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Le detrazioni su medicine, analisi, visite, cure, assistenza e le altre spese sociosanitarie saranno erogate direttamente sul conto corrente tramite piattaforme telematiche nel caso di spesa sostenuta con strumenti di pagamento tracciato. E in prospettiva lo stesso accadrà anche per altri tipi di costi detraibili. Nell’intricata trattativa sulla delega per riformare il fisco si fa largo il cashback fiscale: il governo ha infatti accolto l’impianto della misura bandiera del M5s.
Il governo lavora ancora alla misura del cashback fiscale, anche per includere una proposta migliorativa di Leu, che indica la priorità alle spese sociosanitarie, su cui il diritto alla detrazione è lampante. Il principio, in un secondo momento, verrà esteso ad altre spese detraibili ma serviranno misure che prevedono copertura finanziaria, con la prossima manovra.
La proposta del cashback fiscale è oggetto di due distinti, ma identici, emendamenti alla legge delega di riforma fiscale ed è anche inclusa nelle conclusioni dell'indagine conoscitiva sulla digitalizzazione ed interoperabilità delle banche dati fiscali prodotta dalla Commissione bicamerale di vigilanza sull'Anagrafe Tributaria. Gli emendamenti presentati non prevedono dettagli sul funzionamento pratico di questo strumento ma solo il suo principio. È però possibile fare delle ipotesi su come potrebbe funzionare,
Sebbene la proposta sia stata battezzata “cashback fiscale”, difficilmente questa misura potrà riutilizzare l'infrastruttura tecnologica dal cashback 2020/2021 per i pagamenti elettronici, con la possibile eccezione della comunicazione delle coordinate Iban del conto su cui ottenere il rimborso. Infatti, la normativa relativa alla detrazione fiscale di alcune tipologie di spesa agevolabile (le spese che sono ritenute meritevoli di una sorta di premio fiscale) richiede una identificazione puntuale di esse.
Si tratterebbe quindi di un'opzione da comunicare al venditore/prestatore al momento del sostenimento della spesa, un po' come accade per la lotteria degli scontrini. Sostanzialmente si tratterebbe di dire al farmacista, all'assicurazione o all'Inps “voglio il cashback e non la detrazione”, comunicando un codice che andrà riportato sia nel mezzo di pagamento che nello scontrino telematico/fattura elettronica/bollettino di pagamento; sarà il venditore/prestatore, al momento di comunicare all'anagrafe tributaria la spesa sostenuta dal contribuente, ad indicare la volontà di quest'ultimo di fruire del cashback.
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