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Addio a Milva, la “Pantera di Goro”:  aveva 81 anni

di Riccardo Piaggio

Addio a Milva, grande voce italiana da Sanremo a Strehler

Nata in provincia di Ferrara nel 1939 Milva era popolarissima sia in Italia che all'estero, soprattutto in Germania, dove è stata a lungo la star di eventi e spettacoli musicali sui principali canali televisivi

24 aprile 2021
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3' di lettura

La Pantera di Goro ora riposa in pace, dopo una felice e sovente solitaria battaglia durata sessant'anni nella savana culturale e discografica italiana. Maria Ilva Biolcati nasce nella bassa padana nel 1939, a pochi mesi dall'inizio della Guerra; da quella pianura ha rivolto, da subito, lo sguardo oltre le Alpi (la Francia del variété e la Germania del cabaret) e a cavallo dell'oceano (il jazz, il fado e il tango). È stata la prima “cantante” colta e popolare del dopoguerra. Negli scaffali dello shopping musicale, la sua voce ha da decenni cittadinanza tra la musica classica, la canzone, la world music.

L’intuizione della canzone-teatro

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Milva è una crasi nel nome e nell'opera, la sua voce esprime la vocazione della canzone italiana a raccontare quelle di tutto il mondo. La sua grande invenzione, il miracolo che ha compiuto, è l'intuizione della canzone-teatro (prima della nascita del teatro-canzone), in cui è il corpo, non solo la voce, a interpretare quel racconto messo in musica di cui è fatta una canzone.

La prima incisione - il primo dirompente successo - la pesca dal repertorio del grande mito che non abbandonerà più, Edith Piaf: è la versione italiana di “Milord”, scritta dalla pianista Marguerite Monnot su un testo di Georges Moustaki. I francesi ringraziano, eccependo però; la buttano sul folklore rital, ma in realtà la temono: “Milva ci arriva dall'Italia. A chi assomiglia? Non a Piaf, in ogni caso. Piuttosto a Dalida. Lo stesso genere di ragazza, gambe alte a ben piazzata. Si vuole rossa e si acconcia come una colombaia. Si pensa, nel vederla, a non si sa quale incrocio tra Simone Simon e Mussolini”. La curiosa recensione compare su Le Monde nel marzo del ‘62 in occasione dello storico concerto di Milva a l'Olympia di Parigi ed evoca l'effetto straniante ed esotico che la nostra Pantera suscitò nel pubblico francese.

Addio a Milva, la “rossa” della canzone italiana

20 foto

La cantante Milva posa per i fotografi durante la conferenza stampa indetta per presentare il suo ultimo album « Mia bella Napoli» (Ansa/Farinacci)
La cantante italiana Milva canta sul palco di Lubecca, 03 febbraio 2005. Il concerto segna l'inizio del suo tour di addio. (Ansa / Wolfgang Langenstrassen)
Milva durante la presentazione di « Peter Uncino », dialogo concertante per attore, cantante e gruppo strumentale prodotto dal Teatro dell' Archivolto e in scena al Sistina di Roma. (Ansa/Maurizio Brambatti)
Milva durante una sua performance a Umbria Jazz. (Ansa/Crocchioni)
La cantante Milva posa per un ritratto al Teatro Piccolo di Milano nell'ottobre del 2005 a Milano ( Getty Images/Alessandro Albert)
Milva posa a Venezia (Getty Images/Peter Bischoff)
Milva, a Tokio (Getty Images/Peter Bischoff)
Milva indossa un kimono durante una vacaza a Tokio (Getty Images/Peter Bischoff)
Milva (Getty Images/Peter Bischoff)
Milva, in concerto a Düsseldorf (Getty Images/Peter Bischoff)
Un ritratto di Milva (Getty Images/Peter Bischoff)
Milva, ad Efurt allo ZDF-Show (Getty Images/Peter Bischoff)
La cantante italiana Milva si esibisce a Berlino ( Getty Images/ Rainer Jensen)
Harald Juhnke e Milva allo ZDF-Show (Getty Images/Peter Bischoff)
Milva nel suo appartamento a Milano (Getty Images/Peter Timm)
Milva nel 1968. (Getty Images)
Milva nel 1978 (Getty Images/Arthur Grimm)
L'immagine mostra la cantante Milva (al centro) con gli ospiti (e Klaus Bresser - sullo sfondo) nella 46a edizione di “Wetten, dass ...?” uno spettacolo visto negli anni '80 - Berlino (Getty Images)
La cantante Milva negli anni 70 (Getty Images/Siegfried Pilz)
Francia 1964(circa) - FRANCE - CIRCA 1964: Jean Sablon, Milva, Robert Clausse e Sylvie Vartan al Paris, Club Saint-Hilaire (Getty Images/Roger Viollet)

Una Pantera agile e potente

In effetti, se Piaf era un usignolo (dall'ugola insanguinata), Milva era davvero una Pantera, agile e potente nella voce, nello sguardo vivo e fermo e nei gesti. Che non erano affatto ancillari rispetto al canto, ma parte fondamentale di ogni sua performance. Al netto di Strehler (le poesie e le canzoni di Brecht) e di Grassi (”i Canti della libertà”), tra le interpretazioni immortali di Milva, c'è sicuramente l'esperienza folk con Fausto Amodei del “Cantacronache”, tentativo di fare della canzone uno strumento popolare per raccontare il mondo e la società, recuperando allo stesso tempo i codici musicali delle mille tradizioni della Penisola, dalla canzone napoletana, alla tarantella, ai canti delle mondine. In questo senso, Milva è stata (anche) la prima cantante del nostro Folk Revival.

Record di presenze a Sanremo

Chi volesse recuperare queste e altre esperienze, troverà agilmente cose preziose come “Canzoni del tabarin” e “Canzoni da cortile”. Dagli anni '70 Milva la Rossa contribuisce e a portare nel mondo le canzoni di Luigi Tenco, Fabrizio De André, Franco Battiato, Enzo Jannacci e Paolo Conte, mostrando una sensibilità verso ogni linguaggio di “ricerca”, su qualunque piano e a qualunque costo. Suo è anche il record di presenze (ben quattordici) a Sanremo. La Pantera della Bassa è stata la grande - la più longeva, insieme a Mina - interprete della musica italiana nel mondo. L'Italia del nuovo secolo un po' l'ha trascurata, mentre all'estero ha continuato a essere considerata una grande innovatrice della cultura europea. Proviamo a ricordarla così, a testa alta e rossa, non di rabbia né di vergogna.

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