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Covid, dall’1 novembre niente più obbligo vaccinale per i medici. Restano mascherine in ospedali e Rsa

di Marco Ludovico

Cdm, l'arrivo dei ministri a Palazzo Chigi: bocche cucite

La decisione nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri

31 ottobre 2022
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2' di lettura

L’obbligo di mascherine negli ospedali e le Rsa (residenze sanitarie assistenziali) non salta. Anzi, andrà avanti fino a fine anno. Almeno su questo profilo non ci sarà l’annunciata «discontinuità» del governo guidato da Giorgia Meloni con la politica sul Covid-19 dei governi precedenti. La scelta è contenuta nel decreto legge sui nuovi indirizzi per la pandemia approvato dal Consiglio dei ministri. Viene invece anticipato di due mesi lo stop all’obbligo vaccinale per il personale sanitario. Arretrato, dunque, il termine al 1° novembre prossimo anziché il 31 dicembre.

Mascherine negli ospedali, richieste pressanti

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Il ripensamento sulle mascherine in ospedali e Rsa è anche frutto di una serie di sollecitazioni e iniziative da più parti. Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) sottolinea come «l’obbligo di mascherina in tutti i presidi sanitari, ambulatori dei medici di famiglia compresi, sarebbe utile da mantenere almeno fino alla fine di questo periodo invernale in cui circolano le malattie respiratorie stagionali». «Prendo atto dell’autorevole parere espresso da virologi, immunologi ed epidemiologi di chiara fama internazionale» componenti della Cabina di regia che in Lombardia si è espressa a favore del mantenimento della mascherina in ospedali e Rsa, ha sottolineato Letizia Moratti, vicepresidente della regione Lombardia. La Regione Campania ha prorogato per tutto il mese di novembre l’obbligo. Esempi di questo indirizzo sono numerosi e ripetuti.

Stop anticipato all’obbligo di vaccinazione dei sanitari

L’anticipo di due mesi al 1° novembre - rispetto alla scadenza prefissata al 31 dicembre - dello stop all’obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi contro il Covid-19, è contenuto nella bozza di decreto legge all’esame del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi. Il decreto legge dovrebbe essere un testo unico che ricomprende anche norme urgenti in materia di giustizia, il rinvio dell’entrata in vigore della riforma penale e ergastolo ostativo, disposizioni sul Covid-19 e la stretta sui raduni pubblici come i rave party.

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