di Daniela Russo
(AP)
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Ambiente, famiglie, rifugiati. L’impegno delle Fondazioni bancarie e di quelle di impresa a favore della sostenibilità cresce nell’anno del Covid-19. È così anche per le realtà espressione del mondo assicurativo, alle prese con progetti finalizzati a favorire lo sviluppo della mobilità sostenibile, partendo dalle scuole, o a incentivare l’inserimento lavorativo e l’avvio di iniziative imprenditoriali da parte di rifugiati. Le iniziative in corso sono numerose, a unirle è la volontà di sostenere alcune tra le fasce più deboli della popolazione.
L'obiettivo del progetto O.R.A. - Open Road Alliance, promosso da fondazione Unipolis e Cittadinanzattiva, è coinvolgere i ragazzi nella costruzione di un nuovo modello di mobilità, capace di garantire sicurezza, sostenibilità, accessibilità e integrazione di reti e trasporti. O.R.A. vede la partecipazione di 1.863 studenti di 57 scuole superiori delle 14 città metropolitane italiane, un'alleanza di giovani, che uniscono le loro idee per progettare le comunità del futuro e costruire il nuovo Manifesto della mobilità sostenibile.
I laboratori virtuali sono stati inaugurati da un momento introduttivo sui temi del progetto con le amministrazioni locali, seguito da un’analisi della mobilità nella sua dimensione sociale, economica e ambientale.
La parte pratica, invece, ha visto impegnati i ragazzi in un circuito di attività e prove simulate, tradotte poi in elaborati creativi candidati per la parte multimediale del primo Manifesto della mobilità sostenibile della scuola italiana, che sarà presentato a settembre 2021 e che includerà anche le riflessioni e le proposte sulla mobilità nelle sue dimensioni: economica, sociale, ambientale e della sicurezza.
«O.R.A. – spiega Maria Luisa Parmigiani, direttrice della Fondazione Unipolis e head of sustainability del Gruppo Unipol – nasce come evoluzione di un'iniziativa legata ai temi dell'educazione e della sicurezza stradale. Siamo nell'ambito dell'attivismo civico, i ragazzi sono stati coinvolti nella stesura di un nuovo Manifesto della Mobilità Sostenibile. Dai lavori esaminati è emersa un'importante e solida consapevolezza del presente, del diritto alla mobilità come diritto all'indipendenza».
The Human Safety Net è la Fondazione promossa da Generali nel 2017, attiva con tre programmi in 23 Paesi in Europa, Asia e America Latina. È una rete aperta, che a oggi collabora con 56 partner. I progetti promossi, che spaziano dal sostegno alle famiglie all'inserimento lavorativo dei rifugiati, si ispirano ai principi della filantropia strategica.
Opera attraverso un modello di finanziamento misto: Fondazione The Human Safety Net e business unit Generali che hanno sede nei Paesi in cui si svolgono i programmi. Nel 2020 l'investimento complessivo ha toccato quota 7,5 milioni di euro, per un numero complessivo di beneficiari pari a 55.896. «Tutti hanno un potenziale, ma non tutti sono in grado di svilupparlo – spiega Emma Ursich, segretario generale della fondazione The Human Safety Net e responsabile della Corporate Identity del Gruppo Generali –. Il nostro compito è accompagnare le persone in condizioni di vulnerabilità nel percorso di scoperta del proprio. Abbiamo applicato questo principio in due ambiti: famiglie con bambini fino a sei anni e rifugiati pronti ad avviare una propria attività imprenditoriale».
Sono 210 le startup create e oltre 1.100 i rifugiati sostenuti in Germania, Francia, Svizzera e Italia dalla Fondazione, che opera sul territorio nazionale anche al fianco della Croce Rossa.
Ora di Futuro, invece, è il progetto educativo dedicato ai più piccoli, che riunisce insegnanti, famiglie, scuole primarie e reti non-profit. Tra gli obiettivi: insegnare ai bambini a gestire le proprie risorse e prendere decisioni responsabili su salute e benessere, risorse ambientali, finanze e risparmi. Sono già 16 i centri presenti, gestiti grazie alla collaborazione con Centro per la Salute del Bambino, Albero della Vita e Mission Bambini.
Reale Foundation opera in Italia, Spagna e Cile ed è alimentata da tutte le società di Reale Group. A guidare gli interventi sono gli obiettivi dell'Agenda 2030, con focus sulle tre aree in cui il gruppo esprime esperienza di lungo corso: Salute & Welfare (prevenzione delle malattie croniche), Sociale (inclusione e sviluppo socio-economico dei giovani), Ambiente & Comunità Sostenibili.
«Nella scelta dei progetti da sostenere – racconta Virginia Antonini, direttore Sostenibilità e Comunicazione di Reale Group – è fondamentale l'ascolto, una fase indispensabile per comprendere le reali necessità di un territorio e di una comunità e disegnare progetti sostenibili nel tempo».Va in questa direzione Powercoders, progetto internazionale di accoglienza e supporto di rifugiati che mira a sostenerli in un percorso di inserimento lavorativo nel settore digitale, che la Fondazione ha scelto di sostenere.
Attraverso l'Agenzia Onu per i Rifugiati vengono identificati i soggetti da coinvolgere, dotati di competenze informatiche ma con difficoltà di inserimento lavorativo. «Nel 2019 – aggiunge Antonini – abbiamo realizzato Powercoders a Torino, coinvolgendo 20 rifugiati. Di questi, 16 hanno trovato un'occupazione a tempo indeterminato. Nel 2020 abbiamo replicato a Milano e sono in corso le assunzioni. Il prossimo anno porteremo l'iniziativa a Madrid».
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