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Auto elettriche, ecco quanto costa ricaricare alle colonnine

di Nicola Desiderio

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Le infrastrutture di ricarica sono cruciali per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni: il presente e il futuro con l'interoperabilità

15 novembre 2021
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6' di lettura

Chiamatelo fattore R, N o I. Il fattore Rete, Network o Infrastruttura – comunque lo vogliate chiamare – è decisivo per la diffusione dell'auto ricaricabile e per creare quell'esperienza di utilizzo che può finalmente rendere la nuova mobilità una scelta autentica e non una necessità né un salto nel buio.

Aspetto fondamentale di questa esperienza è il prezzo della ricarica e, se è vero che, secondo le statistiche, l'80% dei possessori di auto alla spina fa tutto in casa, è altrettanto vero che l'aumento delle vendite di auto ricaricabili (+528% le elettriche e +1.102% le ibride plug-in nei primi 10 mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019) e del circolante (oltre 130mila) sta spingendo gli operatori a premere sull'acceleratore per allargare l'offerta di punti di ricarica sul territorio (ora pari a oltre 23mila colonnine pubbliche) e studiare nuove tariffe accompagnate da forme di pagamento sempre più chiare e semplici.

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Ecco perché, dopo la tariffazione al kWh, stanno tornando in auge l'abbonamento (anche ricaricabile) e la flat. Per l'operatore è uno strumento per conquistare e fidelizzare una clientela in continuo aumento e dunque sempre più segmentata, per l'utilizzatore è un modo per tenere sotto controllo i costi.

Ruolo fondamentale ha l'interoperabilità che aumenta la disponibilità effettiva di punti di ricarica, semplifica il pagamento e permette anche un confronto tra costi e servizi forniti, non ultimi quelli di localizzazione, prenotazione e, in generale, di pianificazione degli itinerari.

La situazione in italia, operatore per operatore

In Italia, il più grande operatore rimane di gran lunga Enel X con oltre 13mila colonnine e un sistema di tariffazione che è diventato più articolato rispetto ad un paio di anni fa: 0,40 euro al kWh fino a 22 kW di potenza, 0,50 euro per quelle fino a 50 kW e 0,79 euro per le stazioni ultrafast fino a 350 kW. Ci sono poi gli abbonamenti Flat Small (25 euro al mese per 70 kWh dunque 0,36 euro/kWh) e Flat Large (45 euro al mese per 145 kWh dunque 0,31 euro/kWh). Con OpenCharge si integra la tariffazione flat domestica (illimitata) con quella presso le colonnine pubbliche secondo 3 livelli: fino a 30 kWh/mese per la OpenCharge20 che costa 20 euro, 80 kWh/mese per la OpenCharge50 e 150 kWh/mese per la OpenCharge80.

BeCharge mette sul piatto 5.752 punti di ricarica che salgono a 17.262 grazie all'interoperabilità con altri operatori. Le tariffe a consumo sono di 0,45 euro/kWh per le colonnine a corrente alternata e 0,50 euro/kWh per quelle a corrente continua. Quattro le tariffe flat: Be Electric da 175 euro per 500 kWh al mese (pari a 0,35 euro/kWh), Be Large 250 a 90 euro mensili per 250 kWh (0,36 euro/kWh), Be Regular 100 a 38 euro per 100 kWh (0,38 kWh/100 km) e Be Light 50 a 20 euro per 50 kWh (0,40 euro/kWh).

Come per Enel X, l'energia fornita proviene al 100% da fonti rinnovabili, i kWh inutilizzati non sono cumulabili e quelli in eccesso vengono fatturati a consumo. Inoltre i due operatori hanno un accordo con Telepass per la localizzazione del punto di ricarica e il pagamento della ricarica.

A2A operatore molto forte in Lombardia, con oltre 1.000 punti di ricarica fino a 50 kW. ha per i privati e i liberi professionisti sia la tariffa a consumo sia la flat. Con la prima si paga 0,37 euro/kWh per le colonnine da 22 kW e 0,47 euro/kWh per quelle da 50 kW a corrente continua, ma all'interno del territorio del Comune di Milano vi sono aree in cui si paga a tempo: presso le Isole Digitali la ricarica è gratis fino a 3 ore e costa 0,166 euro/min dalla 4^ ora in poi mentre nelle altre aree la tariffa è di 0,033 euro/min (0,050 euro/min dalla 3^ ora) per le colonnine Quick e mentre per quelle Fast si paga 0,166 euro/min (0,250 euro/min dalla 3^ ora).

Le tariffe a tempo sono evidentemente convenienti se il caricatore di bordo riesce a sfruttare tutta la potenza della colonnina e se lo stato di carica si trova nella parte mediana, quando la velocità della ricarica è ottimale. La tariffa flat invece costa 30 euro per ricariche illimitate.

Tutte le soluzioni prevedono fino a 4 utenze per un veicolo con 2 prenotazioni al giorno. Per le aziende ci sono invece 3 tariffe “piatte” specifiche: la E-Moving Flat X2 da 60 euro al mese per 4 utenze e 2 veicoli, E-Moving Flat X3 da 90 euro per 3 veicoli e 4 utenze e infine la E-Moving Flat X4 per 4 veicoli e altrettante utenze a 120 euro mensili.

Il network Tesla

Caratteristiche singolari ha la rete di Tesla che è dedicata solo ai propri veicoli e, essendo un sistema chiuso che conosce perfettamente veicoli ed utenti, offre il massimo livello di servizio – il riconoscimento del veicolo senza bisogno di carta o app, ad esempio – a un costo decisamente conveniente: 0,37 euro/kWh presso le oltre 300 stazioni Supercharger presenti in Italia delle 2.500 in tutta Europa e dotate di 10 punti di ricarica ciascuna dalla potenza di 250 kW. Ci sono poi oltre 500 destination charger, ovvero punti di ricarica installati presso strutture commerciali e ricettive.

Tesla ha appena iniziato ad aprire la propria rete di Supercharger a 0,59 euro/KWh o in abbonamento a partire da 13 euro con prezzi al kWh più convenienti.

Per ora si tratta di una sperimentazione riservata all'Olanda e non si sa quando sarà estesa anche in Italia.

Il circuito EV Way

Punta alle strutture private e all'interoperabilità per espandere la propria rete anche EV Way, un circuito che comprende oltre 200mila punti di ricarica. La tariffa varia da operatore a operatore, ma generalmente si attesta su livelli simili ed è mista: presso le colonnine a corrente alternata costa 0,40 euro/kWh cui aggiungere 4 euro l'ora dopo le prime 4 ore dalle ore 8 alle 23:59 e 1 euro di commissione. Dunque si incoraggia il rifornimento presso le ore notturne.

Per le colonnine ad alta potenza si pagano 0,45 euro/kWh cui aggiungere 10 euro all'ora, anche di notte. L'accesso alla colonnina avviene tramite app o un singolare portachiavi magnetico e si può pagare istantaneamente, a fine mese o in anticipo acquistando le “coccinelle”, unità di costo da 0,01 euro. Si può utilizzare qualsiasi carta di credito o sistema di pagamento alternativo come Satispay, Paypal, Androidpay e Applepay.

Tra le reti contemplate da EV Way c'è anche Ionity, un consorzio composto da alcune case automobilistiche (Audi, BMW, Ford, Hyundai, Mercedes Porsche e Volkswagen) e altri attori del settore energetico (tra cui Enel X ed Eni) per costituire una rete da 400 stazioni di ricarica ultrafast in tutta Europa.

Dopo un periodo di prova con costi di sessione di soli 8 euro, Ionity ha esordito con una tariffa da 0,79 euro/kWh. Vuol dire che rifornire una Ford Mustang Mach-E dotata di batteria grande (91 kWh utili), per passare dal 10% all'80% sono necessari 50 euro e, ipotizzando un consumo intorno ai 25 kWh/100 km è come avere un'auto che consuma intorno a 8,5 litri/100 km di benzina. Non è esattamente il risparmio che questo tipo di cliente si aspetta. L'offerta si è – per fortuna – differenziata: ora c'è anche la Passport che costa 17,99 euro al mese e permette di rifornirsi a 0,35 euro/kWh.

A conti fatti, si comincia a risparmiare se si consumano più di 41 kWh al mese. EV Way offre due tipi di abbonamento annuale per la rete Ionity: Easy Travel a 69 euro all'anno per un costo a partire da 0,59 euro/kWh (conviene da 28 kWh al mese in su) e Super Save che per 199 euro all'anno permette di rifornirsi a partire da 0,39 euro/kWh (conviene già da 38 kWh al mese).

Anche le case “fondatrici” di Ionity offrono prezzi di favore (intorno a 0,30 euro/kWh) ai loro nuovi clienti almeno per un anno includendo questa opzione all'interno dei servizi di ricarica con il loro nome, ma in realtà realizzati appoggiandosi a piattaforme B2B come Hubject che mette in connessione oltre 960 operatori e più di 300mila stazioni di ricarica in tutto il mondo.

Un numero destinato a crescere, ma ancora più importante è l'obiettivo qualitativo: realizzare un'interconnessione completa e continentale tra le reti grazie ad un protocollo unico ed aperto, in modo da fornire un servizio completo, facile e trasparente per il cliente, non solo per le tariffe ma anche per la provenienza dell'energia. Sarà un confronto tecnico e commerciale che l'Unione Europea tiene presente, tanto da aver dato impulso a evRoaming4EU, progetto di roaming di ricarica al quale partecipano partner di Germania, Olanda, Danimarca e Austria. Un'esperienza partita dal 2018 e che – si spera – possa offrire al legislatore gli strumenti per fare della ricarica per le auto qualcosa di simile alla telefonia mobile.

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