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Da gennaio torna il canone Rai (che resta in bolletta)

di Andrea Biondi

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(Maria Laura Antonelli / AGF)

(Maria Laura Antonelli / AGF)

Da gennaio ritorna il pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica, dopo i due mesi di stop dovuti alle 10 rate nell’anno. E il Governo non è intenzionato a intervenire per cambiare dal 2023

29 dicembre 2021
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4' di lettura

I 90 euro del canone Rai sono spalmati su 10 mesi, con corrispettivo in bolletta. Dopo la pausa di novembre e dicembre, da gennaio quei 9 euro mensili torneranno in bolletta. E per restarci visto che, a quanto risulta al Sole 24 Ore, il Governo non è intenzionato a intervenire riportando il canone fuori dalle bollette .

Le richieste di Bruxelles

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Il destino del canone Rai, in bolletta da quando questa destinazione è stata predisposta nel 2015 dal governo Renzi per contrastare la diffusa evasione sull'imposta per la Tv pubblica, ha finito per incrociarsi con Bruxelles dopo che nel Piano nazionale di ripresa e resilienza il Governo si è da una parte impegnato ad aumentare la trasparenza nella bolletta elettrica e dall’altra a eliminare, come imposto dalla Ue, la richiesta in capo ai fornitori di riscuotere «charges unrelated to the energy sector», vale a dire tasse non collegate al settore dell'energia. Sull’automatismo che porti al canone Rai, fra queste fattispecie, la discussione è aperta. Non ci sono indicazioni ufficiali, ma il Governo avrebbe da tempo messo una pietra sopra alla questione, scongiurando una soluzione che farebbe tremare i polsi dalle parti di Viale Mazzini.

Le entrate da canone

Nel 2020 le entrate da canone hanno superato gli 1,72 miliardi di euro con entrate da canone ordinario per 1,64 miliardi. «Dal 2013 al 2020 il canone ordinario è anche leggermente sceso», ha detto l’ad Rai Carlo Fuortes lo scorso 12 ottobre durante un’audizione in Commissione di vigilanza, proprio sul tema (e sull’emergenza) conti per Viale Mazzini. E in quella occasione, a proposito del canone lo stesso Fuortes ha parlato di «risorsa incongrua» snocciolando l’entità dei canoni per la tv pubblica in Croazia (127 euro), Svizzera (312 euro), ma anche – per stare ai paesi più vicini all’Italia dal punto di vista strutturale – in Francia (138 euro), Uk (185 euro) e Germania (220).

I maggiori introiti del 2021

Nel primo semestre, si legge nel bilancio semestrale pubblicato, per i canoni ordinari da utenze private le entrate si sono assestate sugli 857,6 milioni, in crescita di 45,4 milioni rispetto al semestre 2020, all’interno di entrate complessive da canone per 923 milioni (+53,7 milioni). Incremento, quello della voce relativa ai canoni ordinari, che come specifica lo stesso bilancio sono in buona parte conseguenti all’entrata in vigore di provvedimenti normativi. In particolare: «l'abrogazione della riduzione del 5 per cento delle somme da riversare a Rai per la copertura del costo di fornitura del Servizio Pubblico e del c.d. “extra gettito”, determinato dalle maggiori entrate rispetto a quanto previsto nel Bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2016».

I canoni per le attività produttive

Dall’altra parte per i canoni da utenze speciali (da attività produttive), il Dl “sostegni” del 22 marzo 2021 n. 41, ha stabilito «l'esonero integrale dal versamento per l'anno 2021 del canone di abbonamento radiotelevisivo speciale per le strutture ricettive nonché di somministrazione e consumo di bevande in locali pubblici o aperti al pubblico, comprese le attività similari svolte da enti del terzo settore; lo stanziamento di una somma pari a 83 milioni di Euro al fine di riconoscere ai soggetti interessati un credito di imposta pari al 100% dell'eventuale versamento del canone intervenuto antecedentemente all'entrata in vigore del decreto, ovvero disporre il trasferimento a favore della RAI delle somme corrispondenti alle minori entrate richieste dalla Società».

Quanto entra nelle casse Rai

È bene, però, ricordare, come hanno precisato più volte gli stessi vertici Rai che, a fronte dei 90 euro di ammontare annuo, Viale Mazzini ne percepisce 75,4 euro. Il passaggio del canone infatti non avviene direttamente dalla bolletta alla Rai, ma transita per l'agenzia delle Entrate e poi da questa alle casse della televisione pubblica. E i 90 euro sono comprensivi del contributo al Fondo per l'Editoria in capo alla presidenza del Consiglio e di quello per le antenne locali, in capo al Mise. Da qui, la differenza che finisce alla tv pubblica rispetto alla cifra riscossa in bolletta

L’impatto sull’evasione

Come riconosciuto anche dall’ad Fuortes durante l’audizione in Vigilanza, con il passaggio del canone in bolletta «è aumentato il numero dei paganti dai 15 milioni ai 21-22 milioni» e «il tasso di evasione è sceso dal 27 per cento al 5 per cento, e attualmente è intorno al 3 per cento». Le trattenute dallo stato per «2,4 miliardi in otto anni» hanno agito in senso inverso, ha rivendicato l’ad Rai. Intanto però togliere il canone dalla bolletta, è la convinzione anche interna a Viale Mazzini, significherebbe mettere a rischio quel poco di certezza sulle entrate che in una condizione come quella attuale, con posizione finanziaria netta in rosso per 604 milioni a fine 2020 (e -317,3 milioni nel semestre), rappresenterebbe un rischio troppo grande per la tenuta dei conti della tv pubblica. In più, nel merito, la posizione raggiunta dal Governo a seguito di approfondimenti sarebbe quella di considerare il canone Rai non fra quegli oneri impropri da cancellare, essendo peraltro una voce riconoscibile e separata all’interno della bolletta.

I casi di esonero

Da gennaio quindi si torna a pagare dopo lo stop di due mesi. Non per tutti. Casi di esonero sono previsti per chi dichiara che in nessuna delle abitazioni dove è attivata l'utenza elettrica è presente un apparecchio tv sia proprio che di un componente della famiglia anagrafica. Serve la dichiarazione sostitutiva con apposito modulo scaricabile dal sito dell’Agenzia delle entrate. L’esenzione è prevista anche per «I cittadini che hanno compiuto 75 anni, con un reddito annuo proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 8.000 euro e senza conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti)». L’agevolazione «spetta per l'intero anno se il compimento del 75° anno è avvenuto entro il 31 gennaio dell'anno stesso. Se il compimento del 75° anno è avvenuto dal 1° febbraio al 31 luglio dell'anno, l'agevolazione spetta per il secondo semestre». Esentati dal pagamento del canone Tv anche diplomatici e militari stranieri «per effetto di convenzioni internazionali».

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