso, si stanno montando tende nell’area della Protezione civile di Pian d’Assino, proprio nella zona dell’epicentro. Saranno inoltre organizzati posti letto nella palestra della scuola primaria “Giuseppe di Vittorio”, nel centro storico di Umbertide. In ogni caso, nessun danno particolare risulta al momento in Umbria dopo la nuova forte scossa di terremoto registrata in serata.

Stramondo (Ingv): terremoto avvertito in un’area molto ampia

La prima scossa di terremoto è stata avvertita in un’area «molto ampia», sottolinea l’Ingv. «Certamente è stato risentito fra province di Perugia, di Arezzo e nel Ternano fino alle Marche e alla costa adriatica«, ha detto Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Quella colpita dal terremoto «è una zona che ha una sismicità storica e recente importante», nell’alta Valtiberina, a nord rispetto a quella colpita dal terremoto del 1997 e all’intersezione fra Marche. Abruzzo e Lazio. Per avere le prime informazioni dettagliate relative alle faglie attivate servirà ancora un po’ di tempo, ha detto Stramondo. «Quelle che abbiamo al momento sono ancora analisi qualitative e non di dettaglio», ha aggiunto. È possibile soltanto dire che «il terremoto è avvenuto in un’area nella quale il meccanismo è quello estensionale, tipico della zona degli Appennini>, una sorta di ’stiramento’ della crosta terrestre in corrispondenza dell’Appennino con un conseguente allargamento dell’Italia Centrale.

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