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Lineapelle, la sostenibilità al centro con la concia vegetale made in Italy

di Marta Casadei

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Uno studio certifica che le pelli trattate con estratti vegetali raggiungono contenuti di carbonio bio-based per una quota media del 95% circa, mentre i materiali alternativi derivati da cactus, ananas, mela si fermano al 25%

22 febbraio 2023
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2' di lettura

La sostenibilità si conferma uno dei temi chiave dell’edizione 101 di Lineapelle, fino al 22 febbraio a Rho Fieramilanocity con 1.151 espositori (il 61,5% italiani) di cui 541 concerie. E proprio le concerie sembrano essere in prima linea su questo fronte: secondo una ricerca commissionata dal Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale - che nel 2022 ha registrato un fatturato complessivo superiore a 130 milioni di euro, con un quota export del 55% - le pelli trattate con estratti vegetali secondo il Disciplinare di produzione del consorzio raggiungono contenuti di carbonio bio-based per una quota media del 95% circa, collocandosi nella fascia più alta (80% - 100%) dei materiali di origine biologica contemporanei come cotone e lana, e superando nettamente i materiali alternativi dichiarati sostenibili (derivati da cactus, ananas, mela o altri tipi di vegetali) dove la presenza è al 25% in media.
La ricerca - condotta da Ars Tinctoria, specializzata in analisi al radiocarbonio - ha misurato l’incidenza del carbonio bio-based (di origine biologica) e la presenza di derivati del petrolio sui campioni delle 20 concerie toscane associate.

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A Lineapelle è presente anche Cuoio di Toscana, marchio creato nel 1985 per rappresentare il consorzio che porta lo stesso nome e riunisce sette concerie dei distretti di San Miniato e Santa Croce sull’Arno (Pisa) specializzate nella produzione di cuoio da suola, con particolare attenzione all’ambiente. Il consorzio ha raggiunto i 200 milioni di euro di fatturato - realizzato anche oltre confine, in mercati come Francia, Portogallo, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina e Giappone - complice l’impegno delle aziende del distretto nelle produzioni ecosostenibili. La suola verde, prodotto per eccellenza di Cuoio di Toscana, nasce dalla trasformazione delle pelli grezze attraverso una concia vegetale lenta in vasca. Un processo storico che impiega tannini, estratti dalle piante di castagno, mimosa e quebracho. Quindi non impiega metalli per tutelare sia l’ambiente sia la salute di chi lavora i pellami o di chi indossa il prodotto anche tutti i giorni.

Lo sguardo a un futuro sostenibile è uno dei capisaldi del concorso “Amici per la Pelle”, organizzato da Unic (Unione delle concerie italiane), che coinvolge oltre mille studenti delle scuole medie dei distretti conciari italiani. Gli studenti hanno usato i pellami per interpretare quelli che immaginano essere nuovi utilizzi della pelle nella vita quotidiana ( il tema di questa edizione del concorso) e le classi vincitrici saranno premiate domani in fiera.

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