di Marco Carminati
Dettaglio del Labirinto di oltre 150 metri che costituirà il lungo corridoio dell'Uomo nero al Teatro Due di Parma
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A Parma e Reggio Emilia, per tre weekend, tra il 18 novembre e l’11 dicembre, prende il via il capitolo finale de Il Bestiario della Terra, il progetto realizzato dall’artista israeliano Yuval Avital per il Reggio Parma Festival.
Questa nuova iniziativa si intitola Mostrario e consiste in un articolato evento multidisciplinare in grado di trasformare in spazi fantastici e onirici i principali teatri delle due città, agendo in ogni loro ambiente, dal foyer al palcoscenico.
Dunque, nei principali teatri di Parma e Reggio Emilia - a Parma il Teatro Regio (18, 19 e 20 novembre) e il Teatro Due (2, 3 e 4 dicembre), a Reggio Emilia il Teatro Municipale Valli (10 e 11 dicembre) - ci avranno occasioni per immergersi in un vero e proprio «alveare di creatività».
I visitatori, muovendosi liberamente alla scoperta dei teatri (anche attraverso ambienti solitamente inaccessibili al pubblico), potranno sperimentare un’esperienza unica, attraverso esibizioni dal vivo di cantanti e musicisti, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni pensate e create appositamente da Yuval Avital.
Lo studio profondo della simbologia dei bestiari medievali ha portato l’artista a creare una raccolta di diciotto “scene-bestiali” che rielaborano l’iconografia tradizionale in chiave contemporanea, generando un “laboratorio relazionale” alla scoperta della natura animale insita in quella umana. I significati custoditi dalle figure animalesche non si esauriscono nel passato, ma sono spunto per nuove riflessioni nel presente. Figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale prendono vita come catapultati all’interno dei teatri.
Così al Teatro Regio di Parma saranno proposte sei scene: ad accogliere il pubblico si presenteranno le Sirene, mitiche adescatrici, che nel Mostrario di Avital diventano vittime di adescamento per dar voce delle donne sfruttate dal traffico della prostituzione. Alla Salamandra, anfibio che resiste al fuoco ed emblema di autocontrollo e purezza, è dedicato un lungometraggio girato a Salsomaggiore, sul cui stemma civico l’animale campeggia. Gli Sciapodi (umanoidi con un solo piede) ballano insieme ai visitatori in una silent disco, mentre un pianoforte fa risuonare nell’aria una melodia composta da Yuval Avital. Flauti e vetri scintillanti creeranno la suggestione di un coro di uccelli che si unisce a uno stormo di mostri alati, mentre sul palcoscenico dominerà il gigante Argos, la cui enorme figura sarà composta dagli occhi di tutti coloro che, rispondendo alla call del Teatro, presteranno il proprio sguardo al mitico mostro.
Al Teatro Due di Parma si incontreranno sia mostri mitici radicati nell’immaginario collettivo (come la Medusa o l’Uomo nero), sia mostri meno celebri, come il dio celtico della fertilità maschile, un grande cervo dal volto umano che produrrà il suo canto grazie al celebre baritono Nicholas Isherwood. Una classe di diavoletti furbi e cattivi, realizzati e interpretati dai burattini e dai burattinai della Fondazione Famiglia Sarzi, mostrerà i perfidi meccanismi del bullismo nei confronti di un inerme capro espiatorio. E uno stralunato clown (l’attore Ivan Zerbinati) racconterà le origini del Golem, plasmato nell’argilla per proteggere il popolo ebraico.
Infine, le sette scene al Teatro municipale Valli di Reggio Emilia saranno caratterizzate dalla singolarità del percorso, che tocca spazi alquanto inconsueti (come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco), e dal ricorso a sofisticate tecnologie nella produzione di immagini e suoni. Ma, tra le scene dal vivo, ci si imbatterà nel «Campo delle Mandragole» (con le cantanti Monica Benvenuti e Silvia Pepe, quali mandragole urlanti), ne «La Città dei Peluches» (con otto danzatori dell’Agorà della Michele Merola Contemporary Dance Company), nella «Sala della Vipera e dei Vermi giganti», nelle «Libellule» e nelle «Ninfee», nel «Giardino segreto dei conigli», nei «Topi itineranti». E persino nel «Mondo sonoro di un porcile». Buon divertimento.
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