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Borse, Europa resiste ai dati Usa. Milano chiude al top dal 2022, massimi anche per Londra

di Flavia Carletti e Chiara Di Cristofaro

La Borsa, gli indici del 16 febbraio 2023

In rosso Wall Street. I prezzi alla produzione superiori alle attese negli Stati Uniti hanno frenato temporaneamente gli entusiasmi della mattinata. A Piazza Affari conti spingono Tenaris. Pirelli resiste dopo smentita Sinochem su vendita quota

16 febbraio 2023
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3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Chiusura positiva per le Borse europee, che sono riuscite a resistere a una prima reazione negativa ai dati Usa pubblicati nel primo pomeriggio. Gli indici, in particolare il Ftse Mib di Milano (+1,16% ai massimi da gennaio 2022) e il Cac40 di Parigi (+0,89%), hanno ripreso a correre per tornare sui massimi di giornata, mentre sono rimasti più indietro il Dax40 di Francoforte (+0,18%), l'Aex di Amsterdam (+0,25%) e il Ftse100 di Londra (+0,18%), che comunque continua ad aggiornare i massimi e che ha superato 8mila punti. Intanto Wall Street si muove in territorio negativo. A pesare sulla Borsa Usa è soprattutto il dato sui prezzi alla produzione - salito più delle attese - che ha rafforzato i timori per una Federal Reserve aggressiva ancora a lungo. In Europa, nel frattempo, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha provato a fare un po' di chiarezza, anticipando che l'Eurotower procederà con un ulteriore aumento dei tassi per 50 punti base, per poi «valutare il percorso successivo». Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce, ha sottolineato la necessità per l'istituto di considerare il rischio che «la stretta monetaria risulti eccessiva», oltre all'eventualità che la sua azione possa rivelarsi insufficiente.

Nuova tornata dati Usa, prezzi alla produzione sopra attese

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Nuova tornata di dati dagli Stati Uniti, numeri che arricchiscono il quadro per le prossime mosse Fed. L'attenzione si è concentrata soprattutto sui prezzi alla produzione, aumentati a gennaio dello 0,7% rispetto al mese precedente, contro attese per un rialzo dello 0,4 per cento. Il dato di dicembre è stato rivisto da -0,5% a -0,2 per cento. Rispetto a un anno prima, a gennaio i prezzi sono aumentati del 6%, in rallentamento dal 6,2% annuale registrato a dicembre. Sul fronte lavoro, in calo di mille unità le richieste di sussidi di disoccupazione a 194mila, contro attese per un dato a 200mila. Sul fronte dell'edilizia: -4,5% nuovi cantieri a gennaio, +0,1% i permessi edilizi, peggio delle stime. Infine, a febbraio, le condizioni del settore manifatturiero nell'area di Philadelphia sono rimaste in negativo, peggiorando ulteriormente (indice sceso da -8,9 punti a -24,3, contro attese per un -7,8; si è trattato dell'ottavo dato in negativo negli ultimi nove mesi).

Milano su con Tenaris in rally. Pirelli mantiene rialzo

Piazza Affari ha tenuto banco tra le Borse europee grazie al rally di Tenaris (+8%), volata dopo i conti sopra le stime e un outlook forte per quest'anno. Sostenuto anche tutto il comparto bancario, con Unicredit che ha messo a segno un +4,3 per cento. Tocca i massimi da un anno Pirelli (+3,36%): il mercato scommette sul riassetto nonostante la smentita di Sinochem alle indiscrezioni su una possibile vendita della quota. Sul Ftse Mib anche Bper Banca (+3,12%) e Intesa Sanpaolo (+2,24%) in evidenza. Acquisti con rialzi oltre il 2% anche su Amplifon (+2,4%), Finecobank (+2,76%), Leonardo (+2,25%) e Tim (+2,48%). Ha ripiegato dai massimi Campari (+1,25%) che ha beneficiato dei buoni risultati di Pernod Ricard dopo i conti del primo semestre fiscale 2023 (luglio-dicembre) superiori alle attese. I numeri della multinazionale francese del vino e degli alcolici sono stati sostenuti in particolar modo dalla tenuta della domanda negli Stati Uniti e dalle riaperture in Cina. In coda al listino le utility, debole Interpump (-0,48%) che ha sofferto per le prese di beneficio dopo i conti e per il taglio di rating di Mediobanca.

Chiusura in negativo per Wall Street

Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde l’1,26% a 33.696,85 punti, il Nasdaq cede l’1,78% a 11.855,83 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,38% a 4.090,42 punti.

BTp, spread stabile a 185 pb con rendimento al 4,33%

Chiusura stabile per lo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato europei. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato a 185 punti base, stesso livello del closing di ieri. Sale leggermente il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,33% dal 4,32% del riferimento della vigilia.

Euro sotto 1,07 dollari, in calo il gas e poco mosso il greggio

Sul valutario, l'euro si è indebolito dopo i dati Usa ed è tornato sotto quota 1,07 dollari a 1,0673 (da 1,0708 alla chiusura precedente). Il cross euro/yen è a 143,21 (da 143,05) e quello dollaro/yen a 134,19. Dopo tre sedute in ribasso il petrolio prova a risalire, scisso tra l'aumento delle scorte negli Stati Uniti e la previsione di una domanda più forte dalla Cina: i future del Wti marzo sono a 78,7 dollari (+0,14%), quelli del Brent aprile dello a 85,48 dollari (+0,14%). I prezzi del gas scambiato ad Amsterdam calano del 5,4% a 51,7 euro al MWh.

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