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Borsa, Europa snobba Lagarde e Powell e chiude in rialzo. Milano +0,86%

di Eleonora Micheli

La Borsa, gli indici del 28 giugno

Entrambi i banchieri centrali hanno preannunciato nuovi rialzi dei tassi di interesse per combattere l'inflazione, ma il mercato ha già metabolizzato lo scenario.

28 giugno 2023
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5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura positiva per le Borse europee, che hanno snobbato le parole da falco pronunciate sia dalla numero uno della Banca centrale europea, Christine Lagarde, sia dal presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. I banchieri, riuniti a Sintra in Portogallo, hanno entrambi detto che la strada per combattere l’inflazione è ancora lunga da percorrere e così hanno preannunciato nuovi rialzi dei tassi di interesse. I mercati, però, hanno già metabolizzato tale scenario. Così Milano ha chiuso in progresso dello 0,86%, con lo spread a 165,7 punti (da 163 punti della vigilia) e il rendimento dei Btp a dieci anni al 3,97% (dal 3,99%). Nel resto d'Europa, Francoforte ha guadagnato lo 0,64%, Parigi lo 0,98%, Amsterdam lo 0,95% e Madrid lo 0,94%. Londra, infine, è salita dello 0,52%. Nella city sono state riammesse alle quotazioni le Revolution Beauty, sospese dallo scorso settembre a causa di dubbi sui conti dell'azienda. I titoli, pur volando del 40%, si attestano su prezzi inferiori dell'80% a quelli del collocamento della società, avvenuto nel luglio 2021.

Powell e Lagarde, avanti con i rialzi dei tassi

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Le Borse europee hanno aperto positive e si sono mantenute in rialzo per tutta la giornata, mentre Wall Street ha chiuso contrastata, con il Dow Jones che a termine delle contrattazioni perde lo 0,21% a 33.853,91 punti, il Nasdaq salito dello 0,27% a 13.591,75 punti mentre lo S&P 500 ha ceduto lo 0,03% a 4.377,14 punti. Oltreoceano gli investitori hanno sposato un atteggiamento più cauto non tanto per le indicazioni di Powell su nuovi rialzi dei tassi di interesse, date ormai per scontate, quanto per le notizie diffuse dai media che potrebbero essere introdotti nuovi divieti alle esportazioni verso la Cina di chip da utilizzare per le intelligenze artificiali. In tal modo, però, si acuirebbero ulteriormente le tensioni tra Usa e Cina. Ne fanno le spese i produttori di chip, da Nvidia ad Amd. Per contro Apple ha aggiornato nuovi record, con la capitalizzazione della società che ormai si avvicina ai 3mila miliardi di dollari. In Europa gli indici non hanno subito scossoni, dopo che la Lagarde ha ribadito la linea dura per combattere l’inflazione. Linea che comporterà, come già detto la vigilia, un rialzo dei tassi nel mese di luglio. Lagarde, invece, non si è sbilanciata sulle mosse dell'Eurotower nel mese di settembre, spiegando che le decisioni dell’istituto centrale dipenderanno dai dati macro. Ha però ribadito che la strada per combattere l’inflazione è ancora lunga. Pensiero condiviso anche da Powell, che per altro ha ricordato che il Fomc mette in conto due rialzi dei tassi americani entro fine anno. Il banchiere non ha nemmeno escluso una recessione, pur sottolineando che non dovrebbe trattarsi dello scenario più probabile.
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Indice Londra FTSE 100

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A Milano, corrono Tim e Prysmian

A Milano si sono impennate le Telecom Italia (+3,5%), con il mercato pronto a scommettere su imminenti novità sul dossier della rete. Si sono inoltre messe in evidenza le Prysmian (+3,1%), spinte dalle dichiarazioni del futuro ad, Massimo Battaini. «Siamo leader e vogliamo rimanere tali, se il mercato raddoppia noi raddoppiamo: stiamo passando da un livello che era storicamente di 250 milioni di capex all’anno, dedicati a tutta l’attività di crescita dell’azienda, a 500 milioni quest’anno, e questo sarà necessario per i prossimi quattro o cinque anni almeno, se non oltre, per seguire la domanda di mercato incrementale», ha dichiarato nel corso della presentazione del piano di sostenibilità del gruppo. Il manager, tra l’altro, ha commentato che le operazioni straordinarie sono «un fattore distintivo del nuovo scenario e della nuova visione organica dell’azienda. Se in passato abbiamo avuto leadership più importanti sulla ‘sizeable’ in America, oltre che in Europa, la nuova visione prevede una crescita organica forte e delle M&A non finalizzate a raccogliere sinergie da ristrutturazione o integrazione, ma a crescere su prodotti che non abbiamo già, o complementari, e su geografie in cui non siamo presenti».

St spinta da Barclays, sbanda Iveco

Stmicroelectronics ha beneficiato di un report favorevole di Barclays, che ha raccomandato un ‘Outperform’ sulle azioni con target di prezzo molto più elevato dei corsi di Borsa e pari a 65 euro (i titoli hanno chiuso a 44,3 euro). Secondo gli esperti della banca di Oltremanica la società pubblicherà una trimestrale «forte».Leonardo - Finmeccanica ha guadagnato l'1,38%, mentre si avvicina un accordo sul nuovo contratto tra i sindacati e la statunitense Spirit AeroSystems (fornitrice, così come l’ex Finmeccanica, di componenti per Boeing). Iveco Group (-0,5%) ha sbandato nel giorno in cui è arrivata la notizia a sorpresa che il chief financial officer, Francesco Tanzi, lascerà l’azienda, assumendo un nuovo incarico in un altro settore industriale entro la fine del terzo trimestre di quest'anno. La società è alla ricerca di un sostituto. Si sono inoltre distinte le Ferrari (+2,6%), che ormai da inizio anno vantano un rialzo del 43% circa. Se si sono messe in evidenza le Diasorin (+2,15%), le banche hanno registrato un andamento sotto tono, con Intesa Sanpaolo e Unicredit rimaste ai blocchi di partenza.

Andamento dello spread Btp / Bund

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L'euro mantiene quota 1,09 dollari, petrolio in deciso rialzo

Sul mercato dei cambi, l'euro passa di mano a 1,0915 dollari (da 1,0955 ieri in chiusura) e a 157,41 yen (157,793), mentre il cambio dollaro/yen è a 144,22 (144,022), con le autorità nipponiche pronte a intervenire per evitare nuove svalutazione della divisa. Il gas vale 33,9 euro al MWh, in calo dell’1,7%. Il petrolio ha più volte cambiato la direzione di marcia, per poi imboccare la strada del rialzo con convinzione: il future di agosto sul Wti guadagna il 2,38% a 69,31 dollari al barile.

In Italia giù i prezzi alla produzione, ferma l'inflazione

In Italia è stato comunicato da Istat che lo scorso maggio 2023 i prezzi alla produzione dell’industria sono diminuiti del 2,3% su base mensile e del 4,3% su base annua. Nel trimestre marzo-maggio 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dell’8,5% La flessione di maggio è più ampia sul mercato interno (-3,1% mensile e -6,8% annuo) mentre sul mercato estero si registra una stabilità su base mensile (con -0,2% area euro e +0,2% area non euro) e un incremento su base annua del 2,1% (+1,3% area euro, +2,7% area non euro).
Inoltre, a giugno l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente. La decelerazione del tasso di inflazione è dovuta innanzi tutto al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, dei servizi relativi ai trasporti, degli altri beni e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona. In rialzo tendenziale i prezzi degli alimentari non lavorati. L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,2%, registrato a maggio, a +5,8%).


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