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Cento terzine per cento giorni: la Divina Commedia vola su Twitter

di Serena Uccello

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Dante Alighieri (Marka)

Dante Alighieri (Marka)

28 settembre 2018
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2' di lettura

Dallo scorso 23 settembre c'è un cinguettio in rete che recita in terzine dantesche. Arriva dall'Argentina e a lanciarlo in Italia sono due giovanissimi appassionati. Loro si chiamano Luana Di Dio e Jacopo Parodi, la prima studentessa di Lettere Antiche a Firenze, il secondo di Lettere moderne alla Normale. A farli incontrare la Divina Commedia di Dante Alighieri, amici/avversari in tenzoni a colpi di versi in giro per l'Italia. Lei, fedelissima all’anima classica del poeta fiorentino, lui convinto che per onorarlo bisogna «tradirlo, passando dal disagio interiore dei poeti contemporanei».

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Ora insieme appassionati al punto da lanciare l'hashtag #tempodiDante: per 100 giorni, 100 terzine dalla voce di Sermonti. Il progetto che si concluderà il 31 dicembre sarà presentato pubblicamente a Book Pride Genova che si svolgerà da venerdì 28 a domenica 30. La Fiera Nazionale dell'editoria indipendente organizzata da Odei - Osservatorio degli Editori Indipendenti, giunta la scorsa primavera alla quarta edizione a Milano e che ora torna per il secondo anno, in veste autunnale anche a Genova: decine gli appuntamenti a Palazzo Ducale, presenti 80 case editrici. In continuità con l'edizione milanese il tema sarà sempre “Tutti i viventi”, medesima la direzione creativa (Giorgio Vasta con Alessandro Gazoia, Marco Ghezzi, Alice Spano).

Il programma di Book Pride GenovaVisualizza

Il programma di Book Pride a Genova
Tra gli eventi che saranno presentati sabato ci sarà appunto anche la maratona dantesca a colpi di tweet, che si lega al lancio delle tre cantiche Inferno, Purgatorio, Paradiso, lette e commentate da Vittorio Sermonti, tre audiolibro pubblicati da Emons. Idealmente, Sermonti avvierà la lettura, il resto toccherà alla comunità virtuale. Sermonti, cioè, lascerà il testimone a Luana e Jacopo. E in questa staffetta sta il prodigio: era infatti l'estate del 1940 quando un ragazzo di undici anni ascolta il padre che leggeva e spiegava ai fratelli maggiori l’Inferno di Dante; le due estati seguenti toccò a Purgatorio e Paradiso. Quel ragazzo era Vittorio Sermonti: l'uomo che avrebbe consentito a «qualunque italiano – scrisse Gianfranco Contini - dotato di cultura media, intelligenza e un po' di passione di ripercorrere il più gran libro scritto in italiano senza interrompere continuamente l'avventura per approvvigionarsi di notizie, delucidazioni e varianti nei battiscopa di note… un'operazione benemerita che ha un significato “politico” in senso generale, enorme».

E lo stesso spirito sebra ora prendere nuova forza grazie all'hashtag #tempodiDante. «Il progetto – racconta Luana – ha una storia lunga, nasce in Argentina dall'idea del professor Pablo Maurette, che il 1° gennaio di quest'anno ha cominciato a condividere una terzina al giorno per cento giorni». Un progetto subito decollato e che ha trovato un amplissimo consenso. La ripresa italiana nasce dopo l’incontro a Ravenna tra Maurette e Ludovica Ripa di Meana, vedova di Sermonti. Quindi il coinvolgimento di «Jacopo e dopo anche il mio», racconta Luana. Perché «O voi che siete due dentro ad un foco…».

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