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Ue presenta piano industriale: aiuti di Stato e fondo sovrano. Von der Leyen: «Nessun Paese Ue è un’isola»

Al via una politica industriale europea, ma va ancora risolto il nodo del finanziamento

I pilastri del nuovo Green Deal Industrial Plan presentato oggi dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

1 febbraio 2023
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2' di lettura

Aiuti di stato a breve termine e un fondo sovrano comune entro l’estate, come anticipato due settimane fa al World economic Forum di Davos. Sono i due perni del nuovo Green Deal Industrial Plan presentato oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

«In questo contesto di opportunità e sfide sismiche - si legge nella comunicazione adottata dal Collegio dei commissari - l’Europa ha bisogno di un nuovo piano industriale del Green Deal. Il piano farà parte del Green Deal europeo, che ci ha avviato sulla strada della neutralità climatica e consentirà all’Europa di aprire la strada a livello globale nell’era industriale zero-net (emissioni nette zero, ndr)».

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Verso il consiglio Ue del 9-10 febbraio

«Il punto di partenza del piano - continua la nota - è la necessità di aumentare in modo massiccio lo sviluppo tecnologico, la produzione manifatturiera e l’installazione di prodotti a emissioni zero la fornitura di energia nel prossimo decennio, nonché il valore aggiunto di un approccio a livello della Ue per affrontare insieme questa sfida».

Il collegio dei commissari ha approvato la comunicazione che ne delinea priorità e contorni, e che sarà sul tavolo del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio.

Von der Leyen: «Nessun paese Ue è un’isola»

«Il Fondo di sovranità europeo ha lo scopo di aumentare le risorse disponibili per la ricerca a monte per l’innovazione e per i progetti industriali strategici». Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa di presentazione del piano.

«Il concetto del fondo di sovranità è che abbiamo bisogno di una risposta strutturale europea su come affrontare e come supportare queste tecnologie chiave. Dovremmo sempre tenere presente che nessun paese, nessuno stato membro dell’Unione europea è un’isola, nemmeno uno. L’integrità del mercato unico e il funzionamento della prosperità del mercato unico è il motivo per cui le industrie si trovano in Stati membri diversi», ha precisato.

Clima: prossimo decennio sarà «decisivo»

«Il prossimo decennio - ha spiegato la presidente della Commissione Europea - sarà quello che deciderà se avremo successo nel combattere il cambiamento climatico. La cosa più importante è l’industria per l’obiettivo emissioni zero. Vogliamo cogliere l’attimo e sappiamo che i prossimi anni saranno quelli che daranno forma all’economia a zero emissioni nette e nei quali verrà deciso dove sarà localizzata. E noi vogliamo essere una parte importante di questa industria a zero emissioni nette, della quale abbiamo bisogno a livello globale».

«Siamo convinti che il Green Deal europeo sia la nostra strategia di crescita», ha poi aggiunto von der Leyen.

Aiuti Stato Ue «di crisi e transizione» fino al 2025

Nella bozza che la Commissione Ue ha inviato agli Stati membri, c’è la proposta per trasformare il quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato in un quadro temporaneo «di crisi e transizione» per facilitare e accelerare la transizione verde.

La proposta, parte del Piano industriale Green Deal, mira a garantire un accesso più rapido ai finanziamenti per le imprese attive nell’Ue, a stimolare una più rapida introduzione delle rinnovabili, e a sostenere la decarbonizzazione dell’industria e la produzione di attrezzature per la transizione verso lo zero netto. Le nuove disposizioni saranno in vigore fino al 31 dicembre 2025.

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