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Ortica, l’atelier di monili che creano l’outfit

di Paola Dezza

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Camilla Michelotti ha fatto tesoro delle sue conoscenze dell’artigianato per creare bijoux che sono opere d’arte

14 luglio 2022
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2' di lettura

Il nome Or.ti.Ca. è l’acronimo di Oreste, Titti e Camilla, la famiglia, le origini che Camilla Michelotti, designer di gioielli basata a Roma, ha voluto celebrare. Una famiglia fortemente legata all’artigianato artistico, che ha permesso a Camilla sin dall’infanzia di passare molto tempo nelle botteghe di maestri artigiani tra ceramiche, vetro soffiato, rame smaltato e sculture in bronzo e in legno. È dalle attività del padre e della madre che Camilla prende avvio e familiarizza con botteghe e nomi di artisti celebri fino a Gio Ponti e Pino Castagna.

«Mio padre era capo dell’ufficio tecnico Ice - racconta Camilla -, quindi abituato a viaggiare per realizzare padiglioni per fare conoscere l’artigianato italiano all'estero. Mia madre è stata una grande esperta di artigianato artistico, tanto da scrivere la voce della Treccani relativa al tema».

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Tutta la creatività respirata nella prima parte della sua vita ha fatto sì che si manifestasse la necessità di esprimersi attraverso gli oggetti, bracciali e anelli, dalle forme e dai colori significativi. 

Da queste origini, Camilla Michelotti ha creato una linea di gioielli che ama anche indossare, condotti da un filo che le consente di approfondire tecniche diverse, alcune più tradizionali, altre innovative, anche “rischiose”, ma che da subito le hanno consentito di essere sempre libera di andare avanti e tornare indietro senza che questo rappresentasse un limite alla sua creatività.

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Atelier Or.ti.Ca. nasce nel 2007, agli inizi grazie a una collaborazione intensa con una cugina che vive a New York. Ma è durante il recente lockdown dovuto alla pandemia che prende avvio un nuovo importante filone di creatività.

«Ho iniziato a lavorare la cera, mentre in precedenza mi sono occupata soprattutto di monili in resina. Ho scelto di lavorare la cera soprattutto per i bracciali, adattabili a varie misure. In quel periodo poi ho conosciuto un insegnante che mi ha dato nozioni importanti».

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Il pezzo più diffuso è il bracciale “gondola”, che ha iniziato a diventare diffuso grazie anche ad alcune influencer. Curioso che un oggetto come l’anello “gondola” da mignolo sia nato da un errore di misura e sia invece diventato uno dei prodotti più venduti. Oggi, pur restando una realtà artigianale, il laboratorio produce 50 oggetti al mese, che vengono venduti online attraverso il sito di e-commerce o in alcuni negozi in location di vacanza, soprattutto, come Taormina, Capri o Merano.

«Sto cercando di aprire un punto vendita mio a Roma - dice Camilla -, probabilmente per il mese di settembre».

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Oggi, dopo tredici anni, Camilla si entusiasma ancora di fronte a un oggetto nato casualmente, sviluppato in modo diverso dal desiderio iniziale, reso gioiello più dalle mani in movimento che da un’idea progettuale precisa.

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