di Pierangelo Soldaviini
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Una bicicletta molto particolare che parte dalla copertina e serve come filo conduttore di una storia che è quella della “macchina perfetta” a due ruote. Anzi di tante storie che ruotano attorno al mondo che pedala. Sono quelle in cui hanno incocciato due che di biciclette ne masticano: Alessandra Schepisi, giornalista di Radio24 e curatrice della rubrica “A ruota libera”, e Pierpaolo Romio, creatore di Girolibero, tour operator italiano specializzato in viaggi a due ruote, che oggi scopre la scrittura come “salvagente scacciapensieri”.
Di storie ne avevano messe insieme tante perché la bici è il volano di un mondo fatto di passione e di scienza, di creatività e di economia. Ma alla fine hanno dovuto fare una selezione per arrivare a “24 storie di bici”, libro edito dal Sole 24 Ore in libreria dal 3 giugno, giornata mondiale della bicicletta.
“”4 storie di bici” di Alessandra Schepisi e Pierpaolo Romio, Il Sole 24 Ore, 14,90 euro
Difficile condensare in 280 pagine la storia di uno strumento che ha duecento anni di storia, rimasto sempre uguale a se stesso, ma che fino all'altro ieri è rimasto ingabbiato in una concezione di mero strumento di divertimento. Invece oggi più che mai le due ruote si propongono come simbolo della rinascita europea, come sottolinea il vicepresidente della Commissione Ue, l'olandese Frans Timmermans, che scopriamo essere un ciclista a tutto tondo, urbano, sportivo, appassionato di viaggi in bici.
E proprio dalla città riparte una nuova concezione della bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile e fonte di benessere e salute. E c'è un italiano, Giuseppe Grezzi, dietro alla rivoluzione urbana centrata sulle due ruote attuata a Valencia. Ma c'è anche Ippolito Chiarello, rider che ha distribuito cultura per tutto il periodo di emergenza con il suo Barbonaggio teatrale delivery a Lecce, un servizio di emergenza per «curare le anime e prevenire l'astinenza del cuore».
Ma c'è un italiano dietro all'e-bike: come manager della svizzera Flyer, Gianni Mazzeo è stato uno dei pionieri della pedalata assistita in Europa e poi ha promosso la Neox, azienda di Recoaro Terme che produce bici elettriche molto innovative. C'è Mila Brollo che ha percorso l'Italia da Gemona del Friuli a Lampedusa (e ritorno) e che dispensa “biciterapia” con l'e-bike trasformata in ansiolitico.
Frans Timmermans, a sinistra, in bicicletta
C'è anche una prospettiva di creatività e innovazione per l'Italia che parte da un personaggio iconico come Dario Pegoretti, artista del telaio conosciuto più all'estero che in Italia, di cui viene pubblicata una delle ultime interviste prima della sua scomparsa improvvisa in una sera d''agosto del 2018. Ma sono solo una parte delle storie.
A fare da guida in questo viaggio nel mondo a due ruote è Beccaris, un meccanico mantovano che ripara bici da cinquant'anni: la sua bottega immaginaria è stata inaugurata il 1° dicembre 1973, la giornata alla vigilia della prima domenica di austerity, quando gli italiani hanno dovuto fare a meno della macchina: ieri è stata una scelta obbligata, oggi può diventare una scelta consapevole. E, come allora la rinuncia all'automobile si era trasformata in un'esplosione di fantasia e di soluzioni bizzarre, ancora oggi la creatività italica può diventare il volano di una ripartenza che necessariamente si deve fondare su modelli innovativi.
Dario Pegoretti
Per questo “24 storie di bici” non è un libro per addetti ai lavori e per ciclisti incalliti, ma è un insieme di personaggi e spunti che possono ispirare questo nuovo percorso. Come dice Ippolito Chiarello ai suoi bimbi: «Io non so dove andrò, non so quali strade farò, quali mezzi userò, so solo che ho un desiderio, quello di volare, non con i motori a scoppio, ma con i pedali del mio cuore e i miei piccoli e grandi desideri». E lo dice mostrando loro la bicicletta.
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