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Novavax arriva a febbraio in Italia: si parte con gli over 18, Lazio apripista

Novavax, in arrivo un milione di dosi in Italia: ecco come funziona il vaccino che piace ai No Vax

La tecnologia usata è quella delle proteine ricombinanti, la stessa usata da decenni per immunizzare contro Epatite B e il papilloma virus

21 gennaio 2022
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2' di lettura

Prende forma il piano Novavax del Lazio. Il vaccino proteico, che si spera potrà convincere molti scettici, verrà somministrato in 15 hub in tutta la Regione di cui sette nella Capitale. Le dosi di Novavax, che sono attese per febbraio, saranno riservate solo per le prime somministrazioni degli over 18. Il richiamo verrà effettuato dopo 21 giorni.

Il ritardo nelle consegne

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Il vaccino, stando alle indicazioni fornite dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa a fine dicembre, sarebbe stato disponibile in Italia già a fine gennaio, «con oltre 3 milioni di dosi». Ora si parla di febbraio. In Italia «la consegna è stato spostata alla prima decade di febbraio», ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato. Chi non si è ancora vaccinato confida che sia a disposizione in tempi stretti, anche perché il 15 febbraio il Green pass rafforzato (quindi quello che si ottiene solo da vaccino o superamento dell’infezione) sarà obbligatorio nel posto di lavoro per tutti gli over 50.

Il “vaccino” dei no vax

Qualcuno infatti lo considera il “vaccino dei no vax”.Novavax, che non impiega la tecnica a m-Rna di Pfizer e Moderna, potrebbe rassicurare e convincere tanti scettici e anche qualcuno dei più irriducibili critici del vaccino contro il Covid-19. La vaccinazione prevede un ciclo vaccinale primario di due dosi a distanza di tre settimane l’una dall’altra.

Tecnologia delle proteine ricombinanti

Il nome commerciale è “Nuvaxovid”. Si basa sulla tecnologia delle proteine ricombinanti, già usata da decenni per altri vaccini, come quello già in uso contro l'epatite B e il papilloma virus. Il vaccino contiene la proteina Spike, che si trova sulla superficie delle cellule del virus ed è un “adiuvante”, in grado di stimolare la risposta immunitaria.

L’efficacia

I dati disponibili sul vaccino Nuvaxovid , ha messo in evidenza la Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco, hanno mostrato una efficacia di circa il 90% nel prevenire la malattia sintomatica anche nella popolazione di età superiore ai 64 anni.

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