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Istat: nel secondo trimestre +78mila occupati, +153mila rispetto al 2016

di Redazione online

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12 settembre 2017
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2' di lettura

Nel secondo trimestre del 2017 l'occupazione presenta una nuova crescita congiunturale di 78 mila unità (+0,3%) dovuta all'ulteriore aumento dei dipendenti (+149 mila, +0,9%), in oltre otto casi su dieci a termine (+123 mila, +4,8%). Continuano invece a calare gli indipendenti (-71 mila, -1,3%). Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente.

Lo comunica l'Istat nell'indagine sul mercato del lavoro nel secondo trimestre, precisando che tra il secondo trimestre del 2017 e lo stesso periodo dell'anno precedente si stima una crescita di 153 mila occupati (+0,7%) che riguarda soltanto i dipendenti (+356 mila, +2,1%), oltre tre quarti dei quali a termine, a fronte della rilevante diminuzione degli indipendenti (-3,6%).

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Disoccupazione giù all’11,2% nel secondo trimestre, a 10,9 su anno
Scende nel secondo trimestre il tasso di disoccupazione, che diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente attestandosi all'11,2% e di 0,6 punti in confronto a un anno prima (al 10,9%) con maggiore intensità per quello giovanile. Lo rende noto l'Istat precisando che, dopo tre trimestri di crescita, torna a diminuire il numero di disoccupati la cui stima scende a 2 milioni 839 mila unità (-154 mila in un anno, -5,1%). La diminuzione, che coinvolge entrambe le componenti di genere, riguarda quasi esclusivamente il Centro-nord e soprattutto gli individui con meno di 50 anni; il calo è inoltre concentrato tra gli ex-occupati, ossia tra chi aveva un'occupazione. il tasso di inattività sale al 34,7% (+0,1 punti), dopo la diminuzione nei due precedenti trimestri.

Inattivi, si attenua la riduzione
Rispetto agli ultimi trimestri, rileva l'Istat, nel confronto tendenziale si attenua la riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-76 mila in un anno) e del corrispondente tasso di inattività (-0,1 punti). La diminuzione degli inattivi riguarda soltanto le donne, soprattutto il Mezzogiorno, gli individui di 35-49 anni, e coinvolge quanti vogliono lavorare (le forze di lavoro potenziali).
Le variazioni degli stock riguardo agli inattivi, evidenziano come per le forze di lavoro potenziali è aumentata soprattutto la percentuale di quanti transitano verso la disoccupazione (dal 18,5% al 21,3% nei dodici mesi).

Il premier Gentiloni: ancora da fare, ma dati incoraggianti
«Disoccupazione ai minimi dal 2012. Buoni risultati da jobs act e ripresa. Ancora molto da fare su lavoro ma tendenza incoraggiante». Così su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ha commentato i dati dell'Istat.

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