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È morto Luigi Rossi di Montelera, fu industrale e deputato

di Adriana Fracchia

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Luigi Rossi di Montelera in una foto d'archivio del 25 febbraio 2016. (ANSA/LUCA ZENNARO)

Luigi Rossi di Montelera in una foto d'archivio del 25 febbraio 2016. (ANSA/LUCA ZENNARO)

16 novembre 2018
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2' di lettura

Lutto nel mondo dell'imprenditoria. È morto per un malore, durante una battuta di caccia in Val d'Aosta, Luigi Rossi di Montelera, 72 anni, dirigente d'azienda, industriale, politico ed esponente della nobile famiglia piemontese della Martini&Rossi. Figlio del conte Napoleone Rossi di Montelera e della contessa Niccoletta Piccolini di Camugliano, Luigi Rossi di Montelera, 72 anni, era uno degli ultimi esponenti della nobiltà torinese. Sposato con tre figli, si era laureato in Giurisprudenza a Torino dove, alla fine degli Anni Sessanta, ha mosso i primi passi alla Martini & Rossi – l'azienda di famiglia nota per il Martini e per il vermouth - fino a diventarne vicepresidente nel 1994.

In seguito, dopo la cessione del noto marchio torinese alla multinazionale Bacardi, ha ricoperto l'incarico di presidente della Bacardi-Martini e di General Beverage Europe. Luigi Rossi di Montelera, è stato poi ai vertici di Federvini e della Federazione nazionale degli industriali alimentari, e presidente di Confindustria Piemonte, oltre che nel consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Torino. Attratto dalla politica, ha militato nelle fila della Democrazia Cristiana di cui è stato deputato dal 1976 al 1992, entrando anche a far parte due governi «pentapartito»: quello di Giovanni Goria e di Ciriaco De Mita nel biennio 1987-89, ricoprendo il ruolo di sottosegretario al Turismo e allo Spettacolo, sotto la guida del ministro Franco Carraro.

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Addio a Luigi Rossi di Montelera, fu rapito dalla criminalità nel 1973

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Luigi Rossi di Montelera (Imagoeconomica)
Luigi Rossi di Montelera in una foto d'archivio del 25 febbraio 2016. ANSA/LUCA ZENNARO
Il sopralluogo nella cascina dei fratelli Taormina, dove e' stato tenuto prigioniero il conte Luigi Rossi di Montelera, nell'ambito del processo contro l' Anonima Sequestri di Luciano Liggio. Treviglio (Bergamo), 25 maggio 1976. ANSA
Il sopralluogo nella cascina dei fratelli Taormina, dove e' stato tenuto prigioniero il conte Luigi Rossi di Montelera, nell'ambito del processo contro l' Anonima Sequestri di Luciano Liggio. Treviglio (Bergamo), 25 maggio 1976. ANSA
Luciano Liggio durante il processo pei i rapimenti di Torrielli, Montelera e Baroni. MIlano, 20 giugno 1976. ANSA

Il nome di Luigi Rossi di Montelera è legato anche ad uno dei primi sequestri della criminalità organizzata. Il 14 novembre del 1973, appena 27enne, venne infatti rapito da alcuni banditi legati ai Corleonesi. Dopo quattro mesi di prigionia nel bunker sotterraneo di una cascina di Treviglio, in provincia di Bergamo, il 14 marzo del 1974 venne liberato dalla Guardia di Finanza. Quel bunker fu poi demolito pochi anni fa, nel 2012, per far passare la linea ferroviaria ad Alta Velocità di cui era promotore il Comitato Transpadana, e che per una “buffa coincidenza” - come lui stesso la definì – era presieduto proprio da Luigi Rossi di Montelera.

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