di Enrico Netti
Natale, 17 milioni italiani in viaggio per festività
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Il trend delle prenotazioni per il periodo delle vacanze si avvicina ai valori pre- pandemia . Una notizia positiva alla luce della crescente inflazione e dei rincari dell’energia. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi, associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating, le prenotazioni dei viaggi organizzati per le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania si avvicinano ai numeri del 2019 con un -4% di fatturato globale a fronte di un calo del 12% di passeggeri.
La discrepanza tra fatturato e passeggeri va letta nel contesto inflattivo che sta interessando tutti i fattori produttivi e quindi anche quelli turistici. Il caro prezzi, la minor disponibilità di voli per alcune mete, la chiusura di alcune destinazioni come Cina e Russia e un sentiment di incertezza generale, rallentano ancora il pareggio dei volumi del 2019.
La clientela nella fascia “alto-spendente” è poco impattata dall’aumento dei costi ma la fascia media modifica alcuni comportamenti d’acquisto per non rinunciare alla vacanza. Per il periodo di alta stagione di Natale e Capodanno le prenotazioni sono state fatte con largo anticipo, ma per il periodo tra gennaio e marzo le famiglie si muovono con maggiore prudenza e attendono prima di confermare le prenotazioni.
Le scelte sono più ponderate rispetto al passato e vengono privilegiate le vacanze brevi con una durata media di 8 giorni. Si scelgono i servizi alberghieri meno costosi optando per destinazioni di medio raggio rispetto al lungo raggio del passato. Il budget stanziato per il periodo di Capodanno supera i 1.800 euro considerando l’alta incidenza del lungo raggio e il peso delle partenze in altissima stagione. «Certifichiamo che la voglia di viaggiare è ancora molto forte - spiega Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi -. Le vacanze di fine anno ci confermano che i volumi sono tornati in un alveo di normalità sebbene non ancora pienamente allineati ai valori del 2019 e registriamo un fatturato complessivo in diminuzione del 4% sul pari perimetro 2019. Per quanto attiene la restante parte dell’inverno le prenotazioni appaiono più rallentate, ma essendo la stagione ancora in corso, siamo fiduciosi che il numero di clienti si avvicinerà molto a quello pre-pandemico».
«L’inflazione e il caro prezzi - continua Ezhaya - non allontanano i viaggiatori, ma in alcuni casi spingono a modificare alcuni comportamenti. L'effetto sulla fascia alto spendente è minimo mentre influisce e rende più prudente la fascia media e le famiglie. I clienti prediligono come mete le Maldive, l’Egitto, con il ritorno dei viaggi culturali come le crociere sul Nilo e il Mar Rosso, oltre agli Stati Uniti, l’East Africa e la Thailandia. Siamo ottimisti nei confronti della nuova stagione; il sentiment è di essersi lasciati alle spalle le conseguenze della pandemia e di voler mettere in campo tutta l'energia, le novità, la professionalità e le garanzie per attrarre il consumer verso il modello del turismo organizzato».
Le mete più ambite a lungo raggio sono Maldive, Stati Uniti, in particolare New York e Miami, la Thailandia. Nei Caraibi la preferenza va alla Repubblica Dominicana, nell’East Africa a Kenya e Zanzibar mentre soffrono invece America Latina, Cuba, Messico e Australia. Chi ha un budget medio sceglie l’Egitto, destinazione vicina, accessibile e con fondamentali molto forti per il turista italiano.
La novità è il ritorno in larga scala delle crociere sul Nilo, di forte valenza culturale, con un rilancio completo della destinazione. Si mantiene inoltre forte l’appeal degli Emirati Arabi e si afferma la Giordania. Il comparto crociere chiude il 2022 in modo più favorevole rispetto alle previsioni. I Caraibi restano una delle mete più richieste della stagione invernale e si registra una importante tendenza di crescita verso gli Emirati Arabi. Si avvicinano alla vacanza in crociera i giovani e persone alla prima esperienza a bordo. Con l’early booking beneficerà sicuramente il Mediterraneo, nella programmazione 2023.
L’Europa registra il rinnovato interesse dei viaggiatori culturali, con preferenze per le principali capitali e le grandi città; si segnala un’alta richiesta di soggiorni e itinerari in Turchia. È interessante notare che fino al 2019 l'orientamento dei clienti per prenotazioni nelle capitali europee attraverso tour operator e agenzie di viaggio era volto soprattutto a garantirsi esperienze molto particolari, difficilmente organizzabili individualmente, mentre ora c'è un ritorno anche alla richiesta di soggiorni e itinerari classici per vivere le capitali in modo tradizionale. Questo testimonia la necessità dei clienti di voler godere - anche per le vacanze più semplici - della sicurezza, dell'assistenza e della consulenza che solo la filiera organizzata può offrire.
In ambito nazionale, la montagna vive la sua stagione sotto i riflettori. Nonostante in questo segmento il caro energia si faccia particolarmente sentire, il gradimento è sempre molto alto. Anche qui si registra un cambio di atteggiamento da parte dei consumatori: mentre in precedenza il movente dominante era sciare, oggi si ricercano anche altre esperienze che completano la vacanza sciistica, tra queste il benessere e l'enogastronomia. Gli associati Astoi ricevono anche numerose richieste dai mercati esteri, segno che l’Italia è apprezzata e ricercata in ogni stagione.
«Registriamo il tutto esaurito nelle nostre strutture in Egitto, seguite dall’ottima performance di Capo Verde. Torna a far segnare numeri importanti anche il lungo raggio con Zanzibar e Maldive in testa. Bene anche l’area caraibica, principalmente con Jamaica e Messico - dice Stefano Pompili, Ceo Veratour -. I dati delle festività natalizie sono positivi: nonostante l’inflazione dovuta a fattori internazionali stia incidendo sui costi in media per il 15% e gli italiani dimostrano di avere tanta voglia di tornare a viaggiare, soprattutto su mete che non erano raggiungibili negli ultimi inverni. Per questo periodo abbiamo raggiunto un livello equiparabile al 2019 in termini di ricavi a fronte di un calo di circa il 10% di passeggeri». Si cerca di prenotare il più possibile sotto data e le destinazioni top, per una clientela alto spendente sono state le prime del catalogo Veratour ad andare esaurite».
Sul fronte dell’ospitalità extra alberghiera Emma Villas, società specializzata negli affitti brevi di ville e tenute di pregio, evidenzia un trend delle prenotazioni invernali in linea con 2021 ma c’è prudenza tra i turisti. Sono in aumento i proprietari che decidono di affittare, per brevi periodi, le proprie ville e casali di pregio (+10% sul 2021), una soluzione che li aiuta a combattere i tanti rincari e le spese del periodo.
Gli ospiti che scelgono questa formula prenotano per un soggiorno di cinque notti con in media una dozzina di ospiti stanziando circa 3.400 euro a prenotazione. Il costo che diventa più accessibile quando suddiviso tra più ospiti: budget tra i 250 e i 500 euro a persona. Così la vacanza in villa piace per la possibilità di organizzare una riunione familiare e di amici.
Tra le regioni più gettonate spiccano la Toscana, seguita da Umbria e Liguria. «La villa sta diventando sempre di più la destinazione e il luogo ideale dove costruire ricordi unici, come quelli legati alle festività del Natale o Capodanno - dice Giammarco Bisogno, fondatore e Ceo di Emma Villas -. Si tratta di strutture con standard qualitativi alti: campi da tennis, aree benessere, sale hobby, a disposizione esclusiva del gruppo di ospiti e che consentono di accogliere famiglie o piccoli gruppi nella massima sicurezza e privacy. Ecco perché queste tipologie di residenze sono sempre più scelte come luogo dove trascorrere le vacanze. Un trend positivo che abbiamo già registrato quest'estate, malgrado le preoccupazioni dovute ai rincari».
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