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La filiera dei servizi immobiliari è raddoppiata in venti anni

di Laura Cavestri

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Calo meno marcato. Se l'anno scorso il fatturato dell'immobiliare è sceso del 15% e le compravendite di oltre il 20%, il volume d'affari dei servizi ha arrestato la caduta a quasi -12%

Calo meno marcato. Se l'anno scorso il fatturato dell'immobiliare è sceso del 15% e le compravendite di oltre il 20%, il volume d'affari dei servizi ha arrestato la caduta a quasi -12%

18 novembre 2021
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2' di lettura

È un mercato letteralmente raddoppiato in 20 anni. E che promette di crescere ancora, di fronte alla sfida dell’Esg, della transizione ecologica e digitale di uffici e sistema produttivo, della sempre maggiore richiesta di servizi anche nella dimensione residenziale (dallo student al senior housing) e nella capacità di gestire al meglio la redditività degli asset immobiliari.

Se 20 anni fa il settore dei servizi immobiliari valeva appena il 4% del Pil rispetto al 15% del solo comparto costruzioni, oggi le percentuali sono completamente ribaltate. E se l’anno scorso il fatturato dell’immobiliare è sceso del 15% e le compravendite di oltre il 20, il volume d’affari dei servizi ha arrestato la caduta a quasi -12 per cento.

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Ma sotto l’ampio e generico “cappello” dei servizi immobiliari, c’è una voce che si distingue più di tutte in Italia, dove il mercato è più ristretto rispetto a Germania, Regno Unito e Francia, ma che si colloca sulla stessa linea di crescita.

La “fetta” maggioritaria (quasi il 53% del fatturato nazionale) della “torta”dei servizi riguarda property/ facility management, cioè tutte quelle attività – dirette e indirette – che determinano la corretta gestione di un edificio – abitativo, commerciale e industriale, dei i loro impianti e dei servizi connessi (inclusi pulizia, ristorazione aziendale, portineria, giardinaggio, flotta aziendale, vigilanza). In Italia, il settore vale oltre 19 miliardi di euro (un terzo di quanto vale in Germania) e occupa 162.500 addetti (il 54,4% della forza lavoro complessiva della voce “servizi immobiliari”).

La tecnologia (le app, la manutenzione predittiva, la forte digitalizzazione nell’organizzazione degli spazi lavoro), unita alla sfida della transizione ecologica stanno accelerando l’evoluzione di property e facility management. Oggi chi acquista o affitta esige che l’ufficio, lo spazio di lavoro, il condominio dove si vive offrano servizi e si occupino del benessere di chi li popola. Questo accresce anche la redditività degli immobili per gli investitori.

Come ha spiegato il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, in occasione della presentazione del 7° Rapporto sui Servizi Immobiliari – «È cambiata la “narrazione” del settore, dove il lavoro di riqualificazione e di valorizzazione dei beni esistenti è più importante che costruire prodotti nuovi. È un trend inarrestabile che si accompagna alle nuove esigenze di tutela del territorio, ma anche in una dimensione di mercati che avranno sempre più una crescita qualitativa e non quantitativa».

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