I dati dei vaccinati al 30 novembre 2021
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Per avere risposte via via più chiare occorrerà aspettare qualche settimana. Nel frattempo i vertici delle aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini hanno rilasciato alcune dichiarazioni riguardo la necessità, o meno, di riadattare i vaccini alla nuova variante Omicron.
Il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, ha scritto su twitter: «Siamo pronti ad affrontare una variante come Omicron. Dagli studi sulle varianti Beta e Delta abbiamo stabilito un approccio per sviluppare e produrre versioni di varianti del nostro vaccino entro 100 giorni, se necessario, e chiederne l’approvazione alle autorità».
Rispetto all’impatto della Omicron in una intervista alla Cnbc ha detto: «Non penso che il risultato sarà che i vaccini non proteggono». «Penso che il risultato potrebbe essere, cosa che non sappiamo ancora, che i vaccini proteggono meno».
Il ceo di Pfizer ha aggiunto: «Crediamo tuttavia che la miglior copertura contro la variante Omicron e qualsiasi altra variante che possa emergere sia vaccinare completamente chi ne ha diritto, e fare il booster, come raccomandato».
Sulla necessità di preparare una nuova versione del vaccino si è espresso anche il Ceo di Moderna, Stephane Bancel, riportato dal Financial Times, che trova però un contraltare nel pensiero della biochimica di BionTech Katalin Kariko, pioniera della tecnologia dell’mRNA con cui sono stati prodotti i vaccini di Pfizer e Moderna. Secondo la ricercatrice ungherese «è improbabile» che la recente evoluzione del virus buchi gli attuali vaccini.
La variante Omicron divide quindi gli scienziati e le divisioni si riflettono anche sui mercati, con le Borse europee che tornano a perdere terreno proprio sui timori si una minore efficacia dei vaccini.
In questo contesto incerto, l’Italia accelera il piano sulle vaccinazioni, con un target di 4,6 milioni di dosi da somministrare entro il 12 dicembre e introduce una stretta anti-contagio per le scuole riscrivendo le regole su quarantena e didattica a distanza, che ora scattano anche con un solo positivo.
«Ci vorranno probabilmente dei mesi - ha detto Bancel - per sviluppare e consegnare questi vaccini aggiornati che poi potranno essere distribuiti in largo numero. Non c'è modo per gli attuali vaccini di garantire contro Omicron lo stesso livello di protezione che garantiscono contro Delta. Penso che la protezione sarà minore, non so di quanto, perché dobbiamo aspettare i dati, ma tutti gli scienziati con cui ho parlato ritengono che non andrà bene».
In precedenza Bancel aveva detto alla CNBC che potrebbero volerci mesi per iniziare a produrre un vaccino che funzioni contro Omicron.
Più cauta e attendista la posizione espressa quasi in contemporanea dalla biochimica di BionTech Katalin Kariko, pioniera della tecnologia dell’mRNA con cui sono stati prodotti i vaccini di Pfizer e Moderna.
«È ancora presto per dire quanto la nuova variante Omicron del coronavirus riduca la protezione dei vaccini. Ciò che conta è continuare con le vaccinazioni», ha detto Kariko in un’intervista al Corriere della Sera.
«Abbiamo bisogno di più dati, e abbiamo bisogno di tempo - si legge -. Se hai 1 o 2 casi, serve a poco: occorrono numeri alti. La verità è che per ora non sappiamo». Ciò che è certo per la ricercatrice ungherese è che «il virus evolve continuamente. Questo però non significa che per ogni variante serva un nuovo vaccino». È improbabile che Omicron buchi il vaccino? «Per me sì», ha risposto Kariko, che ricorda: «Il virus non ha il lusso di cambiare il modo in cui entra nella cellula. Sono abbastanza limitati».
Parlando con La Stampa la biochimica ha sottolineato che «più persone si vaccinano e meno possibilità ha il virus di evolvere e mutare».
Mentre gli scienziati cercano di interpretare in tempo reale le informazioni disponibili sulla nuova variante, le autorità sanitarie olandesi fanno sapere che la nuova variante di Covid-19 Omicron era presente nel paese una settimana prima di quanto si credesse in precedenza. Lo scrive il quotidiano De Telegraaf, precisando che sono in corso controlli per vedere fino a che punto si è diffusa. Il centro nazionale per il sequenziamento Rivm ha reso noto di avere rinvenuto la variante Omicron in due campioni di prova che erano già stati prelevati il 19 e 23 novembre.
Intanto l’Italia accelera sulla terza dose e in generale sul piano vaccinale, fissando nuovi target per i prossimi giorni. La struttura del generale Figliuolo ha annunciato un piano da 4,6 milioni di vaccini da somministrare dal 1 al 12 dicembre, con una media di circa 400mila inoculazioni al giorno. Il piano è stato comunicato con una circolare alle Regioni.
Nel dettaglio il totale è ripartito a livello nazionale in 400mila somministrazioni giornaliere nel periodo dal 1 al 3 dicembre, 350mila il 4 dicembre, 300mila il 5 dicembre, 450mila il 6 e il 7 dicembre, 300mila l’8 dicembre, 450mila il 9 e il 10 dicembre, 350mila l’11 dicembre e 300mila il 12 dicembre.
L'aumento repentino dei contagi nella fascia di età scolare e la paura per la variante Omicron hanno poi convinto il ministero della Salute e quello dell'Istruzione a cedere alla richiesta delle Regioni e introdurre regole più rigide per la gestione delle quarantene a scuola.
Una circolare firmata il 29 novembre detta le nuove norme: se in classe viene trovato un solo alunno positivo, scatta immediatamente la quarantena per tutti i compagni con ricorso alla didattica a distanza.
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