di Nicola Desiderio
(Fotolia)
6' di lettura
Chiamatelo fattore R, N o I. Il fattore Rete, Network o Infrastruttura – comunque lo vogliate chiamare – è decisivo per la diffusione dell'auto ricaricabile e per creare quell'esperienza di utilizzo che può finalmente rendere la nuova mobilità una scelta autentica e non una necessità né un salto nel buio.
Aspetto fondamentale di questa esperienza è il prezzo della ricarica e, se è vero che, secondo le statistiche, l'80% dei possessori di auto alla spina fa tutto in casa, è altrettanto vero che l'aumento delle vendite di auto ricaricabili (+528% le elettriche e +1.102% le ibride plug-in nei primi 10 mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019) e del circolante (oltre 130mila) sta spingendo gli operatori a premere sull'acceleratore per allargare l'offerta di punti di ricarica sul territorio (ora pari a oltre 23mila colonnine pubbliche) e studiare nuove tariffe accompagnate da forme di pagamento sempre più chiare e semplici.
Ecco perché, dopo la tariffazione al kWh, stanno tornando in auge l'abbonamento (anche ricaricabile) e la flat. Per l'operatore è uno strumento per conquistare e fidelizzare una clientela in continuo aumento e dunque sempre più segmentata, per l'utilizzatore è un modo per tenere sotto controllo i costi.
Ruolo fondamentale ha l'interoperabilità che aumenta la disponibilità effettiva di punti di ricarica, semplifica il pagamento e permette anche un confronto tra costi e servizi forniti, non ultimi quelli di localizzazione, prenotazione e, in generale, di pianificazione degli itinerari.
In Italia, il più grande operatore rimane di gran lunga Enel X con oltre 13mila colonnine e un sistema di tariffazione che è diventato più articolato rispetto ad un paio di anni fa: 0,40 euro al kWh fino a 22 kW di potenza, 0,50 euro per quelle fino a 50 kW e 0,79 euro per le stazioni ultrafast fino a 350 kW. Ci sono poi gli abbonamenti Flat Small (25 euro al mese per 70 kWh dunque 0,36 euro/kWh) e Flat Large (45 euro al mese per 145 kWh dunque 0,31 euro/kWh). Con OpenCharge si integra la tariffazione flat domestica (illimitata) con quella presso le colonnine pubbliche secondo 3 livelli: fino a 30 kWh/mese per la OpenCharge20 che costa 20 euro, 80 kWh/mese per la OpenCharge50 e 150 kWh/mese per la OpenCharge80.
BeCharge mette sul piatto 5.752 punti di ricarica che salgono a 17.262 grazie all'interoperabilità con altri operatori. Le tariffe a consumo sono di 0,45 euro/kWh per le colonnine a corrente alternata e 0,50 euro/kWh per quelle a corrente continua. Quattro le tariffe flat: Be Electric da 175 euro per 500 kWh al mese (pari a 0,35 euro/kWh), Be Large 250 a 90 euro mensili per 250 kWh (0,36 euro/kWh), Be Regular 100 a 38 euro per 100 kWh (0,38 kWh/100 km) e Be Light 50 a 20 euro per 50 kWh (0,40 euro/kWh).
Come per Enel X, l'energia fornita proviene al 100% da fonti rinnovabili, i kWh inutilizzati non sono cumulabili e quelli in eccesso vengono fatturati a consumo. Inoltre i due operatori hanno un accordo con Telepass per la localizzazione del punto di ricarica e il pagamento della ricarica.
A2A operatore molto forte in Lombardia, con oltre 1.000 punti di ricarica fino a 50 kW. ha per i privati e i liberi professionisti sia la tariffa a consumo sia la flat. Con la prima si paga 0,37 euro/kWh per le colonnine da 22 kW e 0,47 euro/kWh per quelle da 50 kW a corrente continua, ma all'interno del territorio del Comune di Milano vi sono aree in cui si paga a tempo: presso le Isole Digitali la ricarica è gratis fino a 3 ore e costa 0,166 euro/min dalla 4^ ora in poi mentre nelle altre aree la tariffa è di 0,033 euro/min (0,050 euro/min dalla 3^ ora) per le colonnine Quick e mentre per quelle Fast si paga 0,166 euro/min (0,250 euro/min dalla 3^ ora).
Le tariffe a tempo sono evidentemente convenienti se il caricatore di bordo riesce a sfruttare tutta la potenza della colonnina e se lo stato di carica si trova nella parte mediana, quando la velocità della ricarica è ottimale. La tariffa flat invece costa 30 euro per ricariche illimitate.
Tutte le soluzioni prevedono fino a 4 utenze per un veicolo con 2 prenotazioni al giorno. Per le aziende ci sono invece 3 tariffe “piatte” specifiche: la E-Moving Flat X2 da 60 euro al mese per 4 utenze e 2 veicoli, E-Moving Flat X3 da 90 euro per 3 veicoli e 4 utenze e infine la E-Moving Flat X4 per 4 veicoli e altrettante utenze a 120 euro mensili.
Caratteristiche singolari ha la rete di Tesla che è dedicata solo ai propri veicoli e, essendo un sistema chiuso che conosce perfettamente veicoli ed utenti, offre il massimo livello di servizio – il riconoscimento del veicolo senza bisogno di carta o app, ad esempio – a un costo decisamente conveniente: 0,37 euro/kWh presso le oltre 300 stazioni Supercharger presenti in Italia delle 2.500 in tutta Europa e dotate di 10 punti di ricarica ciascuna dalla potenza di 250 kW. Ci sono poi oltre 500 destination charger, ovvero punti di ricarica installati presso strutture commerciali e ricettive.
Tesla ha appena iniziato ad aprire la propria rete di Supercharger a 0,59 euro/KWh o in abbonamento a partire da 13 euro con prezzi al kWh più convenienti.
Per ora si tratta di una sperimentazione riservata all'Olanda e non si sa quando sarà estesa anche in Italia.
Punta alle strutture private e all'interoperabilità per espandere la propria rete anche EV Way, un circuito che comprende oltre 200mila punti di ricarica. La tariffa varia da operatore a operatore, ma generalmente si attesta su livelli simili ed è mista: presso le colonnine a corrente alternata costa 0,40 euro/kWh cui aggiungere 4 euro l'ora dopo le prime 4 ore dalle ore 8 alle 23:59 e 1 euro di commissione. Dunque si incoraggia il rifornimento presso le ore notturne.
Per le colonnine ad alta potenza si pagano 0,45 euro/kWh cui aggiungere 10 euro all'ora, anche di notte. L'accesso alla colonnina avviene tramite app o un singolare portachiavi magnetico e si può pagare istantaneamente, a fine mese o in anticipo acquistando le “coccinelle”, unità di costo da 0,01 euro. Si può utilizzare qualsiasi carta di credito o sistema di pagamento alternativo come Satispay, Paypal, Androidpay e Applepay.
Tra le reti contemplate da EV Way c'è anche Ionity, un consorzio composto da alcune case automobilistiche (Audi, BMW, Ford, Hyundai, Mercedes Porsche e Volkswagen) e altri attori del settore energetico (tra cui Enel X ed Eni) per costituire una rete da 400 stazioni di ricarica ultrafast in tutta Europa.
Dopo un periodo di prova con costi di sessione di soli 8 euro, Ionity ha esordito con una tariffa da 0,79 euro/kWh. Vuol dire che rifornire una Ford Mustang Mach-E dotata di batteria grande (91 kWh utili), per passare dal 10% all'80% sono necessari 50 euro e, ipotizzando un consumo intorno ai 25 kWh/100 km è come avere un'auto che consuma intorno a 8,5 litri/100 km di benzina. Non è esattamente il risparmio che questo tipo di cliente si aspetta. L'offerta si è – per fortuna – differenziata: ora c'è anche la Passport che costa 17,99 euro al mese e permette di rifornirsi a 0,35 euro/kWh.
A conti fatti, si comincia a risparmiare se si consumano più di 41 kWh al mese. EV Way offre due tipi di abbonamento annuale per la rete Ionity: Easy Travel a 69 euro all'anno per un costo a partire da 0,59 euro/kWh (conviene da 28 kWh al mese in su) e Super Save che per 199 euro all'anno permette di rifornirsi a partire da 0,39 euro/kWh (conviene già da 38 kWh al mese).
Anche le case “fondatrici” di Ionity offrono prezzi di favore (intorno a 0,30 euro/kWh) ai loro nuovi clienti almeno per un anno includendo questa opzione all'interno dei servizi di ricarica con il loro nome, ma in realtà realizzati appoggiandosi a piattaforme B2B come Hubject che mette in connessione oltre 960 operatori e più di 300mila stazioni di ricarica in tutto il mondo.
Un numero destinato a crescere, ma ancora più importante è l'obiettivo qualitativo: realizzare un'interconnessione completa e continentale tra le reti grazie ad un protocollo unico ed aperto, in modo da fornire un servizio completo, facile e trasparente per il cliente, non solo per le tariffe ma anche per la provenienza dell'energia. Sarà un confronto tecnico e commerciale che l'Unione Europea tiene presente, tanto da aver dato impulso a evRoaming4EU, progetto di roaming di ricarica al quale partecipano partner di Germania, Olanda, Danimarca e Austria. Un'esperienza partita dal 2018 e che – si spera – possa offrire al legislatore gli strumenti per fare della ricarica per le auto qualcosa di simile alla telefonia mobile.
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy