Cessione superbonus: le grandi banche verso il blocco
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Dopo la Camera, anche il Senato ha approvato con 221 voti favorevoli, 40 contrari e 1 astenuto la risoluzione presentata dalla maggioranza sul Def 2022. Il Senato ha dato il via libera anche alla risoluzione che approva la relazione del governo al Parlamento sul Def che aggiorna gli obiettivi di finanza pubblica e il relativo piano di rientro del saldo strutturale verso l’Obiettivo di Medio Termine (OMT), alla luce del mutato quadro macroeconomico e di finanza pubblica. I voti a favore in questo caso sono stati 230, i contrari 18, gli astenuti 19. Era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti. Per questa votazione il gruppo di FdI aveva preannunciato la propria astensione. L’Aula voterà poi la risoluzione di maggioranza sul Def, che ha ottenuto il via libera della Camera.
La risoluzione presentata dalla maggioranza è stata approvata in precedenza a Montecitorio con 412 voti a favore, e 55 contrari. Fdi e Alternativa hanno votato contro. Ok anche, a maggioranza qualificata, alla risoluzione che approva la relazione del governo al Parlamento sul Def che aggiorna gli obiettivi di finanza pubblica e il relativo piano di rientro del saldo strutturale verso l’Obiettivo di Medio Termine (OMT), alla luce del mutato quadro macroeconomico e di finanza pubblica. I voti a favore sono stati 407, 22 i contrari, 36 gli astenuti. Era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti della Camera. Fdi si astiene, Alternativa vota contro.
La risoluzione sul Def sulla quale la maggioranza ha trovato un accordo prevede un riferimento allo scostamento di bilancio. Nella tersto si legge infatti che il Governo deve «monitorare» l’andamento della situazione macroeconomica e «qualora si verifichi un peggioramento dello scenario» deve valutare uno scostamento per «interventi di sostegno» a famiglie e imprese
Presente nella prima stesura della bozza, poi cancellato anche per le pressioni del Mef, il riferimento esplicito all'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012 n. 243, quello che si utilizza appunto per richiedere lo scostamento di bilancio, ha rifatto capolino nel testo finale, «al fine di prevedere interventi di sostegno, del tutto simili a quelli messi in campo durante l’emergenza pandemica, per le famiglie, i lavoratori e per quella parte del comparto produttivo particolarmente colpita dalle conseguenze della crisi in Ucraina». Certo, si usano tutti le cautele del caso, ma nel documento di fatto si chiede al governo di impegnarsi ad utilizzare ulteriori risorse, anche in deficit, per affrontare la crisi energetica.
Il pressing per citare nella risoluzione l’ipotesi scostamento è stato corale. Ferma restando la maggiore cautela del Pd, che negli ultimi giorni ha comunque rotto il tabù dell'incremento del deficit unendosi al coro del M5s e del centrodestra, l'unico partito che continua a frenare sullo scostamento resta Italia Viva.
Il governo dovrà inoltre «utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra per nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia nonchè mediante la revisione del sistema dei prezzi di riferimento e dei carburanti, assicurando la necessaria liquidità alle imprese mediante la concessione di garanzie anche alla luce della nuova comunicazione della Commissione n. 2022/C 131 I/01 sul nuovo quadro contemporaneo degli aiuti di Stato nonchè ai settori maggiormente colpiti dalle attuali emergenze».
Il Governo deve anche «prorogare il termine attualmente previsto» che obbliga le villette unifamiliari a effettuare il 30% dei lavori entro giugno per usufruire del Superbonus. Il testo precisa anche che «la percentuale del 30% dell’intervento complessivo» deve essere riferito «al complesso dei lavori e non ai singoli lavori oggetto dell’intervento». La risoluzione chiede anche di allentare i limiti per la cessione dei crediti edilizi, consentendola a istituti diversi da banche ed assicurazioni.
Il governo dovrà poi «proseguire nell’attuazione del Green New Deal, conformemente agli impegni dell’Unione europea in materia di ambiente e sviluppo sostenibile, così da individuare un piano industriale impiantistico del Paese, con particolare riferimento ad idonee iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate a favorire la transizione ecologica, energetica e verso l’economia circolare, anche ponendo in essere interventi di semplificazione e accelerazione dei procedimenti autorizzativi per la realizzazione e l’esercizio di impianti da fonti rinnovabili al fine di garantire il conseguimento e potenziamento degli obiettivi nazionali di decarbonizzazione fissati dal Piano nazionale integrato di energia e clima in via di aggiornamento».
La risoluzione di maggioranza sul Def depositata alla Camera prevede infine iniziative per affrontare la povertà alimentare, «ampliando anche il bonus sociale», per combattere le «disparità generazionali, territoriali, di genere e salariali, con interventi finalizzati ad invertire il trend demografico del Paese, anche dando piena attuazione agli interventi previsti dal family act». Il testo chiede anche di proseguire con «le misure di esonero contributivo» per favorire l’inserimento di donne e giovani nel mondo del lavoro, «rafforzando gli interventi a sostegno della ripresa economica nel Sud e nelle altre aree svantaggiate del Paese, al fine di evitare che la crisi innescata dall’emergenza sanitaria accentui le disparità fra le diverse aree del Paese»
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