di Giulia Crivelli
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Diego Della Valle ha ribadito ieri durante la prima giornata del Business of Luxury Summit di Financial Times – quest’anno intitolato “Navigating Luxury’s New Normal” – ciò che aveva già dichiarato a più riprese nelle scorse settimane: l’operazione con la quale Bernard Arnault, fondatore, ceo e presidente di Lvmh, il più grande gruppo del lusso al mondo, è salito al 10% del gruppo Tod's, di cui Della Valle è a sua volta fondatore, ceo e presidente, «prelude a future collaborazioni» e «nasce da affinità tra noi come imprenditori, tra le nostre famiglie e tra le nostre visioni del lusso».
Intervistato dalla direttrice di Financial Times, Rhoula Khalaf, Della Valle ha detto: «Non esiste a oggi nessun piano preciso per altre operazioni finanziare o cessioni di quote. Se un domani dovessi decidere, insieme alla mia famiglia, di vendere ulteriori quote, Lvmh sarebbe il socio ideale»
Il 2020 è stato un anno difficile per il gruppo Tod’s e l’intero comparto dell’alta gamma,ma il primo trimestre ha dato segni di ripresa. Nel periodo gennaio-marzo 2021 i ricavi sono stati cresciuti del 17% a 178,7 milioni e a parità di tassi cambio i ricavi sarebbero stati di 181,6 milioni di euro, in salita del 18,8% rispetto al primo trimestre 2020.
In aprile è stata inoltre annunciata l’entrata di Chiara Ferragni nel cda del gruppo Tod’s, quotato alla Borsa di Milano, mossa legata alla volontà di comunicare con le nuove generazioni di clienti dell’alta gamma.
Sull’edizione di oggi del quotidiano, è apparso un articolo a firma Silvia Sciorilli Borrelli, corrispondente da Milano di Financial Times, dove veniva riportato il seguente virgolettato di Diego Della Valle: «No one believes me but I need one year to prepare the team and I am ready to [free up my time] by 60-70 per cent (...) I have a family and a nephew, we love what we do... but if one day i decide [to sell] I believe in people like Bernard». Le parentesi quadre, nella prassi del quotidiano britannico, indicano parole di chi scrive l’articolo, non della persona citata. Possiamo quindi tradurre: «Nessuno mi crede quando lo dico, ma ci vuole almeno un anno per preparare la squadra. Mi sento pronto a riprendermi parte del mio tempo per dedicarlo ad altro, oltre al lavoro, fino al 60-70% del totale. Ho una famiglia e un nipote, amiamo quello che facciamo, ma se un giorno dovessi decidere di vendere, credo sarebbe a persone come Bernard». Il diavolo è nei dettagli, dicono gli inglesi.
Giulia Crivelli
fashion editor
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