di Marta Casadei
Fatto a mano. In alto, il reparto di incisione che si trova nell'headquarter milanese di Buccellati. In basso, una creazione e alcuni strumenti del mestiere
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Partirà a settembre il primo master in Arti Orafe nato dalla collaborazione tra la maison Buccellati, dal 2020 parte del gruppo elvetico Richemont, e la Scuola orafa ambrosiana (Soa), un’istituzione quando si parla di formazione di artigiani di alto livello. La firma dell’accordo - che porterà Buccellati sia a sostenere economicamente la scuola sia a finanziare il percorso di studi dei primi 12 allievi di questo master - è avvenuta mercoledi 22 marzo nell’headquarter di Buccellati a Milano.
Qualche piano sotto, divisi tra due edifici, erano al lavoro alcuni degli artigiani che quotidianamente creano i gioielli Buccellati: cesellatori che lavorano (a occhio nudo) anelli, spille, orecchini, collane e bracciali; incisori che personalizzano le creazioni con i motivi e le texture a tessuto care alla maison; incastonatori che impreziosiscono i gioielli con le pietre. Insieme all’oreficeria, quelle menzionate sono proprio tre delle quattro specializzazioni sulle quali si concentra il master in Arti orafe, della durata complessiva di 130 ore.
Nell’atelier milanese di Buccellati ( una delle quattro manifatture italiane dell’azienda) lavorano fianco a fianco artigiani navigati (chi con 35, chi perfino con 40 anni di lavoro alle spalle in azienda) e nuovi assunti, molti dei quali arrivano dalla Soa. «L’artigianato è fondamentale per la nostra azienda - spiega Andrea Buccellati, presidente della maison fondata da Mario Buccellati nel 1919, anno in cui aprì il suo primo negozio - . Una volta si imparava “andando a bottega” (come fece lo stesso fondatore, presso gli orafi Beltrami e Besnati di Milano, ndr), ma oggi il mondo è cambiato, ci sono scuole specializzate ci aiutano a creare le nuove generazioni di artigiani. Che per noi rappresentano il maggiore e più importante investimento».
Il sodalizio tra la maison e la Soa non è inedito: due anni fa Buccellati ha istituito presso la Scuola un percorso di formazione per incisori in cui ai docenti storici della Soa si sono affiancati anche i maestri incisori della maison. Da ora la collaborazione tra le due realtà - che hanno in comune l’obiettivo di promuovere il fatto a mano made in Italy e tramandarne le tradizioni in un’ottica contemporanea- fa un passo avanti, nel tentativo di colmare un gap che è destinato (altrimenti) a diventare insostenibile: quello tra la richiesta del mercato e la disponibilità di manodopera specializzata.
«Il nostro compito è cercare di colmare il divario tra formazione scolastica e realtà industriali. Per questo abbiamo iniziato a organizzare l’offerta formativa in modo tale da creare continuità con il mondo del lavoro», spiega Luca Solari, direttore della Scuola orafa ambrosiana insieme al fratello Guido che dirige il Soa Lab&Factory di via Tortona a Milano. Proprio in questa struttura si svolgerà il master con Buccellati. «Qualità e rapidità - dice Guido Solari - sono i punti cardine di questo percorso formativo che è aperto a candidati italiani e internazionali interessati ad abbracciare questo settore, maturando competenze tecniche e anche culturali».
Marta Casadei
redattore
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