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Di Maio e Descalzi in Congo e Angola per l’indipendenza dal gas russo

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(ANSA)

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Nuova missione del ministro degli Esteri e dell’ad dell’Eni per diversificare le forniture. Cingolani: con il tetto al prezzo del gas stop alle speculazioni

12 marzo 2022
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3' di lettura

«Vi posso confermare, alla luce dell’incontro di oggi con il Presidente della Repubblica congolese Denis Sassou N’Guesso, che i nostri Paesi rafforzeranno la loro partnership energetica. Dopo Algeria e Qatar, questa è un’altra importante notizia. Un altro passo avanti che ci permette di consolidare il piano italiano di sicurezza energetica». Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Fb. «Porteremo avanti nuovi progetti per diversificare l’approvvigionamento di energia. Voglio ringraziare Eni e l’ad Claudio Descalzi per l’intenso lavoro. Tutto il governo italiano è impegnato a rendere il nostro Paese sempre più autonomo dal gas russo».

È questa la nuova tappa del governo italiano per affrancarsi dalle forniture di gas russo. Oltre alla possibilità di importare maggiori quantità di gas liquefatto, il piano dell'Esecutivo è quello di riuscire a sganciarsi il prima possibile dalla rete di distribuzione europea del gas. Il ministro per la Transizione Ecologia Cingolani ha stimato in 24-30 mesi la possibilità per l'Italia di sganciarsi dalle forniture russe. Di qui l'avvio di una serie di tappe nel nord Africa del ministro Luigi Di Maio e dell'ad dell'Eni Claudio Descalzi per implementare le forniture provenienti dal sud. Di Maio e Descalzi sono tornati in Africa con una missione di due giorni (sabato 12 e domenica 13 marzo) per stringere nuovi accordi con la Repubblica del Congo e con l'Angola.

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Stop alle speculazioni sui prezzi

Dissinescare «la colossale truffa» sui prezzi del gas è possibile solo introducendo un prezzo massimo del gas. A ribadirlo è stato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, dai microfoni di Skytg24, che nel tetto ai prezzi vede la soluzione che se adottata a livello europeo sarebbe in grado di disinnescare il nervosismo dei mercati internazionali che sta danneggiando imprese e cittadini quadruplicando il prezzo di carburanti, a partire dal gas, che la Russia continua regolarmente a fornirci anche nel corso della guerra in Ucraina. «Non esiste un motivo perchè il prezzo del gas aumenti: in questi giorni anzi affluisce abbondantemente da tutti gasdotti compresi quelli russi in misura anche maggiore di anni fa; solo che rispetto a tempo fa costa di più perchè c’è nervosismo sul mercato», ha spiegato ancora il ministro. «Se mettiamo un price cap europeo questa cosa non può succedere più: allora cominciamo con il bloccare i costi dell’energia che stanno crescendo in maniera assolutamente scorrelata dalla realtà dei fatti perché il costo di estrazione del gas è sempre lo stesso e non esiste un motivo per venderlo a 10 volte più. Se dunque mettiamo un cap e interveniamo urgentemente blocchiamo questa spirale speculativa».

Il ministro ha ricordato poi come il governo stia lavorando a «nuovi aiuti per le categorie tartassate». Sulla possibilità di rivedere le accise Cingolani ha precisato che «Anche su questo si dovrebbe ragionare, ricordando però che le accise servono a far funzionare lo Stato. Noi comunque faremo la nostra parte».

Le missioni del governo

L’Italia deve sostituire 29 miliardi di metri cubi di gas russo, alla luce dell’invasione dell’Ucraina, ma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto in un’intervista al quotidiano La Repubblica di essere ottimista in merito. La nuova missione in Africa è solo l’ultimo passo di una serie di iniziative avviate all'indomani del conflitto ucraino - dopo Qatar e soprattutto Algeria - che come ha spiegato a più riprese Di Maio «servono a diversificare le fonti energetiche. Con Congo e Angola - ha detto ancora il ministro - c’è ancora da negoziare. Dobbiamo sostituire 29 miliardi di metri cubi di gas russo. Già così ne compenseremo la metà in due mesi. Ma sono ottimista, si può riuscire ad andare anche oltre».

I primi accordi

Con Algeria e Quatar i primi accordi per arrivare all'indipendenza energetica dalla Russia. Con l'Algeria l'ipotesi su cui si sono trovati punti d'intesa è quella di prevedere in tempi non troppo dilatati il transito di altri 10 miliardi di metri cubi di gas attraverso il Transmed. Un'altra importante fornitura, poi, potrebbe arrivare dal Qatar. Nella missione qatariota, Di Maio e Descalzi hanno raggiunto un'intesa per garantire forniture aggiuntive rispetto ai 7 miliardi di metri cubi che Doha già assicura all'Italia.


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