di Filomena Greco
Al via gli incentivi per auto e moto green: prenotazioni solo per i concessionari
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Il mercato auto in Europa chiude il 2022 con un calo delle immatricolazioni del 4,1% rispetto al 2021 ma con volumi – parliamo di quasi 11,3 milioni di autovetture – inferiori di oltre il 28% rispetto alla fase pre-pandemia. I dati Acea relativi al mese di dicembre in Europa Occidentale – compresa l’area Efta e il Regno Unito – mettono in evidenza un recupero del 14,8% nel mese di dicembre, risultato che contribuisce a ridurre la distanza rispetto all’anno precedente.
Alla debolezza della offerta, legata alla carenza di semiconduttori che dura da mesi e allunga i tempi di produzione e consegna delle vetture, si è affiancata la debolezza della domanda, indotta dalle conseguenze della pandemia, prima, e della guerra in Europa e dall’inflazione, in un secondo momento. Anche se il secondo semestre dell’anno ha comunque registrato una ripresa, che ha permesso di contenere le perdite dell'intero anno, come evidenzia il Centro Studi Promotor.
L’inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti è iniziata a partire da agosto, con dicembre che ha registrato volumi in crescita nell’area del 14,8% rispetto allo stesso mese del 2021. Nel secondo semestre dell’anno in particolare sono soprattutto Germania e Italia, mette in evidenza l’Acea, a registrare i recuperi più consistenti rispetto all’anno prima.
Tra i principali produttori, però, sia Volkswagen che Stellantis hanno registrato un andamento peggiore di quello di mercato, con un calo delle immatricolazioni nell’anno rispettivamente del 5,7% e del 13,7%, nonostante la ripresa di volumi a dicembre che ha riguardato soprattutto i tedeschi. Tra i brand dei due gruppi, registrano volumi in crescita sull’anno precedente Audi e Porche, in seno a Volkswagen, e Ds, per Stellantis.
Il Gruppo Renault – 9,4% di quota di mercato nel 2022 – fa meglio del mercato e chiude perdendo il 2,9% delle immatricolazioni mentre chiudono in positivo le asiatiche Hyundai Group e Toyota, grazie all’effetto traino dei modelli ricaricabili. Per Bmw, Mercedes e Volvo, il mese di dicembre registra un rimbalzo dei volumi ma la prestazione dell’anno resta negativa, rispettivamente del 4,8%, del 3,5% (per colpa soprattutto della contrazione di volumi per Smart) e del 13%.
Dei cinque principali mercati europei, che assorbono il 70,2% delle immatricolazioni dell'Europa Occidentale, soltanto la Germania è riuscita a chiudere l’anno registrando una lieve crescita (+1,1%) sul 2021, il Regno Unito ha contenuto il calo (-2% sul 2021) mentre l’Italia (-9,7%) ha registrato il risultato peggiore. Secondo Gian Primo Quagliano, del Centro Studi Promotor, «Germania, Regno Unito e Francia hanno beneficiato di una maggiore disponibilità di auto elettriche ed ibride plug-in che, grazie agli incentivi, hanno ottenuto risultati interessanti». L’Italia invece resta in coda per percentuale di modelli ricaricabili e la quota delle auto elettriche è scesa dal 4,6% del 2021 al 3,7% dell’anno scorso.
Filomena Greco
redattrice
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