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La settimana (che sembra un mese) più intensa e creativa di Milano

di Cristina Dalloro

Art week, Miart e le nuove grandi mostre: collezionisti e curiosi dovranno fare proprio il dono dell'ubiquità. Ecco una selezione degli appuntamenti da non perdere. Aspettando la non-stop del design.

13 aprile 2023
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5' di lettura

Si intitola Crescendo, è la ventisettesima edizione del miart, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano diretta da Nicola Ricciardi (dal 14 al 16 aprile, in Fiera). Crescono le presenze internazionali - 167 le gallerie che arrivano da 27 Paesi - e crescono le collaborazioni, con la Milano Art Week, che si svolge negli stessi giorni, con la Triennale e la Fondazione Nicola Trussardi. Ecco cosa succederà a Milano.

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miart. sezione Established. Bendt Eyckermans The archivist , 2023. Courtesy l'artista e Andrew Kreps Gallery, New York

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miart è in Fiera e divide i propri spazi in tre sezioni: Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini, è dedicata a 26 giovani gallerie; Established, la sezione principale, ospita 133 gallerie specializzate nel contemporaneo e nell'arte del XX secolo; Decades, a cura di Alberto Salvadori, esplora la storia del secolo scorso attraverso 10 progetti monografici dagli anni ’10 del Novecento agli anni ’10 del Duemila.

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miart, sezione Established. Fiona Mackay, Alice, 2020. Courtesy Klemm's Berlin

  miart LIVE at Triennale Milano è la serie di incontri previsti sabato 15 aprile in Triennale. Tra questi: Massimiliano Gioni, direttore artistico al New Museum di New York, e Beatrice Trussardi raccontano l'avventura della Fondazione Nicola Trussardi, museo nomade che da 20 anni diffonde l'arte contemporanea in luoghi più o meno canonici della città (l'anno scorso è stata scelto il Centro balneare Romano per le installazioni di Nari Ward). Il curatore Davide Giannella riflette con gli artisti Riccardo Benassi e il duo Eva & Franco Mattes sull’evoluzione del concetto di arte pubblica. Gli architetti Gianni Pettena e Italo Rota si confronteranno sul rapporto tra architettura e paesaggio, arte e montagna. Nico Vascellari, che ha appena donato una sua opera, Falena, alla Triennale e al Maxxi di Roma, dialoga con i giornalisti e curatori Damiano Gullì, Gea Politi e Cristiano Seganfreddo.

Intanto, in previsione di Art Week, sono state inaugurate le nuove mostre della stagione.

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Ann Veronica Janssens, Blue, Red and Yellow, 2001. Courtesy l’artista e Louisiana Museum of Modern Art. All’Hangar Bicocca

Ann Veronica Janssens è protagonista dell'immensità di Pirelli HangarBicocca: Grand Bal, a cura di Roberta Tenconi, è la retrospettiva dedicata all'artista belga e ai 40 anni trascorsi a sperimentare la forza della luce, sua materia prediletta. Ispirata dallo spazio delle Navate, ha concepito waves (2023) e trasformato le porte di uscita in aperture: via i battenti, una rete in PVC consente l'ingresso a suoni, luce e aria esterni, alterando la percezione del visitatore. L'intera mostra è una coreografia visiva e sonora, che richiede una presenza attiva, e non da semplice spettatore.

 

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L'allestimento del PAC per Lascia stare i sogni, la monografica di Yuri Ancarani (foto Nico Covre, Vulcano Agency)

Yuri Ancarani raddoppia: appena celebrato dal MaMbo di Bologna con Atlantide 2017 – 2023 (a cura di Lorenzo Balbi, fino al 7 maggio), è ora a Milano con Lascia stare i sogni, una monografica al PAC (a cura di Diego Sileo e Iolanda Ratti, fino all'11 giugno), che è anche evento di punta di Art Week. Per la prima volta i suoi film sono riuniti in una sola sede: dai primi lavori, Ricordi per moderni, all'ultimo, Atlantide, all'opera pensata per il museo milanese, Il popolo delle donne, testimone dell'incontro con la psicoanalista Marina Valcarenghi in un cortile dell'Università degli Studi di Milano.

A questo film è collegata anche la Project Room del PAC, dal titolo Sexually Explicit Content, un'installazione video dell'artista Silvia Giambrone, ancora a cura di Diego Sileo, su una molestia subita dall'artista via web.

Venerdì 14 aprile, alle 20.30, ci sarà anche la performance Yuri Ancarani, Bora, feat. Primitive Art: una nuova versione live dell'opera Bora, pensata come collaborazione tra arti visive e musica, che questa volta farà da sfondo all'esibizione dei Primitive Art.

 

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La locandina di Personal Protective Demon, l’evento alla GAM per l’installazione di Candice Lin

Candice Lin, che ha vinto il Premio Arnaldo Pomodoro per la scultura, arriva alla GAM, Galleria d’Arte Moderna, in collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro: Personal Protective Demon, a cura di Federico Giani, presenta l'installazione (opening il 14 aprile, poi fino al 18 giugno), appositamente concepita per lo spazio dello scalone di Ignazio Gardella. Si tratta di un monolite in finto marmo, avvolto in una seta color indaco, che riprende la tecnica Katazome, oggetto di studio di Lin.

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FuturLiberty, by Liberty Fabrics. ©Christopher Horwood

Sabato 15 aprile, Banca Generali offre l'apertura gratuita del Museo del Novecento di piazza del Duomo. Chi volesse può seguire, alle 10.30, il talk del curatore Vincenzo De Bellis con Gianfranco Maraniello, direttore del Museo del Novecento e Nicola Ricciardi, direttore artistico miart, sul tema Il valore dell’arte. Altrimenti, ha appena inaugurato Futurliberty. Avanguardia e stile, promossa da Museo del Novecento e Palazzo Morando/Costume Moda Immagine in collaborazione con Liberty London.

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Dara Birnbaum, Quiet Disaster, 1999. Courtesy l’artista e Marian Goodman Gallery (foto Sebastiano Pellion).

L’Osservatorio Fondazione Prada apre lo spazio in Galleria Vittorio Emanuele alle installazioni e ai video di Dara Birnbaum, tra i primi artisti a concepire installazioni che mixano immagini da fonti diverse con elementi invece tridimensionali, come elementi scultorei, architettonici o fotografici di grandi dimensioni. Merito anche della sua formazione multisettore: in mostra, una una selezione di video monocanale, opere audio, installazioni multicanale, fotografie e stampe 3D su Plexiglas realizzati tra il 1975 e il 2022.

 

La Fondazione Luigi Rovati ha in corso due progetti dedicati all’arte moderna: Diego, l'altro Giacometti (fino al 18 giugno) e Hortus Alchemicus, dedicato alla designer londinese Marianna Kennedy, che presenta sei specchi in bronzo con decorazioni a motivi floreali, ispirati dai giardini di Villa Buonaccorsi, nelle Marche (fino al 21 maggio). Il 19 aprile si terrà il primo incontro del ciclo Parole in giardino, un'iniziativa di BookCity Milano per introdurre i libri letti ad alta voce nei giardini e più belli di Milano: a parlare e leggere, la scrittrice Bianca Pitzorno e la direttrice di Gardenia Emanuela Rosa-Clot.

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Claire Fontaine, Cancel patriarchy, 2023. È la nuova opera di arte pubblica al BASE

Cancel patriarchy, nella Ground Hall di BASE , è la grande installazione luminosa di Claire Fontaine (dietro ci sono James Thornhill e Fulvia Carnevale) visibile fino al 1° settembre in via Bergognone. L'affermazione d'artista - il patriarcato uccide (l'amore) e siamo tutte donne clitoridee - dialoga con le intenzioni di Flavio Favelli che a breve distanza, sul muro che separa il BASE dal MUDEC, ha inaugurato il murale I Trenta (come i 30 passaporti di diversi Paesi del mondo, emblema del potere). L'arte pubblica in città ha altri tre autori operativi: Rossella Biscotti, Liliana Moro e Otobong Nkanga firmano le nuove opere di ArtLine, il percorso d’arte contemporanea site-specific nel parco di Citylife.

 Chiacchiere a Colazione è il ciclo di incontri organizzati da illycaffè, in collaborazione con Salotto Studio, nel caffè illy di via Monte Napoleone. L'appuntamento è sempre alle 10: il 14 aprile Attilia Fattori Franchini, Eva Fabbris e Camila Raznovich si radunano attorno al tema Wonder Woman ; il 15, What A Fool Ever To Be Tricked Into Seriousness è il titolo della conversazione tra Alberto Salvadori, Nathalie Provosty, Ruggero Pietromarchi e Gryphon Rue; il 16, Gran Ballo con Nicola Ricciardi, Roberta Tenconi, Marco Minoja.

 

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Uno dei congegni di Piero Fogliati nella chiesa di San Carlo al Lazzaretto. Courtesy l'artista e Tempesta Gallery(foto Sarah Indriolo)

Le Latomie sono tubi ricurvi, capaci di modificare i rumori esterni trasformandoli in un suono interno e continuo: sono uno dei congegni meccanici che Piero Fogliati aveva realizzato per presentarli come opere multisensoriali capaci di giocare con luce, movimento e percezione. In mostra alla Tempesta Gallery, in occasione di Art Week le sue invenzioni guadagnano anche lo spazio della chiesa di San Carlo al Lazzaretto, in largo fra' Paolo Bellintani: qui, City Oasis è visitabile fino a l 14 aprile.

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