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Sicurezza sul lavoro, nel 2022 crescono del 44% le violazioni contestate, recuperato oltre 1 miliardo

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(foto imagoeconomica)

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Nel 2023 edilizia, agricoltura, logistica e trasporti sono i settori principali verso cui verranno indirizzati i controlli relativi a salute e sicurezza

14 febbraio 2023
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2' di lettura

Crescono del 44%, dalle 17.643 del 2021 alle 25.481 nel 2022, le violazioni contestate dall’Ispettorato nazionale del lavoro. In salita anche il numero di accessi per profili di salute e sicurezza sul lavoro (17.035 nel 2022 a fronte di 13.924 nel 2021). Aumentano anche i provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali: lo scorso anno sono stati 8.210 a fronte dei 3.971 del 2021, di cui circa il 35% (2.814) determinati da gravi violazioni in materia di sicurezza. Sono alcuni dati forniti dal direttore Inl, Paolo Pennesi, davanti alla Commissione centrale di coordinamento dell’attività di vigilanza.

La Commissione si è riunita lunedì 13 febbraio alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, e dei rappresentanti di ministero dell’Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, Inpgi, Carabinieri, Guardia di Finanza, organizzazioni sindacali e datoriali.

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Cresce il ricorso alla diffida accertativa

Nel corso del 2022 - si legge in una nota -, il personale ispettivo ha maggiormente fatto ricorso anche ai poteri di conciliazione monocratica e di diffida accertativa (con incrementi del 6% e del 13% rispetto al 2021), in un’ottica di snellimento dei tempi e delle modalità procedurali di intervento a tutela dei crediti vantati dai lavoratori.

Nel 2023 focus controlli su edilizia, agricoltura, logistica e trasporti

Pennesi ha illustrato le linee della programmazione della vigilanza per il 2023 che vede edilizia, agricoltura, logistica e trasporti come i settori principali verso cui indirizzare i controlli relativi a salute e sicurezza.

In crescita il recupero di contributi e premi evasi

Nel 2022 il personale ispettivo ha recuperato, a tutela dei lavoratori interessati, 1.153.324.990 euro di contributi e premi evasi, con un incremento pari al 3,75% e con un recupero previdenziale per ogni azienda ispezionata di 14.034 euro (€ 13.127 nel 2021: incremento di quasi il 7%).

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