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Perché la decisione della Corte Suprema nel caso Pissarro riguarda anche l'Italia?

di Giuditta Giardini

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(AP)

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La Corte Suprema Usa ha cassato una sentenza della Corte Federale ritenendo giusta l'eccezione sull'immunità dello stato spagnolo, ma sbagliata la scelta delle norme di diritto internazionali per la restituzione di un'opera di Pissarro. Il rinvio e la futura decisione

27 aprile 2022
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4' di lettura

Il 21 aprile la Corte Suprema degli Stati Uniti ha cassato una sentenza resa dalla Corte d'Appello Federale del Nono Circuito in favore della Spagna, riguardo un dipinto rubato da truppe naziste durante la guerra ad un'ebrea tedesca, e ha rimandato il caso alla Corte californiana competente.
L'opera contesa è la tela del 1897 di Camille Pissarro «Rue St Honoré, apres-midi, effet de pluie» (1897), che l'originaria proprietaria Lilly Cassirer Neubauer ha venduto nel 1939 per ottenere due visti, per lei e il marito, per lasciare la Germania verso gli Stati Uniti. Si tratta pertanto di un contratto nullo per vizio della volontà (da minaccia). Dagli anni 1990 l'opera del pittore impressionista francese fa parte della collezione della Fondazione Thyssen-Bornemisza controllata dal governo spagnolo e che gestisce l'omonimo Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza sempre nella capitale. La famiglia di Lilly dagli Stati Uniti ha continuato la ricerca dell'opera nel periodo successivo alla guerra, senza successo. Soltanto dopo l'acquisto da parte della Fondazione e la messa in catalogo, il nipote di Lilly, Claude, è riuscito ad individuarla.

Il giudizio di primo grado

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Dopo l'individuazione dell'attuale location dell'opera, nel 2005, Claude Cassirer Neubauer ha citato in giudizio la Fondazione davanti alla Corte federale del Nono Circuito, in California. Tuttavia, poiché la Fondazione è controllata dal Regno di Spagna, l'avvocato di parte convenuta ha sollevato l'eccezione dell'immunità dello Stato citando il Foreign Sovereign Immunities Act del 1976 (“FSIA”), 28 U. S. C. §1602 et seq. “che determina se i governi, siano essi stati stranieri o enti controllati da uno stato, possono essere citati in giudizio davanti ad una corte statunitense”. Tuttavia, il FSIA prevede una serie di eccezioni applicabili per cui uno Stato può ancora essere convenuto dinanzi ad un tribunale statunitense. Si tratta di azioni o omissioni che, se attuate dallo Stato o da suoi enti, possono spogliarlo dell'immunità. Tra queste eccezioni (§§1605–1607), quella di casi che riguardano “proprietà espropriate” (§1605(a)(3)) è stata invocata dai difensori di Claude Cassirer Neubauer. Pertanto una volta che il giudice ha ritenuto che lo Stato spagnolo poteva essere citato in giudizio, è passato a determinare quali norme di diritto internazionale privato statunitensi (choice-of-law) si dovessero applicare. Secondo parte attrice, quindi Cassirer, si sarebbe dovuto applicare il diritto californiano, mentre secondo parte convenuta le norme di diritto federale. La corte californiana ha applicato le norme federali che hanno condotto all'applicazione di norme sostanziali di diritto privato spagnolo (lex causae), non quelle californiane, per decidere la causa. Applicando il diritto privato spagnolo, la Corte californiana ha ritenuto che la Fondazione fosse il proprietario dell'opera. In base al diritto spagnolo infatti la Fondazione, è un terzo acquirente in buona fede dell'opera che ne ha acquistato la proprietà a titolo originario con un contratto valido, tramite il possesso prolungato e manifesto per più di sei anni.

La decisione della Corte Suprema

La Corte Suprema, dopo aver concesso certiorari, cioè ammesso la causa al riesame, con l'opinione, adottata all'unanimità, della giudice Elena Kagan, ha rivisto la scelta delle norme di choice of law. La Corte ha ritenuto che “il diritto applicabile ad una tale controversia si debba individuare utilizzando le stesse norme di diritto internazionale privato che si sarebbero applicate in un caso simile con una parte privata”, ritenendo il ricorso a norme di diritto federale, per il solo fatto che una parte è uno Stato, infondato. Questo è anche previsto alla sezione 1606 del FSIA per cui “la scelta deve rispecchiare il diritto che si sarebbe applicato in una stessa controversia tra parti private”. Per la Corte Suprema, la scelta di leggi di conflitto federali in casi in cui una parte in causa è uno stato o un ente statale e la scelta di leggi di conflitto statali in casi in cui una parte è un privato (es. un museo privato) finisce con il generare molta incertezza.

Il futuro scrutinio

Rimandando il caso alla Corte californiana con espressa indicazione di applicare choice of law statale non è scontato che il diritto sostanziale applicabile sarà quello californiano, ma è un'opzione. Infatti, sarà il giudice californiano ad individuare il criterio di collegamento tra caso e diritto più rilevante in base alle norme statali in materia. Resta da dire però che il rinvio alla legge del foro, quindi a quella californiana porterà ad un esito diverso da quello già prospettato. Infatti, poiché il diritto privato californiano è ancorato al nemo dat quod non habet (chi non ha un valido titolo non può trasferirlo): la Fondazione non sarà dichiarata proprietaria dell'opera in quanto un individuo diverso dal proprietario non può trasferire un valido titolo di proprietà in base a tale principio di diritto comune.

Casi italiani

Questa pronuncia riguarda anche l'Italia considerando casi pendenti (Atleta di Fano) e futuri che si potrebbero portare dinanzi alla Corte californiana o eventuali citazioni in giudizio. Anzitutto, mentre a New York gli Stati riescono ancora a schermarsi dietro al FSIA (si vedano i casi della Testa di Barbaro, Cavallino geometrico), in California c'è più apertura verso questo genere di possibilità. La scelta della Corte californiana di rinviare alla choice of law di uno stato di diritto civile, in cui per giunta l'opera è collocata, non è banale, specialmente per giudici statunitensi che, per la stessa natura dell'ordinamento giuridico in cui si trovano, devono essere lungimiranti nelle loro decisioni. Se il diritto civile italiano, l'articolo 1153 c.c., venisse applicato ad un caso come quello in questione, la Fondazione sarebbe stata dichiarata proprietaria dell'opera senza nemmeno che fossero intercorsi i sei anni previsti del diritto spagnolo. Senza cadere nel forum shopping, una dose di prevedibilità quando si decide di adire una determinata corte è essenziale. Pertanto, non ci resterà che attendere la futura decisione e trarre le nostre conclusioni per il futuro.

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