Italia
Pubblicità

Italia

Codice della strada, in arrivo una norma sulla distanza di sorpasso dei ciclisti

Codice stradale, Salvini: "Metro e mezzo di distanza tra auto e ciclista"

Il ministro delle Infrastrutture Salvini: «Stiamo lavorando per inserire nel Codice della strada la norma che c’è in altri Paesi per avere almeno un metro e mezzo di distanza per superare»

7 febbraio 2023
Pubblicità

3' di lettura

Una norma sulla distanza di sorpasso dei ciclisti. «Stiamo lavorando per inserire nel Codice della strada la norma che c’è in altri Paesi per avere almeno un metro e mezzo di distanza per superare (tra l’auto che supera e il ciclista, ndr)». La soluzione è stata anticipata dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in occasione di un intervento ad Aria pulita su 7Gold.

Verso stretta sui monopattini

Pubblicità

«Stiamo lavorando - ha aggiunto - anche per normare i monopattini, che se vanno a 20 all’ora va bene, ma siccome ce ne sono in giro che vanno a 40-50 all’ora senza casco, senza limiti, senza regole, senza immatricolazioni e senza legge, quei mezzi sono un pericolo».

Dialogo con la scuola sull’educazione stradale

Parlando in generale dei morti per incidenti stradali, Salvini ha spiegato che «stiamo lavorando al Codice della strada. Bisogna lavorare non dico per azzerare, perché i morti nel 2021 sono stati quasi tremila ahimè, ma per ridurre. Cosa stiamo facendo? Da ministro e da papà, dico che stiamo lavorando col ministro della scuola: quindi educazione stradale a scuola e anche sul campo. E poi stiamo lavorando sulla repressione. Se sono aumentati drammaticamente casi incidenti causati ad esempio da chi guida sotto cocaina e droghe. Per quanto mi riguarda - ha aggiunto - il codice deve prevedere che la patente tu non la vedi più. Abbiamo fatto già tre riunioni, sia con il ministero della Scuola che degli Interni per lavorare sull’educazione stradale e anche su maggiori controlli».

Nel 2022 aumentati incidenti stradali e vittime

I dati della Polizia stradale dicono che nel 2022 è aumentato sia il numero degli incidenti stradali sia quello delle vittime. A fronte di un incremento dell’incidentalità complessiva del 7,1% (70.554 contro i 65.852 del 2021), gli incidenti mortali - per un totale di 1.362 - e le vittime (1.489) sono aumentati rispettivamente del 7,8% e dell’11,1%. Le pattuglie impiegate nella vigilanza stradale nel 2022 hanno controllato 1.782.491 persone e contestato 1.438.419 infrazioni al Codice della strada. Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 421.973, 30.560 patenti di guida sono state ritirate oltre a 40.019 carte di circolazione. I punti patente decurtati sono stati poi 2.120.631. I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 415.995, di cui 13.448 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 1.181. I veicoli sequestrati per la confisca sono stati 957.

Cassazione, anche gli autovelox dinamici vanno sempre segnalati

Intanto, sempre in tema di regole del Codice della strada, la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 2384 del 25 gennaio 2023 ha ribadito che le multe per eccesso di velocità elevate tramite misuratore elettronico della velocità di tipo “dinamico”, installato a bordo di vetture in movimento delle forze dell’ordine possono essere contestate con la speranza di annullamento, quando la presenza di autovelox non sia adeguatamente segnalata agli automobilisti. Nel caso giunto in esame alla Seconda Sezione Civile del Palazzaccio, un automobilista, trovato a viaggiare a 98,80 km/h in un tratto stradale con velocità massima limitata a 50 km/h, aveva proposto opposizione in giudizio avverso la sanzione irrogatagli per mancanza della segnalazione dei possibili controlli. Gli accoglimenti della richiesta di annullamento da parte prima del Giudice di Pace e poi del Tribunale di Reggio Emilia erano stati impugnati dall’Unione dei Comuni della Pianura reggiana: questa è stata condannata dagli Ermellini al pagamento delle spese sostenute dalla controparte. Il ricorso era stata accolto nei primi due gradi di giudizio, confermati dalla Cassazione, per violazione dell’obbligo di presegnalazione della postazione di controllo della velocità, rappresentata nel caso di specie dal c.d. scout speed, come peraltro previsto dal comma 6-bis dell’articolo 142 del Codice della Strada: «Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice».

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy