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M5S verso una deroga al doppio mandato per una quota del 10%

M5S, Conte: "Sostegno a Draghi non è in discussione"

Grillo a Roma incontra Conte e i parlamentari. Con il via libera al terzo mandato in Sicilia Cancelleri parteciperebbe alle primarie del centrosinistra

27 giugno 2022
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2' di lettura

Ore decisive per il M5s che deve decidere se avviare o meno la votazione degli iscritti sul limite dei due mandati, una delle regole auree del Movimento: partita cruciale per i Cinque Stelle alle prese con la scissione dei “dimaiani” di Ipf e con alcuni eletti ancora in bilico. Domenica 26 giugno il leader Giuseppe Conte ha convocato il consiglio nazionale per “comunicazioni del Presidente”; una riunione via zoom alla quale è stato invitato a partecipare anche Beppe Grillo, arrivato la mattinata di lunedì a Roma dove ha incontrato Conte per oltre tre ore all’hotel Forum e vedrà i parlamentari del Movimento, divisi per commissioni di appartenenza. Circola l’indiscrezione che ci si sia un’apertura del garante pentastellato sulla questione delle deroghe che tocca un principio fortemente voluta da lui e dall’altro fondatore del movimento Gianroberto Casaleggio.

La mini-deroga per pochi meritevoli

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La soluzione potrebbe essere una deroga per i “meritevoli” con una picola percentuale di eletti ammessi al terzo mandato: la soglia sarebbe di sotto il 10%. In questo modo si riaprirebbero le porte del Parlamento e dei Consigli regionali solo a una manciata di grillini forti di due mandati, mentre a Bruxelles gli europarlamentari al terzo round si conterebbero sulle dita di una mano. Ammesso che la rete dia il disco verde alla deroga.

La partita siciliana

La deroga al terzo mandato aprirebbe la strada alla candidatura di Giancarlo Cancelleri in Sicilia, che intendeva partecipare alle primarie per la scelta del candidato del centrosinistra. Il 30 giugno scade il tempo per l’scrizione dei candidati alle primarie che si terranno il 23 luglio e il tempo per il voto della base sarebbe molto stretto. Cancelleri aveva invitato Conte a «non perdere altro tempo» in vista di questa scadenza aggiungendo che «se non vinciamo queste primarie il M5s finisce, e non in Sicilia ma in Italia. E questo lo sanno bene a Roma».

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