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Margini positivi solo per metà delle insegne a causa dell’inflazione. Utili: Eurospin batte Esselunga

di Enrico Netti

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(Nicola Marfisi / AGF)

(Nicola Marfisi / AGF)

Corrono le vendite dei discount con performance record del Roi

16 marzo 2023
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3' di lettura

Solo la metà delle catene della Gdo italiana è riuscita a chiudere il 2022 con i margini in area positiva mentre le vendite vedono un +6,7% come diretta conseguenza dell’inflazione. È quanto rileva la nuova edizione dell’Osservatorio sulla Gdo italiana e internazionale a prevalenza alimentare che aggrega i dati economici e finanziari di 130 aziende nazionali e 31 maggiori player internazionali per il periodo 2017-2021 realizzata dall’Area Studi di Mediobanca. Per la Gdo italiana è attesa invece una crescita delle vendite nel 2022 del 6,7% con l'ebit margin in calo all’1,4% dal 2,4% del 2021. L’inflazione minaccia la tenuta della domanda, in calo del 6% a gennaio 2023, erodendo il potere di acquisto dei consumatori nonostante per il 2023 si preveda un ulteriore incremento delle vendite del 2,8%. La ricerca di maggiori opportunità di risparmio da parte dei consumatori spinge, in particolare, i prodotti a marchio del distributore (Mdd) che raggiungono nel 2022 vendite pari a €12,8 miliardi (+9,4% sul 2021) e il canale dei discount proiettati oltre il 22% del mercato (17,4% nel 2017). In calo la pressione promozionale, dal 28,3% del 2019 al 22,4% di settembre 2022 quale primo argine di difesa della Gdo all'incertezza sui costi e ai problemi di approvvigionamento. Prosegue la crescita del canale online (+10,5% sul 2021) ma comunque fermo intorno al 3% del fatturato complessivo. La concentrazione del mercato italiano è stabile: la market share dei primi cinque retailer è pari al 57,1%, restando al di sopra di quella della Spagna (49,8%), ma lontana da Paesi Bassi (80,1%) Francia (78,4%), Gran Bretagna (75,4%) e Germania (75%). Forte dinamismo nella distribuzione organizzata: il relativo peso è passato dal 33,3% del 2017 al 37,9% nel 2021. Nel periodo 2018-2021, 14 operatori indipendenti sono entrati nel perimetro della distribuzione organizzata, altri 5 si sono spostati all'interno del segmento. VéGé è l’operatore che ha attratto il maggior numero di nuovi associati (9), D.IT ha associato 3 società, due nuovi ingressi per Selex e Crai e uno ciascuno per C3, Agorà e Despar.

I campioni della Gdo italiana

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L’indagine Mediobanca analizza le performance delle diverse insegne. MD è campione di crescita delle vendite tra il 2017 e il 2021: +9,7% medio annuo, seguita da Lidl Italia (+8%) e Agorà (+7,6%). Seguono il discount Eurospin (+6,9%), Conad (+6,7%) e Selex (+5,2%). Nell’ultimo anno sono Agorà ed Eurospin a realizzare le migliori performance (+7,7% in entrambi i casi), davanti a Lidl Italia (+6,7%) e Finiper-Canova (Iper-Unes) (+6,6%). A ridosso delle prime posizioni troviamo Md in progresso del 5,6% e Conad (+5,5%). In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia Eurospin con il 18,2%, seguita da MD (15,1%) e Lidl (11,3%). Eurospin si afferma regina di utili cumulati tra il 2017 e il 2021: 1.286 milioni, superando Esselunga (1.195 milioni). A poca distanza VéGé a 1.078 milioni e Selex (1.056 milioni). Carrefour ha cumulato perdite per 766 milioni, Coop per 410 milioni e Penny Market per 43 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2021 pari a 4.301 milioni, seguita Pac 2000 A (Gruppo Conad) a 3.921 milioni e Conad Nord Ovest a 2.671 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.349 milioni. Il prestito soci del sistema Coop segna un’ulteriore decrescita dai 9,1 miliardi del 2017 agli 8 miliardi del 2021. Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 826 milioni e subìto svalutazioni finanziarie per 850 milioni.

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