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Inflazione Usa e rimbalzo banche spingono Europa e Wall Street. Milano chiude a +2,36%

di Flavia Carletti ed Enrico Miele

La Borsa, gli indici del 14 marzo 2023

La Borsa di New York ignora il taglio di Moody's dell'outlook sugli istituti di credito degli Stati Uniti da "stabile" a "negativo". Il prezzo del gas torna a 44 euro dopo impennata di venerdì. Euro stabile sopra 1,07 dollari. Spread in calo a 185 punti base

14 marzo 2023
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4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo un lunedì di panico sui mercati europei, la tempesta finanzia innescata dal fallimento della banca statunitense Svb si placa, facendo rapidamente rientrare i timori per un contagio su scala globale. Il clou della seduta è stata l’inflazione a stelle e strisce, risultata nelle attese (+0,4% a febbraio) ma ancora troppo alta a giudizio di molti osservatori, che ora scommettono nella prossima settimana un ritocco dei tassi di 25 punti da parte della Fed (dopo lo stop alla stretta monetaria, ipotizzato invece alla vigilia, per arginare l’effetto Svb sul sistema bancario). Il riscatto dei mercati passa anche per Wall Street che viaggia in rialzo nonostante la decisione di Moody's di tagliare l'outlook del sistema bancario a “negativo”, segno che il mercato crede nello scudo alzato da Fed e Dipartimento del Tesoro per tutelare i depositi dei correntisti delle banche regionali in default. A Piazza Affari il Ftse Mib è salito del 2,36%, a Francoforte il Dax40 dell'1,83%, a Parigi il Cac40 dell'1,86%, a Londra il Ftse100 dell'1,17%, ad Amsterdam l'Aex dell'1,41% e a Madrid l'Ibex35 del 2,1 per cento.

«Con le attuali turbolenze sui mercati finanziari a seguito del crollo della banca californiana Silicon Valley Bank sono aumentate le aspettative che la Federal Reserve diventi meno aggressiva nella propria politica monetari - osserva Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm - Alla luce delle potenziali tensioni sul sistema bancario, il mercato sta ora prezzando una maggiore probabilità di un rialzo di soli 25 punti base alla prossima riunione del 22 marzo, passando da una quasi “certezza” di 50 punti base prima del crollo della SVB. Anche le aspettative del mercato per il picco del tasso dei Fed Funds sono diminuite sensibilmente rispetto a una settimana fa».

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Wall Street in rialzo, Moody's taglia outlook su banche

Wall Street in rialzo dopo i dati sull'inflazione - Dow +1,06%, S&P 500 +1,68%, Nasdaq +2,14% - ignorando la decisione di Moody's di tagliare l'outlook del sistema bancario statunitense da "stabile" a "negativo", a causa delle turbolenze scatenate dalle chiusure di Signature Bank e di Silicon Valley Bank. A febbraio, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati mensilmente in linea con le attese, registrando un dato annuale leggermente al di sotto delle previsioni e ai minimi dal settembre 2021. Lo scorso mese, i prezzi sono cresciuti dello 0,4% rispetto a gennaio, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro. Il dato "core", ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,5%, contro attese per un rialzo dello 0,4%. Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +6%, il dato più basso dal settembre 2021, dopo il +6,5% di gennaio, contro attese per un +6,1%; a giugno, toccato il 9,1%. Il dato "core" è cresciuto del 5,5%, dopo il +5,6% di gennaio, in linea con le attese; si tratta del dato più basso dal dicembre 2021. Intanto, a Wall Street rimbalzano i titoli delle banche regionali, dopo i crolli e la paura di ieri. Il titolo di First Republic Bank guadagna il 57% ed è il migliore sullo S&P 500, dopo aver perso ieri quasi il 62 per cento.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Bene Generali dopo i conti, banche in recupero

In testa al Ftse Mib ha chiuso Interpump (+4,4%) in una seduta positiva anche per Generali (+3,6%) dopo i risultati 2022, superiori alle attese, in particolare per quanto riguarda il risultato operativo. In recupero anche i principali istituti di credito, da UniCredit (+4,2%) a Intesa Sanpaolo (+3,4%), con Bper (+1,6%) e Banco Bpm (+1,9%). In fermento a Piazza Affari anche il settore delle tlc, con Tim che guadagna il 2,2% e le indiscrezioni su Wind Tre che sarebbe in trattative avanzate per gli asset di rete con il fondo svedese Eqt. Bene il lusso con Moncler (+4%) e le utility con A2a (+3,6%). In fondo al segmento principale ha chiuso in rosso la sola DiaSorin (-0,3%) mentre fuori dal listino principale strappa Tod’s (+7%) all’indomani dei conti del 2022, chiuso tornando in utile con un profitto di 23,1 milioni contro il “rosso” di 5,9 milioni dell’anno prima, su un fatturato superiore a un miliardo, in rialzo del 13,9% sul 2021. Il cda, comunque, ha deciso di proporre all’assemblea di non distribuire dividendi.

Andamento dello spread Btp / Bund

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Spread in calo a 185 punti, rendimenti recuperano

Forte recupero dei rendimenti dei bond dell'Eurozona dopo il crollo di ieri seguito alla pioggia di acquisti per la fuga dai mercati azionari a vantaggio dell'obbligazionario. Le vendite di oggi hanno penalizzato maggiormente i titoli più forti della core Europe e dunque, a fine seduta, si stringe il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il Bund che chiude a 185 punti base dai 192 punti del riferimento della vigilia. Chiude, invece, in forte rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che segna il 4,30% a fine giornata, dal 4,20% dell'ultimo riferimento di ieri.

BTp: tassi 3anni in asta su al 3,71%, top da settembre 2012

Tassi in risalita nell'asta a medio lungo termine del Tesoro. Il nuovo BTp triennale benchmark è stato assegnato nell'asta marginale ad un tasso lordo del 3,71% in rialzo di 34 punti base rispetto all'asta precedente che rappresenta il nuovo massimo dal settembre del 2012. Lo rende noto la Banca d'Italia. Rendimento in rialzo anche per il BTp a 7 anni al 3,98%, in rialzo di 18 punti base rispetto all'asta precedente. Il Tesoro ha offerto anche il BTp Green in scadenza nel 2035 assegnato con un rendimento lordo del 4,4% mentre il BTp a 50 anni, in seconda tranche, ha registrato un tasso del 4,2%.

Euro in calo ma sopra 1,07 dollari, gas e petrolio in rosso

Sul mercato dei cambi, la moneta unica è in calo a 1,0719 dollari (da 1,0737 dollari ieri in chiusura) e sale a 144,17 yen (da 143,084). Il biglietto verde è a 134,48 yen (da 133,241). È ancora in calo il prezzo del petrolio: il contratto maggio sul Brent perde l'1,2% a 79,7 dollari e quello aprile sul Wti l'1,4% a 73,7 dollari al barile. Scende, infine, il gas ad Amsterdam: -9,5% a 44,8 euro al megawattora.


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