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Apre il museo della biodiversità Darwin e Dohrn: così Napoli celebra la teoria dell’evoluzione

di Gerardo Pelosi

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Non sarà un semplice acquario ma un centro scientifico culturale dedicato alla biodiversità della “risorsa mare” con una finalità divulgativa ma anche didattica per studenti e ricercatori

9 dicembre 2021
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4' di lettura

Non sarà un semplice acquario ma un centro scientifico culturale dedicato alla biodiversità della “risorsa mare” con una finalità divulgativa ma anche didattica per studenti e ricercatori. Si tratta del Museo Darwin Dohrn (DaDoM) unico esempio del genere in Italia che ha aperto i battenti a Napoli con un taglio del nastro alla presenza del Presidente del della stazione Anton Dohrn professor Roberto Danovaro, del Presidente della Fondazione Dohrn, Ferdinando Boero, dell'Assessore all'Innovazione e Internazionalizzazione della Regione Campania Valeria Fascione, dell'Assessore all’Ambiente e al Mare del Comune di Napoli Filippo Mancuso.
Il nuovo Polo avrà sede nella “Casina del Boschetto” nella Villa Comunale di Napoli che torna a nuova vita a seguito di un'importante opera di riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione deliberata nel 2015 dal Comune di Napoli. Il Centro Darwin-Dohrn, oltre a ospitare il Museo, sarà anche sede del prestigioso “Cluster Nazionale Blue Italian Growth”, e della “Fondazione Dohrn”, cui è affidata l'attività di customer care nei confronti del pubblico del Museo.

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Il museo è dedicato a Darwin e Dohrn

IL DaDoM è dedicato ai due giganti della scienza e della biologia evoluzionistica, Charles Darwin e Anton Dohrn. Il gruppo di lavoro del DaDoM, coordinato da Ferdinando Boero (docente dell'Università Federico II e Presidente della Fondazione Dohrn) e da Claudia Gili, Direttrice del Dipartimento di Conservazione Animali Marini e Public Engagement (CAPE, che curerà il Museo), ha lavorato 3 anni per completare il progetto scientifico dei contenuti, dei percorsi e degli allestimenti interni che rendono il museo, unico in Italia nel suo genere, un riferimento a livello mondiale per l'evoluzione della biodiversità marina.

Un viaggio negli oceani

All'interno del DaDoM, in particolare, i visitatori percorreranno un viaggio negli oceani attraverso il tempo, sulle orme di Darwin e Dohrn, in cui scopriranno come gli organismi si siano adattati a tutti gli ambienti marini. Spiega il professor Danovaro: “Nella decade 2021 -2030 delle Nazioni Unite dedicata alla scienza degli Oceani per lo sviluppo sostenibile abbiamo restituito alla città di Napoli un centro di eccellenza per studiare le origini della vita fino a 3 miliardi e 200 milioni di anni fa e rendersi conto degli strumenti scientifici di cui si disponeva 150 anni fa quando la stazione ha cominciato ad operare, un vero viaggio nel tempo e nella scienza”. Attraverso opere d'arte pittorica, sculture, reperti biologici e strumentazioni storiche, il pubblico apprenderà i meccanismi che hanno portato alle forme di vita attuali, in una galleria della biodiversità, dalle più semplici alle più complesse, e come gli organismi marini si muovono, si nutrono e si riproducono negli oceani.

Lo scheletro di capodoglio

Fulcro del DaDoM è la sala polifunzionale che ospita, tra le altre, un grande scheletro di capodoglio (spiaggiato a Ischia a Natale del 2018 e recuperata dai ricercatori), circondata da modelli di organismi che si nutrono delle carcasse di questi maestosi giganti sul fondo del mare. La maestosa Glass cage, vetrata di 8 metri di altezza multipiano, raccoglie i 10.000 reperti storici del Il percorso museale include anche un viaggio attraverso gli studi e le carte antiche del Golfo di Napoli, le scoperte degli oltre 20 premi Nobel passati per la Stazione, fino ad arrivare alle ricerche attuali aggiornate ed esposte mese per mese. Di grande interesse anche lo spazio esterno alla struttura, che rappresenta un luogo di conoscenze all'aria aperta. Il giardino ospita infatti batiscafi come quelli di Picard che sono stati messi a disposizione dall'Associazione Culturale MareAmico e che sono stati anche utilizzati per l'esplorazione degli ambienti profondi del Mediterraneo, in un percorso che permette giochi e didattica all'aria aperta. Il prato sul retro ospiterà infine un cinema all'aperto per documentari sul mare dove si terrà un concorso internazionale sul cinema scientifico e sui documentari marini.

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Il museo didattico

Il centro comprende una sala denominata Museo didattico per gli studenti progettato per svolgere attività pratiche di osservazione e studio alla scoperta dei segreti della vita marina. Il piano superiore dell'edificio include gli studi del personale, i laboratori e le organizzazioni ospitate dal Centro. L'intervento di restauro della ex Casina del Boschetto, di proprietà del Comune di Napoli, è stata oggetto di lavori finanziati dal Programma Operativo Regionale Campania 2000-2006 e dal Bilancio Comunale, poi interrotti per lungo tempo da una serie di ricorsi e contenziosi. L'immobile è stato affidato nel 2015 con un protocollo di intesa alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, la quale ha avviato la progettazione degli interventi di recupero e riqualificazione del complesso.

La stazione zoologica di Napoli

L'intesa prevede la concessione della struttura alla Stazione per un periodo di 20 anni. I costi dell'intervento sono stati sostenuti dalla Stazione con il supporto del Ministero dell'Università e Ricerca per un totale di oltre 2 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per l'allestimento museale che superano complessivamente il milione di euro. Ferdinando Boero,presidente della Fondazione Dohrn, ha spiegato: “150 anni fa Anton Dohrn fondò la Stazione Zoologica di Napoli, che oggi porta il suo nome, per dimostrare la fondatezza della teoria dell’evoluzione di Darwin. Tra i due si sviluppò una fitta corrispondenza e Darwin finanziò personalmente l’impresa di Dohrn. I ricercatori di tutto il mondo che lavorarono alla Stazione Zoologica studiarono la biodiversità del Golfo di Napoli e, attraverso di essa, indagarono i processi di base del funzionamento della vita. Questa è ancora la missione della Stazione Zoologica oggi. Il Museo Darwin Dohrn celebra il sodalizio tra i due mostrando la diversità della vita in mare, la sua ecologia e la sua evoluzione, e apre al grande pubblico una finestra sulle attività scientifiche dei ricercatori della Stazione Zoologica e di chi collabora con loro”.“Oltre ad esporre reperti storici – ha concluso il Presidente della Fondazione Dohrn - il Museo si avvale dell’arte come strumento di comunicazione, ed utilizza opere di artisti come Gennari, Rey e Troll, oltre alla maestria di chi ha curato le ricostruzioni deg.


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