Usa, sparatoria vicino a Los Angeles: 10 morti
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Un 72enne asiatico ha sparato a una festa per il Capodanno cinese in una discoteca della California uccidendo cinque uomini e cinque donne tra i 50 e i 60 anni. Altri dieci i feriti. Braccato dalla polizia, l’uomo si è poi suicidato. Il presidente americano Joe Biden parla di «attacco insensato» e chiede bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici Usa. La festa per il Capodanno cinese si è trasformata nel peggiore degli incubi a Monterey Park, in una sala da ballo, posto dal quale l’assalitore si è spostato in un altro locale dove è stato disarmato da clienti e poi è fuggito a bordo di un furgone all’interno del quale si è suicidato dopo che era stato fermato dalla polizia.
L’ennesima sparatoria di massa negli Stati Uniti si rivela la strage più cruenta dalla tragedia nella scuola elementare di Uvalde, in Texas, lo scorso maggio. L’orrore nella cittadina a 13 chilometri da Los Angeles, dove la maggioranza della popolazione è di origine asiatica, è cominciato poco dopo le 22 di sabato sera. Le strade, decorate a festa per salutare l’arrivo dell’Anno del coniglio, erano affollate da migliaia di persone quando l’attentatore, Huu Can Tran, ha fatto irruzione nello Star Ballroom Dance Studio armato di un «potente fucile d’assalto», secondo alcune fonti di polizia, e ha dato inizio alla strage.
«Tutte le piste sono aperte», ha dichiarato lo sceriffo della contea di Los Angeles, Robert Luna, che ha parlato di «violenza domestica» ma non ha escluso l’ipotesi del «crimine d’odio», anche se l’origine del killer potrebbe far pensare a un’altra ragione. Negli ultimi anni la comunità asiatica negli Stati Uniti è stata vittima di diversi episodi di violenza, il peggiore dei quali il 16 marzo del 2021, quando otto persone furono uccise, di cui sei donne, in tre diversi centri massaggi ad Atlanta, in Georgia.
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