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Banco Bpm in calo dopo conti, per analisti guidance ancora prudente

di Paolo Paronetto

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Gli investitori preferiscono realizzare parte dei guadagni messi a segno nelle ultime settimane e scommettono che i vertici dell'istituto dovranno migliorare ulteriormente le previsioni

8 febbraio 2023
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2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I conti 2022 migliori delle attese e la correzione al rialzo della guidance per i prossimi esercizi non bastano a sostenere il titolo Banco Bpma Piazza Affari, dove il FTSE MIB è in aumento. Ad ogni modo, da inizio anno la performance resta in netto rialzo (+26,69%). Gli investitori preferiscono realizzare parte dei guadagni messi a segno nelle ultime settimane e scommettono che i vertici dell'istituto dovranno migliorare ulteriormente le previsioni, giudicate prudenti, in occasione della possibile revisione del piano industriale. Martedì a mercato chiuso Banco Bpm ha annunciato per il 2022 un utile netto contabile di 702,6 milioni, in crescita del 23,5% rispetto al 2021. Nel solo quarto trimestre l'utile è più che raddoppiato a 210 milioni, mentre il risultato adjusted 2022 è migliorato del 24,8% a 886 milioni. I numeri sono migliori delle previsioni degli analisti (175 milioni l'utile del quarto trimestre, 630 milioni l'adjusted 2022).

Nello scorso esercizio i proventi operativi sono saliti del 4,3% a 4,7 miliardi, trainati da un margine di interesse a 2,3 miliardi (+13,4%), mentre le commissioni si sono attestate a 1,9 miliardi (-1,2%). In lieve aumento (+0,9%) gli oneri operativi a 2,5 miliardi, per un rapporto/cost income sceso al 54%. L'istituto ha rivendicato l'utile netto «a livello record», con utile per azione a 0,46 euro (da 0,38), che «supera la guidance». Sulla scia dei conti, la banca ha confermato la revisione al rialzo del target di utile per azione 2023 (già annunciata al mercato) a oltre 0,6 euro e migliorato anche la guidance su 2024 e 2025.

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Nel corso della conference call con gli analisti, l'a.d. Giuseppe Castagna ha sottolineato che nel corso dell'anno sarà probabilmente effettuata una revisione del piano industriale, con possibile estensione al 2026, e si potrà valutare di migliorare la politica di remunerazione dei soci. I numeri del quarto trimestre, commentano gli analisti di Equita, sono stati «superiori alle attese per un maggior margine di interesse». «Sebbene la guidance del management contenga elementi di prudenza sul margine di interesse - aggiungono da Intesa Sanpaolo - potrebbe portare un miglioramento del consensus di oltre il 5% nel 2023, del 17% nel 2024 e del 36% nel 2025, sostenendo la nostra posizione positiva sul titolo».

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