di Marco Ludovico
La polizia festeggia 170 anni, il video celebrativo ispirato a Top Gun
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«La pandemia non ci ha ancora lasciato. Anzi, proprio quando sembra affievolirsi un’emergenza che ci ha messi a dura prova, ci troviamo alle prese con una guerra terribile e vicina». Il direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, scandisce le parole nella festa del 170° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. «Abbiamo rimodulato il nostro tradizionale impegno contro il crimine prevedendo, analizzando e intercettando quelle nuove dinamiche che l’emergenza pandemica ha innescato». Nel 2021, ricorda Giannini, ci sono state «oltre 16mila manifestazioni». Così come «grande è l’attenzione che stiamo rivolgendo alle nuove frontiere del crimine, sempre più orientato alla dimensione cyber».
Un punto richiamato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio al capo della Polizia: «Il contrasto al terrorismo e la promozione della sicurezza informatica rappresentano ulteriori sfide, da raccogliere in collaborazione con le Forze di Polizia di altri Paesi» scrive il capo dello Stato. «Nella fase di rilancio del Paese - sottolinea ancora Mattarella -, risulta ora decisivo l’impegno affinché la ripresa economica, favorita dall’afflusso di ingenti risorse europee, non sia inficiata dai tentativi di infiltrazione criminale e da forme diffuse di illegalità. Essenziale in questa battaglia risulta la sinergia con le altre Forze di Polizia, le istituzioni locali e gli altri attori delle comunità locali, nell’ottica di una sicurezza partecipata».
Sono i numeri a raccontare il boom dei crimini informatici nel 2021. Senza ancora il conflitto russo-ucraino generatore di un aumento ulteriore degli attacchi on line. La sala operativa del Cnaipic (centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) in capo alla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni «ha gestito, a livello nazionale, 213 attacchi a sistemi informatici di strutture nazionali di rilievo strategico, 60 richieste di cooperazione nel circuito High Tech Crime Emergency e avviato 105 indagini con 31 persone indagate» si legge nellla documentazione ufficiale. «In netta crescita l’attività di prevenzione con la diramazione di 110.880 alert. Attraverso i Nosc (nuclei operativi sicurezza cibernetica), presso le articolazioni periferiche della Postale, il Cnaipic ha coordinato la gestione di ulteriori 5.296 attacchi a infrastrutture critiche, operatori di servizi essenziali, privati e aziende, indagando 170 persone».
Gli agenti al comando di Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno registrato nel 2021 un totale di casi di attacchi pari a 5.509. Riguardano le Ic-infrastrutture critiche, gli Ose (operatori di servizi essenziali) e le Pal (piccole amministrazioni locali), le aziende e i privati. L’incremento è del 35% rispetto al 2020 quando i casi trattati sono stati 4.091. Se si restringe l’analisi agli attacchi contro Ic, Ose e Pal, nel 2021 sono stati trattati 411 casi di attacchi cyber «gravi» rispetto ai 134 dell’anno 2020. L’incremento, considerato dalla Polizia di Stato «preoccupante», è del 207%, Nell’azione di repressione, per questi casi, lo scorso anno sono state indagate 62 persone rispetto alle 20 dell’anno precedente (+ 210%). Preoccupa non poco anche l’incremento delle incursioni di tipo ransomware con 256 attacchi gravi registrati nel 2021 contro i 220 dell’anno precedente.
Da notare l’aumento del cosiddetto financial cybercrime. «Le statistiche fanno registrare 15.068 casi nazionali - scrive la Polizia di Stato - nonostante la difficoltà operativa di bloccare e recuperare le somme frodate, dirottate soprattutto verso paesi extraeuropei (Cina, Taiwan, Hong Kong), grazie alla versatilità della piattaforma OF2CEN (On line fraud cyber centre and expert network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore, la Polizia Postale ha potuto bloccare e recuperare alla fonte 7.653.158,27 euro, su una movimentazione di 20.784.572,36». Più di un terzo, insomma, delle somme sottratte. Certo fa impressione il dato del 2020: a quella data i casi di financial cybercrime erano stati 4.294. Da un anno all’altro si sono più che triplicati. Inoltre, con la partecipazioni «a campagne internazionali ad alto impatto come Emma 7 (European money mule action), coordinata dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni con la collaborazione di 21 paesi europei e di Europol, sono state identificate 356 persone in Europa e indagati 205 soggetti nel territorio nazionale. Le transazioni fraudolente sono state 411, per un totale di circa 19 milioni di euro, di cui quasi 12 bloccati e/o recuperati».
Marco Ludovico
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