di Marika Gervasio
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Licenziato per aver pubblicato un meme sul suo account Instagram che conteneva un insulto razziale e una battuta sul Covid-19: è successo a John Demsey, senior executive del colosso americano della cosmetica Estée Lauder. Demsey, 65 anni, lavorava per il gruppo da 31 anni supervisionando, in particolare, supervisionato in particolare i marchi globali Mac, Clinique, Too Faced e Tom Ford Beauty.
«I suoi recenti post su Instagram non riflettono i valori di Estée Lauder e sono dannosi per gli sforzi per portare l’inclusività al nostro interno e all’esterno» hanno spiegato il presidente esecutivo William P. Lauder e il ceo Fabrizio Freda.
Il post incriminato - che è stato cancellato - riportava una falsa copertina di un libro ispirato al programma televisivo Sesame Street con su scritta quella che gli americani chiamano la “N word”, cioè parola “parola che inizia con la N”, a significare “nigger” (“negro”) e una battuta sul contagio da Covid-19.
Dal canto suo, Demsey si è scusato in una nota dicendo di «vergognarsi e di essere terribilmente dispiaciuto anche per non aver riletto il post prima di pubblicarlo». La scorsa settimana era stato sospeso a tempo indeterminato. Nell’anno fiscale terminato il 30 giugno, il suo compenso totale è stato di oltre 9,6 milioni di dollari. Il gruppo ha precisato che non ha licenziato il manager, ma lo ha invitato a lasciare la compagnia.
Nel secondo trimestre del suo esercizio fiscale chiuso a dicembre 2021, il gruppo Estée Lauder ha realizzato un fatturato di 5,54 miliardi di dollari. Risultati che a inizio mese lo hanno spinto a rivedere al rialzo le previsioni per il 2022. A Wall Street, il titolo di Estée Lauder stamattina (alle ore 9.48) perdeva l’1,9% a 294,58 dollari.
Marika Gervasio
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