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Scatta e re-inventa la fotografia (e non solo) con l’intelligenza artificiale

di Luca Tremolada

Immagine non disponibile

Il fotografo Nicholas Sherlock ha creato un’app che sfrutta il sistema di intelligenza artificiale DALL-E 2 per generare nuove versioni dello stesso scatto

14 agosto 2022
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2' di lettura

Il fotografo Nicholas Sherlock ha creato un’app per le fotocamere Sony che invia tutte le foto scattate direttamente al sistema di intelligenza artificiale DALL-E 2 di OpenAI per generare nuove versioni, reinventate con l’uso degli algoritmi. Tu scatti la foto e lei si ispira allo scatto per immaginare qualcosa di nuovo. L’app si chiama Quantum Mirror, è stata pubblicata su Github ed è progettata per fotocamere Sony basate su Android, che includono i modelli precedenti come Alpha 7 e Alpha 7R II ma non le fotocamere Alpha 7 III o più recenti. «Le foto - ha spiegato bene il fotografo sul suo sito e alla rivista Petapixel - vengono inviate all’IA DALL-E 2, che ne inventa nuove versioni, rivelando un mondo che avrebbe potuto essere. È un modo per scrutare universi paralleli».

Come si può constatare nel suo sito l’effetto è più una suggestione che altro. Nel senso che l’Ai non si allontana troppo dall’originale ma si limita a presentare versioni inedite di quello che avete fatto. Come se fosse un fotografo amico con la stessa macchina fotografica che lavora al vostro fianco sugli stessi obbiettivi.

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Dall'originale al remake

5 foto

L’esperimento però è indubbiamente interessante e apre nuove frontiere non solo per gli appassionati di fotografia. Dall-E 2, ricordiamo, usa un modello di apprendimento automatico in grado di generare immagini straordinarie da descrizioni di testo. Il nuovo progetto di OpenAI, l’organizzazione non profit fondata da Elon Musk, e Sam Altman è una sorta di illustratore automatizzato. Si parte dalla didascalia, da una descrizione dell’immagine che si vuole ottenere, l’Ai comprende il messaggio, cerca gli elementi e compone l’illustrazione. I modelli text-to-image vengono generalmente allenati su grandi set di dati prelevati direttamente dal Web, il che può introdurre svariati problemi. Nel caso di Quantum Mirror, Sherlock usa Dall-E2 come una sorta di Photoshop “intelligente” lasciando alla sua fantasia la possibilità di lavorare in post-produzione le immagini. L’effetto è spesso sorprendente.

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