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Germania, scontri tra ecologisti e polizia nella miniera di carbone. Greta Thunberg attacca i Verdi

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Reuters

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Circa diecimila persone stanno manifestando a Luetzerath in Germania, dove si registrano anche violenti scontri con le forze dell’ordine

14 gennaio 2023
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2' di lettura

Migliaia di persone stanno manifestando a Luetzerath in Germania, dove si registrano anche violenti scontri con le forze dell’ordine. È quello che ha riferito un portavoce della polizia di Aquisgrana all’agenzia Ansa. «Ci sono scontri violenti, alcuni manifestanti lanciano razzi e pietre e gli agenti hanno dovuto usare lo spray al peperoncino», ha riferito Dietmar Bruening.

Sul posto si attende che la leader del movimento giovanile ambientalista Greta Thunberg pronunci un discorso.

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Intanto una quindicina di manifestanti è entrata nella miniera, che dovrà servire all’estrazione del carbone: «Un gesto molto rischioso: il terreno è bagnato, potrebbe franare e il pericolo è che restino seppelliti», ha aggiunto il portavoce.

La grande maggioranza dei manifestanti antiminiera a Luetzerat, in Germania, è pacifica, ma ci sono degli elementi esterni, come i black block, che stanno alimentando gli scontri con le forze dell’ordine. Secondo il portavoce della polizia di Aquisgrana, Dietmar Bruening, «non sono gli attivisti del clima a lanciare razzi contro la polizia».

Le operazioni di sgombero degli attivisti, che da giorni sono rimasti sul posto sono andate avanti: secondo la polizia ci sarebbero ormai soltanto una ventina di occupanti, che si sono arrampicati sulle case sugli alberi, ad una grande altezza dal suolo. Due persone sono invece ancora nel tunnel scavato sul posto.

Greta Thunberg intanto attacca i Verdi tedeschi. Il fatto che facciano accordi con giganti energetici come Rwe «mostra quale siano le loro priorità», ha detto alla Dpa la fondatrice di Fridays for future. I Verdi fanno parte della coalizione di governo guidata dal socialdemocratico Olaf Scholz, e sono nella coalizione di governo anche della Nord Renania- Vestfalia dove si trova il villaggio al centro della protesta ambientalista.

«Il carbone è ancora sotto terra, tutto quello che possiamo fare è continuare a combattere», ha aggiunto replicando a quanto detto dal leader dei Verdi, Robert Habeck, ministro dell’Economia, che ha difeso la decisione di demolire il Luetzerath per far spazio alla miniera, affermando che il carbone che verrà estratto aiuterà a mantenere la sicurezza energetica in questo momento di crisi. «Il carbone che è sottoterra qui non farà scendere i prezzi immediatamente - ha detto ancora Thunberg - chiunque pensi una cosa del genere è semplicemente scollegato dalla realtà».

Gli ambientalisti sostengono che l’abbattimento del villaggio per espandere la miniera di Garzweiler provocherebbe enormi quantità di emissioni di gas serra. Il governo e la società Rwe sostengono invece che il carbone è necessario per garantire la sicurezza energetica della Germania in un periodo di grandi tensioni internazionali.
Il governo regionale e quello nazionale, che comprendono entrambi il partito ambientalista dei Verdi, hanno raggiunto un accordo con Rwe l’anno scorso, consentendole di distruggere il villaggio abbandonato in cambio della cessazione dello sfruttamento del carbone otto anni prima del previsto: entro il 2030, anziché il 2038.

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