Il Giardino di Villa Meridiana a Sanremo (fotografia booking.com)
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Il primo indirizzo fisico è Villa Meridiana a San Remo, dove Italo trascorse un'infanzia assai bucolica e letteraria insieme ai genitori Mario ed Eva Mameli e al fratello Floriano che fu geologo. I genitori erano agronomi, naturisti, dirigevano la Stazione Sperimentale di floricultura in una palazzina ancora esistente sul Corso degli Inglesi. Italo, dunque, crebbe in un giardino che si arricchiva sempre più di specie grazie alla creatività e voglia di sperimentare di Mario ed Eva. La palazzina rosa di Villa Meridiana e il suo parco hanno subìto nel corso dei decenni trasformazioni, riduzioni di superficie, alcuni alberi sono stati tagliati, però si possono affittare alcuni degli appartamenti ricavati dal complesso originario, godendo di quell'atmosfera che ispirò a Calvino il suo celeberrimo Barone Rampante (al Teatro Grassi di Milano è in scena sino al 5 febbraio lo spettacolo ispirato a questo libro con regia di Riccardo Frati). Proprio a frasi come : “Sugli alberi noi trascorrevamo ore e ore, e non per motivi utilitari come fanno tanti ragazzi che ci salgono solo per cercar frutta o nidi d'uccelli, ma per il piacere di superare difficili bugne del tronco e inforcature, e arrivare più in alto che si poteva…”, viene da pensare anche e soprattutto passeggiando a Villa Ormond, perché prima di ammirare il panorama del golfo dalle logge in stile rinascimentale della sua terrazza, i soffitti a cassettoni, il caminetto che arriva dal castello dei Doria di Dolceacqua, si è circondati dalle piante esotiche tanto care e avvezze ai Calvino. Si riconoscono, infatti, i vari Ficus, le palme Phoenix, la Jacaranda mimosifolia, i Cedri, e si trae molta pace dalla visita del Giardino Giapponese. Italo amava da ragazzo anche lasciarsi intrappolare nelle trame medievali della Pigna, il quartiere fortificato della vecchia Sanremo oltre Porta Santo Stefano dove tra archi, cortili, passaggi porticati, scalinate strette, carruggi alti e sottili si ha la vivida impressione di trovarsi in una fortezza aperta e al tempo stesso chiusa. Una delle passeggiate più amene era Strada San Giovanni, perché sulla collina la famiglia Calvino possedeva un podere: ripercorrere quel cammino significa godere delle medesime rinfrancanti viste.
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