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Perché l’oroscopo dell'arte internazionale prevede solo grandi stelle

di Cristina D'Antonio

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Ai Weiwei, Marina Abramović. I 30 anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo. Le architetture di New York. Un anno di mega-eventi: ecco i primi da segnarsi.

19 gennaio 2023
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3' di lettura

Negli ultimi tre anni New York ha dovuto ripensare se stessa: gli effetti della pandemia sulla città hanno fatto intendere che bisogna ritrovare una coerenza e ripartire da lì. Fino a che punto l'architettura può correggere le disuguaglianze strutturali e favorire la trasformazione sociale? Per rispondere il MoMA ha programmato una serie di mostre a tema: la prima, Architecture Now: New York, New Publics (19 febbraio-29 luglio) è strutturata come una piattaforma per presentare talenti emergenti e progetti innovativi. Dodici quelli completati di recente: li firmano Adjaye Associates, Agency—Agency e Chris Woebken, CO Adaptive, James Corner Field Operations, Kinfolk Foundation, nArchitects, New Affiliates e Samuel Stewart-Halevy, Olalekan Jeyifous, Solo se, Peterson Rich Office, SO – IL. È di SWA/Balsley e Weiss/Manfredi il ripristino del waterfront di Long Island, separato da Manhattan dall’East River: da zona umida a hub industriale, fino a diventare un’area dismessa contaminata, è oggi un parco che ha recuperato in parte la natura originaria e che offre grandi spazi di socializzazione alla comunità.

Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Josh Kline, Lynette Yiadom-Boakye, Rudolf Stingel: un'eccezionale parata di artisti, un festeggiamento importante - i trent'anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo - e una mostra evento attesa a Palazzo Strozzi, a Firenze (4 marzo - 18 giugno). Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye è l'occasione per immergersi nell'arte contemporanea degli ultimi decenni attraverso le stanze dell'intero palazzo e al Piano Nobile alla Strozzina, mentre il cortile sarà destinato a un'installazione speciale.

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Maurizio Cattelan, La rivoluzione siamo noi, 2000 (dett). ©Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo/Palazzo Strozzi

 

Per aver criticato l'assenza di diritti umani e della libertà di parola in Cina ha sperimentato la prigione, con la scusa dell'evasione fiscale, per 81 giorni. Arte e attivismo sono sempre stati una cosa sola per Ai Weiwei: invitato il 28 gennaio agli E.A.T. Engadin Art Talks , ciclo dedicato quest'anno al concetto di speranza, sarà poi occupato nella preparazione di Ai Weiwei: Making Sense   (7 aprile - 30 luglio), la grande mostra, di cui è in parte curatore, al Design Museum di Londra. Abituato a muoversi tra arte, architettura, cinema e collezionismo, presenterà il suo lavoro come una lente di ingrandimento sul senso del design e su quanto rivela dei valori correnti. A dicembre era a Hyde Park, allo Speakers' Corner, a firmare fogli A4 scritti con inchiostro invisibile: il suo contributo nella Giornata dei diritti umani, il suo ricordo del padre, il poeta Ai Qing, esiliato come dissidente sin dalla nascita del figlio. Venire al mondo ed essere un rifugiato politico nel proprio Paese d’origine: un destino che si è compiuto definitivamente quando Ai Weiwei è stato costretto a lasciare la Cina, nel 2015.

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Ai Weiwei: il Design Museum di Londra gli rende omaggio con Making Sense, mostra che raccoglie i lavori più noti e nuove commissioni. ©Rick Pushinsky/Design Museum

Quando costringeva i visitatori a strisciare tra i corpi nudi - il suo e quello di Ulay durante Imponderabilia, la performance alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna, nel 1977. Quando ha invitato il pubblico a fare di lei ciò che preferiva, persino ferirla, persino ucciderla. Quando ha accolto la gente seduta per ore sulla medesima sedia, sottoponendosi a un faccia a faccia dopo l'altro, scandaglio delle reciproche emozioni. In 50 anni di carriera Marina Abramović ha costantemente testato i limiti della propria resistenza fisica e mentale, mettendola a confronto con chi veniva a vederla. Lo farà ancora una volta durante Marina Abramović (26 settembre - 10 dicembre), la sua prima grande mostra nel Regno Unito, alla Royal Academy di Londra. Ha scelto personalmente le opere che crede la rappresentino meglio in questa fase della sua esistenza e parteciperà a una serie di eventi e conferenze. Nel frattempo si prepara a condurre il prossimo Cleaning the House Workshop, in Grecia (2.450 €, qui il form per richiedere informazioni): cinque giorni di silenzio, digiuno ed esercizi di lunga durata per migliorare la concentrazione, la resistenza e la concentrazione individuali. Un bootcamp aperto a tutti, ma praticabili solo dai più coraggiosi.

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Marina Abramović, Artist Portrait with a Candle (A), dalla serie With Eyes Closed I See Happiness, 2012. ©Courtesy Marina Abramović Archives

 

Ogni volta che si entra in una stanza di Yayoi Kusama si ha la sensazione di sperimentare l'infinito: Fireflies on the Water, creata nel 2002, è pensata per essere vista in solitudine, ingigantendo con specchi e centinaia di luci la mistica del vuoto. Quest'anno si potrà vederla a Bergamo, a Palazzo della Ragione  (dal 16 novembre al 14 gennaio 2024) grazie a un prestito della collezione del Whitney Museum of American Art di New York, deciso per onorare la Capitale della cultura. Nel frattempo Milano ospita alcune delle gigantesche zucche di Yayoi Kusama in piazza San Babila, open air: l'occasione è il lancio del nuovo spazio Vuitton, nell’ex Garage Traversi di via Bagutta, con un allestimento immersivo ispirato all'artista.

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Fireflies on the Water: l'installazione di Yayoi Kusama sarà al centro delle celebrazioni autunnali di Bergamo e Brescia Capitale della cultura. ©Courtesy Whitney Museum, New York

 

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