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Pd, Schlein: proporrò Bonaccini come presidente

Firenze, Schlein e Conte alla manifestazione antifascista

Risolta almeno in parte la questione organizzativa del nuovo Pd, è ancora nebbia fitta per quella delle alleanze

10 marzo 2023
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2' di lettura

La neo segretaria del Pd Elly Schlein ha raggiunto un accordo con quello che è stato il suo concorrente alla guida del partito, Stefano Bonaccini. Dopo una video-call durata quasi due ore si è sciolto il nodo ed è stata raggiunta l’intesa per proporre Bonaccini presidente all’assemblea del partito di domenica, 12 marzo.

Sciolto nodo che avrebbe potuto determinare divisioni

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«Dopo quello che era successo nei gazebo non ci potevamo proprio permettere di creare divisioni o attriti. Nessuno avrebbe capito», un esponente del Pd vicino alla Schlein. Il Pd sembra così poter tirare un respiro di sollievo. È vero che sono ancora molte le caselle che attendono di essere riempite, da quella della segreteria a quella dei capigruppo, ma il più sembra fatto. Una volta superato questo passaggio, tutto il resto, hanno assicurato alcuni deputati, arriverà a cascata.

Presidente ruolo di garanzia

Già, perché ora che Bonaccini sarà confermato nel ruolo di presidente, che è un ruolo di garanzia, non si potrà più parlare di “minoranza” o di “maggioranza”, perché si avrà una guida “unitaria” del partito.

Oltre 7mila iscritti negli ultimi quattro giorni

Partito che registra oltre 7000 iscritti negli ultimi 4 giorni. Pertanto, si dovrebbe considerare archiviato il metodo tradizionale di divisione degli incarichi per quote di appartenenza. Un segnale di cambiamento, ovviamente, dovrà essere dato, ma senza fratture o enfasi particolari.

La partita sui capigruppo

In più, sempre per quanto riguarda i futuri assetti organizzativi, si fa presente che sarà difficile sostituire le attuali due donne, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, con due uomini alla presidenza dei gruppi di Camera e Senato (ipotesi probabile potrebbe essere quella di un uomo e una donna) e che comunque, per quanto si possa arrivare ad un’intesa tra i due big sul punto, alla fine l’ultima parola toccherà sempre ai deputati e ai senatori Dem.

Il toto nomi

In pole, al momento, restano i nomi di Simona Bonafè, Michela de Biase e Giuseppe Provenzano alla Camera e di Francesco Boccia o Cecilia D’Elia al Senato. Sul fronte della segreteria, invece, sono in molti a scommettere che un ruolo di primo piano lo avrà Marco Furfaro e che ci sarà almeno un esponente di Art.1, la cui direzione ha dato il via libera alla procedura per rientrare nel partito Democratico.

In attesa che il quadro si completi, Elly Schlein, prima ha incontrato la Commissaria Ue per l’Uguaglianza, Helena Dalli, in visita istituzionale a Roma, il Commissario per gli Affari Economici Paolo Gentiloni e Rosy Bindi. Poi, si è recata a Colonna al funerale del senatore del Pd Bruno Astorre e, al ritorno, ha raggiunto il Nazareno per fare il punto con Bonaccini.

Il nodo alleanze

Risolta almeno in parte la questione organizzativa del nuovo Pd, è ancora nebbia fitta per quella delle alleanze. Il fondatore di Azione, Carlo Calenda, ha ribadito di essere ancora “distante” da Elly Schlein perché lei «ha una visione molto ideologica e semplicistica delle cose della vita».

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